Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Discesa delle Carceri, 1
- CAP:
- 66100
- Latitudine:
- 42.3462319
- Longitudine:
- 14.1676699
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Facciata principale del Polo Tecnico della Provincia di Chieti, a sinistra del portone d’ingresso.
- Data di collocazione:
- 25/04/1997
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Lastra in marmo bianco con iscrizioni incise e colorate.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- La banda partigiana "Palombaro" si costituì a Chieti dopo l’8 settembre 1943 con circa 100 uomini e gruppi operativi a Palombaro e a Casoli. Dopo aspri combattimenti contro i tedeschi sulle pendici della Maiella agli inizi di ottobre 1943, i partigiani si divisero: una parte passò il fronte e un’altra si ritirò a Chieti. In città i partigiani costituirono un comitato politico clandestino e compirono atti di sabotaggio. Tra il 16 gennaio e il 4 febbraio 1944 i fascisti catturarono numerosi partigiani. Il 9 e il 10 febbraio si celebrò il processo a carico di PIETRO CAPPELLETTI, NICOLA CAVORSO, MASSIMO BENIAMINO DI MATTEO, RAFFAELE DI NATALE, STELIO FALASCA, Floriano Finore, ALDO GRIFONE, ALFREDO GRIFONE, Guido Grifone, VITTORIO MANNELLI, Giovanni Potenza e ALDO SEBASTIANI. Il tribunale militare tedesco li condannò alla fucilazione ad eccezione di Floriano Finore, Guido Grifone e Giovanni Potenza che furono condannati a 30 anni di lavori forzati in Germania. I nove partigiani furono fucilati da paracadutisti tedeschi l'11 febbraio 1944, a Colle Pineta di Pescara. Alcuni di essi furono decorati:
GRIFONE ALFREDO, Medaglia d’Oro al Valor Militare, con la seguente motivazione: Anelante di veder la Patria libera e risorta a vita democratica, aderiva subito al movimento partigiano adoperandosi attivamente per procurare, alla formazione a cui apparteneva, nuove armi, munizioni e mezzi di trasporto. In ogni circostanza, sfidando pericoli di ogni genere nell’impari lotta, era di esempio ai suoi compagni per ardimento, senso del dovere e dedizione alla causa della libertà. Attivamente ricercato per le gesta compiute e braccato da vicino, riusciva sempre a sfuggire alla cattura; avendo, però, saputo che i tedeschi avevano arrestato numerosi giovani del luogo, fra cui i suoi due fratelli, ritenuti direttamente responsabili delle azioni di guerra da lui compiute, non esitava a presentarsi spontaneamente al comando germanico chiedendo la liberazione dei prigionieri ed assumendosi la piena responsabilità delle azioni compiute. Processato e condannato a morte con altri otto compagni, veniva obbligato ad assistere alla fucilazione di questi ed a trasportarne i cadaveri nelle rispettive fosse. Giunto il suo turno, rifiutava di essere legato e bendato, affrontando stoicamente il plotone di esecuzione al grido di: « Viva l’Italia». Zona di Chieti, 9 settembre 1943-11 febbraio 1944. D.P.R. 2 settembre 1959
CAPPELLETTI PIETRO, Medaglia di Bronzo al Valor Militare, con la seguente motivazione: Entrato nella Resistenza, partecipava a numerose azioni partigiane dando prova di valoroso combattente. Catturato su delazione e sottoposto a snervanti interrogatori e ad atroci torture, non cedeva né a lusinghe, né a minacce, preferendo al tradimento la morte per fucilazione. Zona di guerra (Abruzzo), 9 settembre 1943 Pineta di Pescara, 11 febbraio 1944. D.P.R. 11 luglio 1972
FALASCA STELIO, Medaglia di Bronzo al Valor Militare, con la seguente motivazione: Entrava tra i primi nella Resistenza, svolgendo abilmente il rischioso incarico di portaordini in zona strettamente vigilata dal nemico. Catturato su delazione, piuttosto che cedere ad atroci torture ed a minacce di rappresaglia sulla sua famiglia, affrontava fieramente il plotone di esecuzione e cadeva sotto il piombo nemico per la libertà della Patria. Zona di guerra (Pineta di Pescara), 9 settembre 1943 – 11 febbraio 1944. D.P.R. 23 ottobre 1972
I caduti ricordati in questra lastra sono anche presenti nella lastra in ricordo dei Partigiani Teatini caduti nel 1943/44 sita in Largo Martiri di Chieti.
Contenuti
- Iscrizioni:
- IN QUESTO ANTICO CONVENTO
PATIRONO IL CARCERE I PARTIGIANI CHIETINI
PIETRO CAPPELLETTI
NICOLA CAVORSO
MASSIMO DI MATTEO
RAFFAELE DI NATALE
STELIO FALASCA
ALDO GRIFONE
ALFREDO GRIFONE
VITTORIO MANNELLA
ALDO SEBASTIANI
COMBATTENDO CONTRO I NAZIFASCISTI
MORIRONO PER LA NOSTRA LIBERTA’
FUCILATI ALLA PINETA DI PESCARA
IL GIORNO 11 FEBBRAIO 1944
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IN MEMORIA DEL NOBILE SACRIFICIO
LA PROVINCIA DI CHIETI
25 APRILE 1997
- Simboli:
- Non sono presenti simboli
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita