6770 - Lastra agli ebrei deportati dal ghetto di Bologna

Posta dalla comunità ebraica di Bologna nel luogo in cui esisteva una Sinagoga, la lastra ricorda l’espulsione degli ebrei e la deportazione avvenute sia nel 1593 che  a causa delle leggi razziali del 1938.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via dell’Inferno, 20/2
CAP:
40126
Latitudine:
44.4957705
Longitudine:
11.346809099999973

Informazioni

Luogo di collocazione:
Muro esterno di un palazzo privato
Data di collocazione:
06/11/1988
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Informazione non reperita
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Bologna
Notizie e contestualizzazione storica:
La lapide, che inizia ricordando una prima espulsione degli ebrei nel 1593, venne posta nel cinquantennale dell’emanazione delle leggi razziali del governo fascista. In Italia, gli ebrei cominciarono ad essere perseguitati, appunto a partire dal 1938, quando Mussolini, imitando Hitler, emanò tali leggi. Con le leggi razziali gli ebrei non possono più sposare cittadini ariani e vengono esclusi da tutte le scuole statali, non prestano più servizio militare né possono apparire sull’elenco telefonico. La discriminazione colpisce in forma traumatica la comunità ebraica italiana, fortemente assimilata nella cultura e nei costumi alla circostante società. L’Europa, secondo la convizione nazista, poteva nascere solo attraverso lo sterminio fisico degli ebrei (e di altri “inferiori”) e con la sopravvivenza di un’unica razza pura, quella ariana. Cominciarono a funzionare i campi della morte e del lavoro, i lager. Questi potevano essere campi di concentramento o di sterminio. Nel corso della guerra, la rete lei lager si ampliò e si diffuse con l’afflusso di nuovi deportati fino a configurarsi come un gigantesco sistema di eliminazione fisica e sfruttamento del lavoro forzato: fu un orrore senza precedenti nella storia. Attraverso retate gestite dalle SS o direttamente dalle autorità fasciste, a Bologna furono catturati e deportati un centinaio di ebrei (di cui 84 sicuramente bolognesi). Solo 6 tornarono dai campi di concentramento nazisti. La vicenda bolognese si colloca nel più vasto scenario italiano: ben 7.000 ebrei furono deportati dall’Italia, di essi solo 800 sopravvissero.

Contenuti

Iscrizioni:
QUESTO STIA SCRITTO
PER L’ETA’ A VENIRE
E AL SIGNORE DIAN LODE
QUEI CHE VARRANNO
SALMO 102, V. 19
(presente sulla destra in lingua e caratteri ebraici)
AL CIVICO N° 16 DI QUESTA VIA
ESISTEVA UNA SINAGOGA DEL GHETTO
NEL 1593
FURONO ESPULSI GLI EBREI
E CON LORO IL RETAGGIO DEI RABBINI
SAMUEL ARCHIVOLTI, AZARIA’ DE ROSSI, YAAKOV MANTINO
OBADIA SFORNO
LE LEGGI RAZZIALI DEL 1938
CREARONO UN NUOVO GHETTO
DAL QUALE MALGRADO LA SOLIDARIETA’ CITTADINA
FURONO DEPORTATI CON ALTRI BEN 83 EBREI BOLOGNESI
IL RABBINO ALBERTO AVRAHAM ORVIETO
MARIO FINZI DELEGATO ALL’ASSISTENZA
DI TUTTI LORO
ANNIENTATI LONTANO, CHISSA’ DOVE, CHISSA’ QUANDO
SU QUESTA PIETRA UN SEGNO
NEL NOSTRO CUORE IL RICORDO

26 CHESHVAN 5749 LA COMUNITA’ ISRAELITICA DI BOLOGNA 6 NOVEMBRE 1988
Simboli:
Menorah, versetto 19 del salmo 102, scritto in caratteri ebraici

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Informazione non reperita

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