239887 - Lastra ai civili ed ai partigiani fucilati nel Settembre-Ottobre 1944 a Pantano di Carpineti (RE)

La lastra è posta a ricordo di nove vittime, tra civili e partigiani, trucidate dai tedeschi in questa zona nel periodo in cui vi ebbe sede la Scuola antiguerriglia della XIV Armata, il tristemente noto Lehrstab fur Bandenbekampfung. Inaugurata il 26 Settembre 1954, si trova nel centro del paese, vicino alla Chiesa, affissa sulla parete di un edificio privato mediante 6 perni di ferro. La lastra rettangolare di marmo, percorsa nel suo perimetro da una sottile cornice dello stesso materiale, reca incisi in ordine alfabetico i nomi di questi Caduti, seguiti dal proprio luogo di origine e dalla data di morte. Tutti i caratteri dell’epigrafe sono stati riempiti con vernice di colore nero.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Frazione Pantano
Indirizzo:
Via Pantano, 78
CAP:
42033
Latitudine:
44.4846759
Longitudine:
10.5134388

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete esterna di edificio privato di fronte al numero civico 78.
Data di collocazione:
26 Settembre 1954
Materiali (Generico):
Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Marmo per l’intera lapide. Ferro per i sei perni di sostegno. Vernice di colore nero a riempimento dei caratteri dell’epigrafe.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Carpineti
Notizie e contestualizzazione storica:
Il 6 Settembre 1944 si insediò a Pantano, frazione del Comune di Carpineti, il Lehrstab fur Bandenbekampfung, la Scuola antiguerriglia della XIV Armata tedesca. Il reparto era agli ordini del capitano Volkmar Seifert, un ufficiale che aveva maturato un’esperienza di lotta antipartigiana in Serbia e in Grecia, svolgendo tale attività prima nei ranghi della 717a Infanterie-Division e poi in quelli della 117a Jaeger-Division. Nel periodo compreso tra il Maggio e l’Ottobre 1944 la Scuola fu aggregata alla 92a Infanterie-Division per poi passare al 51° Gebirgs-Armeekorps. Il suo compito era quello di addestrare sul campo i militari provenienti dai vari reparti operanti su un determinato territorio per istruirli alle tattiche di antiguerriglia. La sua presenza in Italia si data a partire dalla fine del Giugno 1944 a San Gimignano (Si), per poi proseguire sugli Appennini, a San Marcello Pistoiese (Pt), Fanano (Mo) e Pavullo nel Frignano (Mo). Dal 18 Ottobre fino alla fine del Marzo’45 si trasferì a Ciano d’Enza (Re), dove pare aver concluso il suo operato. Il capitano Seifert fu ferito in un agguato tesogli dai partigiani a Vercallo di Casina (Re) il 20 Dicembre 1944, per poi morire il 23 successivo nell’Ospedale militare tedesco di Reggio Emilia. Per rappresaglia, sul luogo del suo ferimento, il 22 Dicembre 1944 i tedeschi fucilarono 4 partigiani ed 1 civile ed il giorno successivo altri 7 partigiani.
Nel corso della sua attività il Lehrstab fur Bandenbekampfung causò pesantissime perdite al movimento partigiano. Esemplificativi sono gli episodi di Benedello di Pavullo nel Frignano del 5 Novembre 1944 (31 partigiani caduti), Legoreccio di Vetto (24 partigiani trucidati tra il 17 Novembre 1944 e giorni successivi), le fucilazioni di Pantano e di Ciano d’Enza.
A Pantano le vittime furono 9, spesso soppresse dopo aver subito torture. L’allora parroco del luogo, don Antonio Panini, individuò le fosse dove le vittime erano state sepolte: 3 in fondo al bosco di Monchio, nella proprietà Leuratti; 2 nei pressi del locale Cimitero e 3 nel campo di proprietà Bellini, lungo la Via del Borgo.

• Marcello Bertoli, da La Spezia, fucilato a Pantano il 15 Settembre 1944 (1).

