Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza Grande , 15
- CAP:
- 41100
- Latitudine:
- 44.6459857
- Longitudine:
- 10.925929600000017
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Muro del cortile interno del Palazzo Comunale
- Data di collocazione:
- Non nota
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Lapide in marmo bianco con lettere incise in rosso.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Modena
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Dopo la disfatta di Caporetto del 24 ottobre 1917 e il conseguente arrivo in città di migliaia di sfollati dal Veneto e dal Friuli, nella Sala del Fuoco in Palazzo Comunale, ha sede il Comitato modenese pro-profughi. Nel Palazzo si trova anche il Comitato di Soccorso per i prigionieri di guerra e si rilasciano le tessere annonarie in seguito alle restrizioni alimentari. Salita la rampa dello scalone, si trova la lapide col “Bollettino della vittoria” di Armando Diaz e altre due lapidi a ricordo dei dipendenti del Comune caduti in guerra: una dedicata ai funzionari e agli impiegati (inaugurata nel 1919) e l’altra ai salariati (inaugurata nel 1923). La sommità della Ghirlandina è luogo di accasermamento di truppe. Da lì, tramite una serie di tre rintocchi alla campana ripetuti tre volte, si segnalano ai cittadini gli avvistamenti aerei nemici. La celebrazione della vittoria alla fine della guerra, vede invece la Torre riccamente illuminata, dinanzi ad una Piazza Grande gremita all’inverosimile.
Fonte: Sui passi della Grande Guerra. Itinerari a Modena tra luoghi conosciuti e dimenticati.
Contenuti
- Iscrizioni:
- BOLLETTINO DELLA VITTORIA
4 NOVEMBRE 1918
LA GUERRA CONTRO L'AUSTRIA-UNGHERIA CHE, SOTTO L'ALTA GUIDA DI S.M. IL RE, DUCE SUPREMO, L'ESERCITO ITALIANO, INFERIORE PER NUMERO E PER MEZZI, INIZIÒ IL 24 MAGGIO 1915 E CON FEDE INCROLLABILE E TENACE VALORE CONDUSSE ININTERROTTA ED ASPRISSIMA PER 41 MESI, È VINTA. LA GIGANTESCA BATTAGLIA INGAGGIATA IL 24 DELLO SCORSO OTTOBRE ED ALLA QUALE PRENDEVANO PARTE CINQUANTUNO DIVISIONI ITALIANE, TRE BRITANNICHE, DUE FRANCESI, UNA CECOSLOVACCA ED UN REGGIMENTO AMERICANO, CONTRO SETTANTATRÉ DIVISIONI AUSTROUNGARICHE, È FINITA. LA FULMINEA E ARDITISSIMA AVANZATA DEL XXIX CORPO D'ARMATA SU TRENTO, SBARRANDO LE VIE DELLA RITIRATA ALLE ARMATE NEMICHE DEL TRENTINO, TRAVOLTE AD OCCIDENTE DALLE TRUPPE DELLA VII ARMATA E AD ORIENTE DA QUELLE DELLA I, VI E IV, HA DETERMINATO IERI LO SFACELO TOTALE DELLA FRONTE AVVERSARIA. DAL BRENTA AL TORRE L'IRRESISTIBILE SLANCIO DELLA XII, DELLA VIII, DELLA X ARMATA E DELLE DIVISIONI DI CAVALLERIA, RICACCIA SEMPRE PIÙ INDIETRO IL NEMICO FUGGENTE. NELLA PIANURA, S.A.R. IL DUCA D'AOSTA AVANZA RAPIDAMENTE ALLA TESTA DELLA SUA INVITTA III ARMATA, ANELANTE DI RITORNARE SULLE POSIZIONI DA ESSA GIÀ VITTORIOSAMENTE CONQUISTATE, CHE MAI AVEVA PERDUTE. L'ESERCITO AUSTRO-UNGARICO È ANNIENTATO: ESSO HA SUBITO PERDITE GRAVISSIME NELL'ACCANITA RESISTENZA DEI PRIMI GIORNI E NELL'INSEGUIMENTO HA PERDUTO QUANTITÀ INGENTISSIME DI MATERIALE DI OGNI SORTA E PRESSOCHÉ PER INTERO I SUOI MAGAZZINI E I DEPOSITI. HA LASCIATO FINORA NELLE NOSTRE MANI CIRCA TRECENTOMILA PRIGIONIERI CON INTERI STATI MAGGIORI E NON MENO DI CINQUEMILA CANNONI. I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIÙ POTENTI ESERCITI DEL MONDO RISALGONO IN DISORDINE E SENZA SPERANZA LE VALLI CHE AVEVANO DISCESE CON ORGOGLIOSA SICUREZZA. »
DIAZ
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