Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- piazzetta Enzo Meneghini
- CAP:
- 19038
- Latitudine:
- 44.1112715
- Longitudine:
- 9.963931
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Parete di un edificio
- Data di collocazione:
- 29 Novembre 2010
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Lastra di marmo
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il 29 novembre del 1944 fu un giorno tragico per la Resistenza di tutto il territorio del confine ligure-toscano.
Il giovane Enzo Meneghini era stato chiamato alle armi nel 1944, ma informato di un imminente rastrellamento contro le forze partigiane, scappa e si rifugia a casa del padre. Da qui si allontana però subito, per aderire alla Resistenza, entrando a far parte della Brigata Garibaldina Ugo Muccini, fondata a fine estate 1944, con il nome di battaglia “Fanfulla”.
Utilizzato inizialmente per incursioni notturne, al fine di reperire armi e viveri in pianura, sale poi ai monti, partecipando attivamente alle azioni belliche. Nei mesi di settembre e ottobre la Brigata Ugo Muccini fu autrice di numerosi ed insidiosi attacchi, a cui le forse nazi-fasciste reagirono con l’organizzazione di un durissimo rastrellamento, chiamato “Operazione Barbara”, da svolgersi nel periodo 27 novembre-2 dicembre, e finalizzato all’annientamento di tutti i ribelli partigiani del retrofronte apuano e lunigianese.
Il giorno 29 novembre 1944, racchiusa a tenaglia da un corpo di 10 mila nazi-fascisti, e bersagliata dai cannoni della Palmaria e di Punta Bianca, la Brigata Ugo Muccini dovette affrontare combattimenti furibondi sino alla sera, quando si contarono 15 morti e numerosi feriti. Durante questa terribile giornata, il giovane Meneghini e la sua squadra erano riusciti a bloccare l’avanzata nemica presso il Passo del Cucco, sulle colline dietro a Fosdinovo. (Non a caso, in questa stessa zona è collocato oggi il Museo della Resistenza). Il giorno successivo il gruppo cercò di sganciarsi e trovare rifugio nella valle tra Fosdinovo e Castelnuovo, ma all’alba questa zona fu investita dal rastrellamento. Del distaccamento “Ubaldo Cheirasco” morirono in otto, Enzo Meneghini era il più giovane e aveva appena 18 anni. I loro corpi furono trovati solo moltissimi giorni dopo, “con la testa aperta come un melone”, come soleva ripetere disperata la madre, che lo identificò.
Secondo alcune testimonianze, la notte precedente, Enzo Meneghini ed alcuni suoi compagni erano stati visti allontanarsi da una casupola, in cui si erano rifocillati, ed addentrarsi nella boscaglia: cantavano “Fischia il vento e urla la bufera”.
(Fonti: racconto di Enzo Meneghini, nipote di Enzo Meneghini)
Contenuti
- Iscrizioni:
- PIAZZETTA ENZO MENEGHINI
PARTIGIANO BRIGATA GARIBALDINA UGO MUCCINI
29 NOVEMBRE 1944
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita