Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via della Rinascita nel Quartiere Valverde
- CAP:
- 94100
- Latitudine:
- 37.5646782
- Longitudine:
- 14.2836399
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Lato strada Via della Rinascita
- Data di collocazione:
- 13 luglio 2013
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Lastra di marmo
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Enna
- Notizie e contestualizzazione storica:
- La lastra commemorativa intende rievocare le vittime civili e militari del secondo conflitto mondiale ad Enna. E’ stata collocata dall’Associazione Nazionale vittime civili di guerra sezione provinciale di Enna il 13 luglio 2013.
La notte fra il 9 e il 10 luglio 1943 la grande armata anglo-americana, costituita da ben 3.200 navi, si presentò davanti alla costa sud-occidentale della Sicilia dando inizio all’ operazione HUSKY ossia all’ invasione e successiva liberazione, della Sicilia. Le grandi unità impegnate appartenevano alla 7ª Armata statunitense, al comando del generale George S. Patton che sbarcarono sulle spiagge di Gela, Licata e Scoglitti, mentre l’8ª Armata britannica, al comando del generale Bernard Law Montgomery sbarcò sulle coste della Sicilia sud-orientale: tra Pachino e Siracusa. Entrambe riunite nel 15º Gruppo di Armate, sotto la responsabilità del generale britannico Harold Alexander.
Ad Enna tra il 10 e il 14 luglio 1943 le fortezze volanti americane bombardarono la città, provocando ingenti danni e decine di vittime civili.
“Non dava fastidio tanto il rumore, ma il fischio dei bombardamenti”. Il ricordo di tali avvenimenti resta ancora impresso nell' animo di quei bambini che adesso sono nonni e, nonostante sia passato tanto tempo, in loro vivono le immagini e le sensazioni di allora. Ricordi che restano impressi nella mente e nel cuore, giorni difficili, trascorsi nella paura che da un momento all’altro potesse scoppiare una bomba davanti il loro rifugio, un rifugio devastato dai bombardamenti. Le truppe americane giunsero in Sicilia il 10 luglio del 1943 e nelle ore serali di quei giorni caddero dal cielo bombe a non finire, che presero di mira le due zone di Enna in cui vi erano posizionati i cannoni e la contraerea: la zona di San Pietro e il quartiere Valverde. Il bombardamento più violento fu quello del 13 luglio, un attacco che sconvolse tutti, non previsto poiché tutte le altre incursioni erano avvenute di sera. Quell’attacco tradì civili inermi, furono tantissimi a perdere la vita, tanti bambini videro con i loro stessi occhi i propri genitori morire nel tentare di trovare un riparo per sé e per i propri figli, altri portano ancora oggi i traumi di quei momenti e lasciano piangere il loro cuore fino ad esserne stanchi. Gli americani, sbarcati in Sicilia per liberarci dal regime fascista, dovettero utilizzare le armi, come da sempre in tutte le guerre. Non esisteva più né giorno né notte, le ore passavano molto lentamente. Cresceva il disagio e la stanchezza tra la popolazione che non aveva più un luogo in cui dormire e che stava sempre all’erta per paura e per ansia. In quei giorni si riusciva a provvedere a stento all' indispensabile ma purtroppo non era tutto così facile: ci si nutriva con quello che si riusciva a trovare. I rifugi in cui si trovavano in molti erano luoghi confusionari, si faceva a turno per dormire, adulti e bambini erano sdraiati su delle coperte inumidite dal terreno. I tempi erano tristi non solo per gli ennesi ma per tutti coloro che vivevano in guerra. Dopo la fine dei bombardamenti i soldati americani si mostrarono generosi nel prestare aiuto alla gente che aveva bisogno, cercavano così di farsi accettare come liberatori e non come nemici, nonostante il loro arrivo avesse causato la morte di molte persone e dolore in molte famiglie.
Inoltre, vorrei ricordare l'episodio della morte dei soldati precipitati dalla rocca presso il cimitero durante i bombardamenti nel cuore della notte, la cosiddetta strage dei soldati italiani giù dal dirupo del “Macello” nel luglio del ‘43. Quei soldati italiani, nel sentire in piena notte il rombo dei motori delle “fortezze volanti” degli Alleati, si precipitarono fuori dalle tende in una disperata corsa, in cerca di scampo. Il dirupo era lì, a poche decine di metri. Molti di quei giovani militari, per sfuggire alle bombe, ignari della particolare orografia del luogo, si sfracellarono nella vallata sottostante cadendo uno dopo l’altro dagli scoscesi precipizi della zona profeticamente denominata “Macello”. (Queste notizie storiche sono tratte dal libro di Salvatore Presti “Enna, il filo della memoria”, Edizioni NovaGraf, Assoro 2013 e dall’articolo di Dalla Scuola “ Enna, luglio 1943” di brown (Medie Superiori) scritto il 29.10.13, Istituto Istruzione superiore-Napoleone Colajanni Liceo delle scienze umane/liceo musicale (EN) dal sito https://scuola.repubblica.it/static/scuola.repubblica.it/sicilia-enna-lspdantealighieri/index.html@p=344.html)
Contenuti
- Iscrizioni:
- ASSOCIAZIONE NAZIONALE VITTIME CIVILI DI GUERRA
IN ONORE E MEMORIA DI QUANTI CADDERO NELLA NOSTRA CITTA’, FALCIATI DALLE BOMBE NEMICHE, NEL 70 ANNIVERSARIO DEI BOMBARDAMENTI, LA SEZIONE PROVINCIALE DI ENNA, AD IMPERITURO RICORDO E MONITO PER LE GENERAZIONI FUTURE POSE QUESTA LAPIDE.
ENNA 13 LUGLIO 2013
- Simboli:
- Logo Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita