164551 - Lastra ai partigiani teatini fucilati a Colle Pineta – Chieti

Lastra, con epigrafe scritta dal professor Filippo Paziente, posta dalla Provincia di Chieti sui muri del palazzo che fu convento dei francescani, ospedale, carcere, sede dell’Università G. D’Annunzio.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Discesa delle Carceri, 1
CAP:
66100
Latitudine:
42.3462319
Longitudine:
14.1676699

Informazioni

Luogo di collocazione:
Facciata principale del Polo Tecnico della Provincia di Chieti, a sinistra del portone d’ingresso.
Data di collocazione:
25/04/1997
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra in marmo bianco con iscrizioni incise e colorate.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
La banda partigiana "Palombaro" si costituì a Chieti dopo l’8 settembre 1943 con circa 100 uomini e gruppi operativi a Palombaro e a Casoli. Dopo aspri combattimenti contro i tedeschi sulle pendici della Maiella agli inizi di ottobre 1943, i partigiani si divisero: una parte passò il fronte e un’altra si ritirò a Chieti. In città i partigiani costituirono un comitato politico clandestino e compirono atti di sabotaggio. Tra il 16 gennaio e il 4 febbraio 1944 i fascisti catturarono numerosi partigiani. Il 9 e il 10 febbraio si celebrò il processo a carico di PIETRO CAPPELLETTI, NICOLA CAVORSO, MASSIMO BENIAMINO DI MATTEO, RAFFAELE DI NATALE, STELIO FALASCA, Floriano Finore, ALDO GRIFONE, ALFREDO GRIFONE, Guido Grifone, VITTORIO MANNELLI, Giovanni Potenza e ALDO SEBASTIANI. Il tribunale militare tedesco li condannò alla fucilazione ad eccezione di Floriano Finore, Guido Grifone e Giovanni Potenza che furono condannati a 30 anni di lavori forzati in Germania. I nove partigiani furono fucilati da paracadutisti tedeschi l'11 febbraio 1944, a Colle Pineta di Pescara. Alcuni di essi furono decorati:
GRIFONE ALFREDO, Medaglia d’Oro al Valor Militare, con la seguente motivazione: Anelante di veder la Patria libera e risorta a vita democratica, aderiva subito al movimento partigiano adoperandosi attivamente per procurare, alla formazione a cui apparteneva, nuove armi, munizioni e mezzi di trasporto. In ogni circostanza, sfidando pericoli di ogni genere nell’impari lotta, era di esempio ai suoi compagni per ardimento, senso del dovere e dedizione alla causa della libertà. Attivamente ricercato per le gesta compiute e braccato da vicino, riusciva sempre a sfuggire alla cattura; avendo, però, saputo che i tedeschi avevano arrestato numerosi giovani del luogo, fra cui i suoi due fratelli, ritenuti direttamente responsabili delle azioni di guerra da lui compiute, non esitava a presentarsi spontaneamente al comando germanico chiedendo la liberazione dei prigionieri ed assumendosi la piena responsabilità delle azioni compiute. Processato e condannato a morte con altri otto compagni, veniva obbligato ad assistere alla fucilazione di questi ed a trasportarne i cadaveri nelle rispettive fosse. Giunto il suo turno, rifiutava di essere legato e bendato, affrontando stoicamente il plotone di esecuzione al grido di: « Viva l’Italia». Zona di Chieti, 9 settembre 1943-11 febbraio 1944. D.P.R. 2 settembre 1959
CAPPELLETTI PIETRO, Medaglia di Bronzo al Valor Militare, con la seguente motivazione: Entrato nella Resistenza, partecipava a numerose azioni partigiane dando prova di valoroso combattente. Catturato su delazione e sottoposto a snervanti interrogatori e ad atroci torture, non cedeva né a lusinghe, né a minacce, preferendo al tradimento la morte per fucilazione. Zona di guerra (Abruzzo), 9 settembre 1943 Pineta di Pescara, 11 febbraio 1944. D.P.R. 11 luglio 1972
FALASCA STELIO, Medaglia di Bronzo al Valor Militare, con la seguente motivazione: Entrava tra i primi nella Resistenza, svolgendo abilmente il rischioso incarico di portaordini in zona strettamente vigilata dal nemico. Catturato su delazione, piuttosto che cedere ad atroci torture ed a minacce di rappresaglia sulla sua famiglia, affrontava fieramente il plotone di esecuzione e cadeva sotto il piombo nemico per la libertà della Patria. Zona di guerra (Pineta di Pescara), 9 settembre 1943 – 11 febbraio 1944. D.P.R. 23 ottobre 1972

I caduti ricordati in questra lastra sono anche presenti nella lastra in ricordo dei Partigiani Teatini caduti nel 1943/44 sita in Largo Martiri di Chieti.

Contenuti

Iscrizioni:
IN QUESTO ANTICO CONVENTO
PATIRONO IL CARCERE I PARTIGIANI CHIETINI

PIETRO CAPPELLETTI
NICOLA CAVORSO
MASSIMO DI MATTEO
RAFFAELE DI NATALE
STELIO FALASCA
ALDO GRIFONE
ALFREDO GRIFONE
VITTORIO MANNELLA
ALDO SEBASTIANI


COMBATTENDO CONTRO I NAZIFASCISTI
MORIRONO PER LA NOSTRA LIBERTA’
FUCILATI ALLA PINETA DI PESCARA
IL GIORNO 11 FEBBRAIO 1944

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IN MEMORIA DEL NOBILE SACRIFICIO
LA PROVINCIA DI CHIETI

25 APRILE 1997
Simboli:
Non sono presenti simboli

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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