177081 - Lastra ai partigiani caduti per la libertà – Spilamberto

La lastra, posta dal Comitato di Liberazione Nazionale, riporta i nomi dei partigiani che persero la vita per la libertà dell’Italia. Si trova sul Torrione Medioevale di Spilamberto al di sotto della lapide ai Spilambertesi che combatterono il 3 e 4 febbraio 1831 al fianco di Ciro Menotti.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Umberto I, 7
CAP:
41057
Latitudine:
44.533265484101
Longitudine:
11.023903340475

Informazioni

Luogo di collocazione:
Sulla parete del Torrione Medioevale di Spilamberto al di sotto della lapide ai Spilambertesi che combatterono con Ciro Menotti
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra di marmo bianco con iscrizione incisa e verniciata.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Alberto Bonetti: nato a Spilamberto il 1 dicembre 1910, partigiano. Da sempre avversario del regime fascista, il 10 maggio 1944 entra nella Brigata “Casalgrandi” con il nome di battaglia “Coco”. Alla metà di luglio una delazione consente alla Brigata Nera di Spilamberto di catturarlo. Dopo un duro interrogatorio, Bonetti viene legato al camion della formazione fascista ed è trascinato lungo la via per San Vito (Modena) finché agonizza. Gli aguzzini lo collocano sul ciglio della strada e gli sparano la raffica fatale il 17 luglio 1944.

Luigi Grandi: nato a Spilamberto, studente di medicina, partigiano. Muore il 5 novembre 1944 durante la battaglia di Benedello di Pavullo contro le forze nazifasciste, che ha visto impegnato il “Gruppo Brigate Est” con 32 caduti.

Aldo Casalgrandi: nato a Spilamberto il 3 ottobre 1921, operaio della SIPE (Stabilimento Italiano Prodotti Esplodenti), partigiano. Il 15 marzo 1944 entra nella Brigata “Walter Tabacchi” ed è uno degli organizzatori della Resistenza di Spilamberto. Dopo diversi sabotaggi della produzione, comincia ad asportare materiali esplosivi e si espone in alcune azioni partigiane, ma la delazione di un parente gli porta in casa i fascisti che lo arrestano. All’alba del 13 agosto 1944 è prelevato dal carcere di Villa Santi, sul colle di Campiglio (Vignola), insieme a “Geo” Giorgio Ballestri, Antonio Maccaferri, Luciano Orlandi e Primo Terzi. I nazifascisti portano i cinque ostaggi a Ospitaletto e li impiccano in cinque punti del borgo per vendicare la morte in combattimento di altrettanti soldati germanici, avvenuta il giorno precedente. La Brigata SAP della V Zona viene intitolata alla sua memoria.

Dante Gibellini: nato a Spilamberto l’8 ottobre 1908, contadino, simpatizzante partigiano. Anche se non s’impegna mai a tempo pieno nella Resistenza, l’11 ottobre 1944 entra nella Brigata “Aldo Casalgrandi” con il nome di battaglia “Lupo”. Il 22 aprile 1945 viene ucciso dai soldati tedeschi con una raffica di mitra mentre si sta spostando in bicicletta nei pressi della chiesa del Carmine.

Aldo Maramotti: nato a Spilamberto il 21 marzo 1925, meccanico, civile riconosciuto partigiano. Si unisce ai partigiani il 22 aprile1945 per cercare di liberare Spilamberto. Quando cerca di portarsi sui tetti della propria casa per vedere la dislocazione delle forze nemiche, si espone troppo e rimane ucciso dal fuoco di un cecchino tedesco.

Sergio Corona: partigiano. Muore 5 novembre 1944 durante la battaglia di Benedello di Pavullo, che ha visto impegnato il “Gruppo Brigate Est” contro le forze nazifasciste, in aspri combattimenti con 32 caduti.

Alcide Martinelli: nato a Spilamberto il 10 giugno 1926, garzone, partigiano. Nella primavera del 1944 decide di non presentarsi alla chiamata alle armi della Repubblica Sociale Italiana e trova un impiego al servizio di una piccola azienda casearia. Il 10 maggio 1944 entra nella Brigata “Walter Tabacchi” come staffetta. Un giorno si reca in missione nel territorio di Solignano e danneggia uno dei copertoni della bicicletta. L’assistenza di un meccanico antifascista lo fa cadere nel sospetto dei delatori e provoca il suo arresto. Condotto nel carcere vignolese di Villa Santi, viene impiccato a Vignola il 28 novembre 1944.

Luciano Orlandi: nato a Maranello il 6 agosto 1923, operaio, partigiano. Arruolato nella Regia Marina, dopo l’8 settembre torna a casa. Il 3 marzo 1944 entra nella Brigata “Walter Tabacchi” per sfuggire ai bandi della RSI. Nei mesi successivi partecipa ad alcune azioni di sabotaggio e mette a disposizione la casa per gli incontri clandestini. Arrestato per delazione all’inizio di agosto del 1944, finisce nel carcere del comando tedesco di Villa Santi, sul colle di Campiglio (Vignola). All’alba del 13 agosto 1944, Luciano Orlandi è prelevato dalla detenzione insieme a “Geo” Giorgio Ballestri, Aldo Casalgrandi, Antonio Maccaferri e Primo Terzi. I nazifascisti li portano a Ospitaletto e li impiccano in cinque punti del borgo per vendicare la morte in combattimento di altrettanti soldati germanici, avvenuta il giorno precedente. È decorato con una Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria.

Adelmo Fiorenzi: nato a Carpi il 12 marzo 1918, simpatizzante partigiano. Anche se non s’impegna a tempo pieno nella Resistenza, il 28 ottobre1944 entra nella Brigata “Aldo Casalgrandi”. Il 22 aprile 1945 viene ucciso dai soldati tedeschi con una raffica di mitra nel cortile delle case popolari mentre corre in strada per cercare generi di prima necessità per il figlio appena nato.

Imer Meschiari, partigiano. Partecipò il 12 marzo 1944 al combattimento a Pieve di Trebbio contro le forze nemiche, in cui periscono 8 partigiani di varie Brigate. Il 22 marzo 1944 viene prelevato dalla sua abitazione e viene fucilato a Parma.

Emma Sala: nata a Spilamberto il 4 gennaio 1889, operaia, civile. Il 22 aprile 1945 viene uccisa dai soldati tedeschi con una raffica di mitra nel cortile delle case popolari mentre cerca di restare nascosta in uno scantinato.

Giorgio Folloni: nato a Spilamberto il 28 settembre 1924, meccanico, civile riconosciuto partigiano. Giorgio Folloni si unisce ai partigiani il 22 aprile1945 per cercare di liberare Spilamberto. Nei pressi dell’attuale municipio viene colpito da una scheggia di granata, partita da un blindato tedesco, e rimane ucciso.

Primo Vecchi: nato a Spilamberto (MO) il 16 gennaio 1872, civile. Il 10 marzo 1944 i tedeschi reagiscono con una rappresaglia a un attacco partigiano sul ponte che permette di oltrepassare il Panaro. Primo Vecchi viene ucciso in queste circostanze nel territorio di Spilamberto.

Fonti :
http://www.straginazifasciste.it
https://www.facebook.com/padriemadridellaliberta/
https://www.anpimodena.it

Contenuti

Iscrizioni:
BONETTI ALBERTO GRANDI LUIGI MORSELLI ALDINO
CASALGRANDI ALDO GIBELLINI DANTE MARAMOTTI ALDO
CORONA SERGIO MARTINELLI ALCIDE ORLANDI LUCIANO
FIORENZI ADELMO MESCHIARI IMER SALA EMMA
FOLLONI GIORGIO POPOLI EGIDIO VECCHI PRIMO
DIEDERO GENEROSI LA VITA
PER LA LIBERTA’ DELLA PATRIA
1944 1945
IL COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE

Simboli:
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