73686 - Lastra alla memoria degli esuli istriani – La Spezia

Lastra in marmo grigio con venature, lucida, forma rettangolare, misure contenute. Le punzonature sono in ottone lucido. Epigrafe incisa con iscrizioni in colore rosso. Stemmi della Marina Militare Italiana, della Città di Pola e degli Esuli, in rilievo e smalti. Si trova all’interno della Caserma Ugo Botti.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Ruffino
Indirizzo:
Via Ugo Botti
CAP:
19126
Latitudine:
44.0949417
Longitudine:
9.869543700000008

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete ingresso caserma (settore dove vennero alloggiati i profughi)
Data di collocazione:
21 marzo 2004, in occasione del 50° anniversario
Materiali (Generico):
Marmo, Ottone
Materiali (Dettaglio):
Lastra in marmo bianco grigio, lucido, punzonature in ottone, stemmi in metallo e smalti.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comando in Capo Alto Tirreno Marina Militare Italiana
Notizie e contestualizzazione storica:
Al termine della seconda guerra mondiale gli italiani furono costretti ad abbandonare i loro paesi, le loro abitazioni e le loro proprietà in Istria, Quarnaro e Dalmazia nel contesto storico generale ricordato come "l'esodo istriano".
La Spezia fu, ancora una volta, terra d'accoglienza per centinaia di esuli istriani che arrivarono in riva al Golfo passando per Ancona, a volte Bologna; da Pola, ma anche da Parenzo, Capodistria, Orsera, praticamente se ne andò il 90% della popolazione etnicamente italiana. Ma partirono anche da Buie, Umago e Rovigno, coinvolgendo tutte le classi sociali, dai professionisti agli impiegati pubblici, ai molti artigiani e operai specializzati dell'industria. Sui treni stipati, ai limiti della sopravvivenza.
Al campo profughi cittadino, la caserma "Ugo Botti" (dotata di stanze fatte con separè fatti con coperte o lenzuola, e letti a castello) ad un certo punto non c'era più posto. Così, nell'attesa, le donne con i loro i piccoli si fermarono a Parma dormendo in un convento coi bambini e gli uomini alla Casa del Reduce. Ci vollero i camion della Marina Militare per riuscire a portare a La Spezia tutti quei disperati, in segno di riconoscimento per l'ospitalità che i polesani avevano dato ai marinai italiani l'8 settembre di quattro anni prima.
Ne arrivarono un migliaio in quel gelido febbraio del 1947 e una parte di loro è rimasta a La Spezia, a contribuire alla mescolanza di popoli che questa città ha saputo ospitare e adottare.

Contenuti

Iscrizioni:
TRA QUESTE AUSTERE MURA DAL FEBBRAIO 1947

MILLE ESULI ISTRIANI TROVARONO ASILO

FRATERNAMENTE ACCOLTI DALLA MARINA MILITARE

CON LA STESSA SOLIDARIETA' CHE I CITTADINI DI POLA

DIEDERO AI MARINAI D'ITALIA L'8 SETTEMBRE 1943


21 marzo 2004 ASSOCIAZIONE LIBERO COMUNE DI POLA IN ESILIO
Simboli:
Stemma della Marina Militare Italiana, Stemma della città di Pola, Simbolo degli Esuli

Altro

Osservazioni personali:
Momento triste della storia che ha coinvolto la popolazione italiana di diverse città che sono state costrette ad abbandonare le loro terre, le proprietà e che spesso non hanno trovato l'accoglienza e la solidarietà che meritavano dai loro connazionali.

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