227437 - Lastra ai 67 Martiri di Fossoli – Carpi (MO)

Il poligono di tiro di Carpi fu teatro il 12 luglio 1944 della strage compiuta dalle SS di 67 prigionieri politici prelevati dal vicino campo di concentramento di Fossoli. Una semplice lastra fu posta nel dopoguerra dal Comitato di liberazione nazionale e dall’Associazione perseguitati politici italiani antifascisti sulla fossa dove furono occultati i corpi dei “Martiri di Fossoli” dopo la loro fucilazione.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Chiesa di Cibeno, 14
CAP:
41012
Latitudine:
44.804148219138
Longitudine:
10.896932717227

Informazioni

Luogo di collocazione:
All’interno del Poligono di tiro di Cibeno, tra il muro di chiusura del poligono e la tangenziale 12 luglio 1944.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
La lastra è una massiccia tavola di pietra squadrata su cui è incisa a grandi lettere la dedica.
In epoche successive sono state poste sulla lastra una targhetta e due corone di metallo a ricordo di visite di gruppi di partigiani.
Stato di conservazione:
Insufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
All’alba del 12 luglio 1944 un gruppo di prigionieri politici e combattenti della Resistenza furono prelevati dal vicino campo di Fossoli e portati al poligono di tiro di Cibeno. Dopo la lettura di una scarna sentenza di condanna a morte, essi furono fucilati e ammucchiati in una fossa scavata poche ore prima da ebrei detenuti anch’essi a Fossoli. Così sessantasette uomini (dovevano essere settanta, ma tre riuscirono a sfuggire al massacro), di età compresa tra 16 e 64 anni e provenienti da diverse regioni italiane, caddero sotto i colpi dei fucili. A nulla servì un tentativo di aiuto del vescovo di Carpi, monsignor Vigilio Federico Dalla Zuanna, che accorse al poligono appena saputo della condanna. I motivi della strage non sono mai stati del tutto chiariti. Alcune fonti parlano di una rappresaglia per l'uccisione di sette militari tedeschi avvenuta a Genova il 25 giugno 1944. Altre fonti riferiscono che i sessantasette martiri furono uccisi perché scelti dai nazifascisti tra i migliori uomini della Resistenza del Nord Italia. Dopo la fine della guerra, il 17 e il 18 maggio 1945, i morti di Cibeno furono esumati dalle fosse e riconosciuti con molte difficoltà. I funerali solenni furono celebrati il 24 maggio 1945 in Duomo a Milano dal cardinale Alfredo Ildefonso Schuster.
Delle 70 persone scelte per la fucilazione, due (Mario Fasoli e Eugenio Jemina) riuscirono a sfuggire alla morte assalendo i soldati tedeschi e dileguandosi nei campi. Invece uno dei condannati, Teresio Olivelli, riuscì a nascondersi nelle baracche dei materiali, dove rimase nascosto fin quando tutti i prigionieri di Fossoli furono trasferiti in Germania, dove l’Olivelli morì il 12 gennaio 1945. Il conteggio ufficiale delle vittime fu per lungo tempo incerto. L'episodio di Olivelli rimase a lungo sconosciuto, tanto che i due fuggitivi, riunitisi ai partigiani, alimentarono in buona fede la notizia di essere gli unici due sopravvissuti. Per questo motivo sulla lastra è inciso un numero 8 poi corretto in 7 perché in un primo momento si pensò che i caduti fossero stati 68.
Le vittime del massacro furono:
Andrea Achille
Vincenzo Alagna
Enrico Arosio
Emilio Baletti
Bruno Balzarini
Giovanni Barbera
Vincenzo Bellino
Edo Bertaccini
Giovanni Bertoni
Primo Biagini
Carlo Bianchi
Marcello Bona
Ferdinando Brenna
Luigi Alberto Broglio
Francesco Caglio
Emanuele Carioni
Davide Carlini
Brenno Cavallari
Ernesto Celada
Lino Ciceri
Alfonso Marco Cocquio
Antonio Colombo
Bruno Colombo
Roberto Culin
Manfredo Dal Pozzo
Ettore Dall'Asta
Carlo De Grandi
Armando Di Pietro
Ezio Dolla
Luigi Ferrighi
Luigi Frigerio
Alberto Antonio Fortunato Fugazza
Antonio Gambacorti Passerini
Walter Ghelfi
Emanuele Giovanelli
Davide Guarenti
Antonio Ingeme
Jerzy Sas Kulczycki
Felice Lacerra
Pietro Lari
Michele Levrino
Bruno Liberti
Luigi Luraghi
Renato Mancini
Antonio Manzi
Gino Marini
Nilo Marsilio
Arturo Martinelli
Armando Mazzoli
Ernesto Messa
Franco Minonzio
Rino Molari
Gino Montini
Pietro Mormino
Giuseppe Palmero
Ubaldo Panceri
Arturo Pasut
Cesare Pompilio
Mario Pozzoli
Carlo Prina
Ettore Renacci
Giuseppe Robolotti
Corrado Tassinati
Napoleone Tirale
Milan Trebsé
Galileo Vercesi
Luigi Vercesi

Fonti:
http://www.rmfonline.it/?p=19801
https://it.wikipedia.org

Contenuti

Iscrizioni:
Sulla lastra di pietra:
AI 67 MARTIRI
DI FOSSOLI
12 LUGLIO 1944
IL C.N.L. DI CARPI
I COMPAGNI DELL’A.P.P.I.A.

Sulla targhetta metallica:
A MEMORIA DEI MARTIRI DI
FOSSOLI I PARTIGIANI DEL _
L’A.N.P.I. NAVIGLIO GRANDE
DI MILANO VEGLIANO A MI_
GLIORE SORTE DELLA NO_
STRA AMATA PATRIA
6-5-1951

Sul nastro della corona di sinistra:
I PARTIGIANI / DI CINISELLO B. / E L’AMMINISTRAZIONE / COMUNALE
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Ringrazio per la gentile collaborazione il presidente e gli addetti della Sezione di Carpi del Tiro a Segno Nazionale.

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