117522 - Lapide commemorativa del 4 novembre 1918 – Merate

La lapide in bronzo, realizzata dallo scultore Mario Nelli, è collocata sulla recinzione esterna del Parco delle Rimembranze della città di Merate, lungo il lato rivolto verso Via F. Viganò. Essa riporta il bollettino di guerra n°1268, comando supremo 4 novembre 1918 del generale Armando Diaz. La lapide, circondata lateralmente da due supporti anch’essi in bronzo la cui forma ricorda quella di un ordigno bellico, è decorata con rilievi raffiguranti elmetti, fasci littori e spade, oltre che gli stemmi delle città di Trento, Trieste, Gorizia, Pola, Fiume e della Dalmazia. Sul lato posteriore è presente al centro una grande stella a cinque punte.

 

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via F. Viganò
CAP:
23807
Latitudine:
45.699434
Longitudine:
9.417235

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato strada, recinzione esterna di un'area verde
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo
Materiali (Dettaglio):
La lastra è realizzata in bronzo in tutte le sue parti.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Merate
Notizie e contestualizzazione storica:
La lastra riporta il Bollettino della Vittoria, ovvero il documento ufficiale con cui il generale Armando Diaz, comandante supremo del Regio Esercito (anche se in realtà il suo autore materiale fu il generale Domenico Siciliani), annunciò, il 4 novembre 1918, la vittoria dell'Italia e la disfatta nemica nella prima guerra mondiale.

Contenuti

Iscrizioni:
sulla lastra:
Boll.no di guerra n°1268 - COMANDO SUPREMO - 4 nov 1918
La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita. La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.
L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.
Generale Diaz
Prop. Art. privata
Mario Nelli - Casa di Benvenuto Cellini - Firenze
Simboli:
La lastra presenta lateralmente dei bassorilievi: a sinistra sono raffigurati un elmetto, un fascio littorio e gli stemmi delle città di Trento, Trieste e Fiume; a destra, invece, vi sono un elmetto, due spade e gli stemmi delle città di Gorizia, Pola e della Dalmazia. Al centro, nelle parti lasciate libere dal testo, sono scolpiti alcuni degli stessi elementi in dimensioni più piccole.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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