• Domenico Casali (“Onorato” o “Cesira”), classe 1928, residente a Migliara di Casina (Re). Caposquadra nella 26a bis Brigata Garibaldi. Catturato dai tedeschi nel Bosco delle Tane (Casina) l’8 Settembre 1944. Fucilato a Pantano il 15 Settembre 1944 con il compagno Dino Meglioli (2).

• Oriello Filippi (3), da Casina, fucilato a Pantano il 24 Settembre 1944.

• Ignoto, fucilato a Pantano il 14 Settembre 1944. Forse militare dell’Aeronautica.

• Clarenzio Maiotti, nato a Castelnuovo né Monti (Re) il 3 Marzo 1877, ivi residente. Vittima civile. Fucilato a Pantano il 14 Settembre 1944.

• Dino Meglioli (“Giuda”), nato a Castelnuovo né Monti (Re) nel 1922, residente a Casina. Comandante di Distaccamento nella 26a bis Brigata Garibaldi. Catturato dai tedeschi nel Bosco delle Tane (Casina) l’8 Settembre 1944. Fucilato a Pantano il 15 Settembre 1944 con il compagno Domenico Casali. Medaglia d'Argento al Valor Militare “alla Memoria”.

• Giuseppe Morani (“Pipo”), classe 1920, residente a Pavullo di Casina. Partigiano della 26a Brigata Garibaldi. Fucilato a Pantano il 24 Settembre 1944 (4).

• Alfeo Strucchi (“Dimitri”), nato a Ca' de Caroli di Scandiano (Re), il 20 Ottobre 1919. Caposquadra nella 26a Brigata Garibaldi “Enzo Bagnoli”. Catturato dopo essere stato ferito in uno scontro con i tedeschi avvenuto il 13 Ottobre 1944 a Garfagno di Villa Minozzo (Re). Fucilato a Pantano il 15 Ottobre successivo (5).

• Aldo Violi (“Aldo”), classe 1928, residente a Carpineti. Partigiano appartenente alla 26a bis Brigata Garibaldi. Fucilato a Pantano il 15 Settembre 1944 (6).

NOTE:

1. Guerrino Franzini, nella sua monumentale opera sulla Resistenza reggiana, lo indica come originario del Comune di Collagna (dal 2016 riunito in quello di Ventasso) e fucilato il giorno 14 Settembre 1944.

2. Secondo la banca dati del partigianato reggiano dell’Istoreco (Ist. Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Reggio Emilia) risulta fucilato dai tedeschi a Giandeto di Casina il 16 Settembre 1944.

3. Otello, secondo Guerrino Franzini.

4. Secondo la banca dati del partigianato reggiano, nel sito web dell’Istoreco, sarebbe caduto in combattimento a Pantano lo stesso giorno.

5. Secondo la banca dati del partigianato reggiano, nel sito web dell’Istoreco, sarebbe caduto in combattimento a Carpineti il 15 Ottobre 1944.

6. Secondo la banca dati del partigianato reggiano, nel sito web dell’Istoreco, la data della sua morte è fatta risalire al 14 Settembre1944.


FONTI:

Guerrino Franzini “Storia della Resistenza reggiana”, Anpi Reggio Emilia, Tecnostampa, Reggio Emilia 1966.

Istoreco, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea, Albi della Memoria (banca dati).

Massimo Storchi “Anche contro donne e bambini. Stragi naziste e fasciste nella terra dei fratelli Cervi”, Imprimatur, Reggio Emilia, 2016.

Contenuti

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CADDERO ESAUSTI ED IN ARMI
PER MANO NEMICA NAZISTA
CHE OPPRESSE L'ITALIA

BERTOLI MARCELLO LA SPEZIA . 15 . 9 . 1944
CASALI DOMENICO CASINA . 15 . 9 . 1944
FILIPPI ORIELLO CASINA . 24 . 9 . 1944
IGNOTO . 14 . 9 . 1944
MAIOTTI CLARENZIO FELINA . 14 . 9 . 1944
MELIOLI DINO CASINA . 15 . 9 . 1944
MORANI GIUSEPPE CASINA . 24 . 9 . 1944
STRUCCHI ALFEO SCANDIANO . 15 . 10 . 1944
VIOLI ALDO CARPINETI . 14 . 9 . 1944
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Informazione non reperita

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44.4846255, 10.5133887

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