5269 - Lastra al Caduto Ennio Carando – La Spezia

Lastra rattangolare in marmo con iscrizioni in rosso dedicata a Ennio CARANDO.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Verdi, all'interno del Liceo Classico
CAP:
19121
Latitudine:
44.10687573522276
Longitudine:
9.826401472091675

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete dell'ingresso del locale Liceo Classico
Data di collocazione:
7 maggio 1975
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra di marmo con iscrizioni di colore rosso.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Liceo Classico e ISR La Spezia.
Notizie e contestualizzazione storica:
Informazione non reperita

Contenuti

Iscrizioni:
A ENNIO CARANDO

DOCENTE DI LIBERTÀ

IN QUESTO LICEO

NEGLI ANNI OSCURI DELLA DITTATURA

PARTIGIANO DELLA GIUSTIZIA

MEMBRO DEL COMITATO DI LIBERAZIONE

CADUTO CON SERENA FERMEZZA

DI FRONTE AGLI ESECUTORI NAZIFASCISTI

A VILLAFRANCA PIEMONTE

8-10-1904 6-2-1945

A CURA DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO

E DELL'ISTITUTO STORICO DELLA RESISTENZA

7 MAGGIO 1975
Simboli:
Non sono presenti simboli.

Altro

Osservazioni personali:
Ennio CARANDO e' stato professore di Filosofia dal 1940 al 1944 al Liceo classico L. Costa della Spezia. Originario del Piemonte, rimane a La Spezia fino al 20 luglio circa, quando il C.L.N. viene praticamente annientato dalla polizia fascista con l'arresto e la deportazione di Mario Da Pozzo, costringendo gli altri membri a rifugiarsi sui monti. CARANDO fa ritorno in Piemonte, regione che conosce meglio, e dove già molti suoi ex allievi sono diventati partigiani. Convince anche il fratello Ettore a far parte delle Brigate, nonostante la sua parziale cecità, confidando che l'infermità l'avrebbe messo al riparo dei sospetti.
I due fratelli mentre stanno portando a termine una missione insieme ad un altro partigiano, Leo Lanfranco, vengono catturati, interrogati per ore e torturati ed infine fucilati il 5 febbraio 1945.
Nella motivazione della Medaglia d'Oro alla memoria si legge "Incaricato di importanti funzioni nelle formazioni partigiane, veniva catturato dal nemico a seguito di vile delazione e sottoposto alle più crudeli sevizie. Minacciato di morte se non avesse rivelato le notizie che interessavano al nemico, mantenne imperterrito il silenzio fin tanto che non veniva barbaramente trucidato.".

Gallery