107592 - Lastra Alfredo Braghiroli – Archivio di Stato a Modena

Lapide posta lungo la scalinata d’accesso, dentro all’atrio dell’Archivio di Stato di Modena. Il Prof. Alfredo Braghiroli, direttore dell’Archivio fu trucidato a Rovereto s/S il 7 /8/1944.Il Caduto è ricordato anche nella lapide affissa sul Municipio di San Possidonio.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Corso Cavour, 21
CAP:
41121
Latitudine:
44.6500343
Longitudine:
10.927891600000066

Informazioni

Luogo di collocazione:
Atrio d'ingresso dell'Archivio di Stato
Data di collocazione:
non nota
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Semplice lastra in marmo chiaro, incisa con lettere annerite, riquadrata da una cornice liscia, di marmo grigio.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Archivio di Sato
Notizie e contestualizzazione storica:
Prof. Alfredo Braghiroli, nato a Mirandola (Modena) il 12 luglio 1884, residente a Modena, laureato, dal 1932 direttore dell’Archivio di Stato di Modena, dove era entrato nel 1916. Iscritto al Pnf per ricoprire tale carica, non nasconde i propri sentimenti antifascisti, e per tale motivo è segnalato. Avendo manifestato pubblicamente riprovazione per la strage avvenuta nella piazza principale di Modena il 30 luglio 1944, per evitare noie si trasferisce nella sua casa di campagna a San Possidonio, ma qui viene arrestato dalla Brigata nera e ucciso per rappresaglia il 7 agosto 1944 sul sagrato della chiesa di Rovereto di Novi.

7 AGOSTO 1944 : ROVERETO, STRAGE DEGLI INTELLETTUALI
Il 7 agosto 1944 Rovereto fu teatro di una strage perpetrata dalle Brigate nere dietro ordine del Federale di Modena Giovanni Tarabini Castellani. La rappresaglia fu scatenata dall’uccisione, avvenuta qualche giorno prima in Via Mazzarana, a S.Antonio, del cantoniere stradale Bartoli Arturo, iscritto al Partito Fascista. La mattina del 5 agosto le Brigate nere prelevarono dalle loro abitazioni vari antifascisti: a Novi il mezzadro Jonas Golinelli, Canzio Zoldi, che manteneva i contatti con gli emigrati politici in Francia e raccoglieva per loro fondi, e il Dr. Francesco Maxia noto antifascista; a S.Antonio il mezzadro Luigi Manfredini e il figlio di vent’anni Silvio; a San Possidonio il prof. Alfredo Braghiroli Direttore dell’Archivio di Stato di Modena; a Vallalta di Concordia Aldo Garusi. La destinazione finale del gruppo fu Mirandola dove furono aggiunti il prof. Roberto Serracchioli, insegnante al liceo di Mirandola e il prof. Barbato Zanoni di Concordia.Alle 3 di mattina del 7 agosto, i prigionieri, a cui non era mai stato comunicato il motivo del fermo, furono allineati sul fianco destro della chiesa dove il plotone d’esecuzione li falciò con raffiche. Aldo Garusi, creduto morto, riuscì a fuggire ma morì, il 22 agosto, all’ospedale di Mirandola a causa delle ferite riportate. La strage è conosciuta anche come “Rappresaglia degli intellettuali” perché quattro dei fucilati erano personaggi di spicco del panorama culturale di quegli anni.
Fonte: Pedroni Barbieri: Per non dimenticare. Ed Il Fiorino.
www.stragifasciste.it
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Contenuti

Iscrizioni:
QUESTA LAPIDE
CONSACRA
IL NOME INTEMERATO
DI
ALFREDO BRAGHIROLI
DIRETTORE DI QUESTO ARCHIVIO DI STATO
CADUTO SOTTO PIOMBO FRATRICIDA
ALL’ALBA DEL VII AGOSTO MCMXLIV
IN ROVERETO SUL SECCHIA
A LUI LA MORTE
PERPETUERÀ LA VITA
NEL CUORE DEGLI UOMINI LIBERI
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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