135488 - Lastre alla memoria del carabiniere Giovanni Burocchi – Ancona (AN)

Subito dopo l’accesso al Comando Legione Marche dei Carabinieri, un muro esterno in laterizio funge da luogo della memoria, ricordando, in un gruppo di lastre a diversa altezza, personaggi dell’arma che si sono distinti. In basso a sinistra, la semplice lastra rettangolare e senza cornice commemora per linee biografiche essenziali l’esemplare dedizione all’arma e allo stato mostrata dal  carabiniere Giovanni Burocchi, cui la struttura è intitolata. L’iscrizione presenta il nome del commemorato in caratteri maggiori rispetto al corpo del testo. La lastra centrale, più in alto, in evidenza e di dimensioni maggiori, parimenti senza cornice ma dai bordi frastagliati, riporta in lettere dorate la motivazione del conferimento della Medaglia d’oro al valor militare al Burocchi.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Loc. Borgo Rodi
Indirizzo:
Via XXV Aprile, 81
CAP:
60122
Latitudine:
43.6116757
Longitudine:
13.5207477

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area privata del Comando Legione Marche dei Carabinieri "Giovanni Burocchi"
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastre in marmo; lettere dorate in parte dell'iscrizione della lastra centrale.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comando Legione Carabinieri Marche
Notizie e contestualizzazione storica:
La tragica vicenda - fino all'esemplare sacrificio della vita - di Giovanni Burocchi si consumò nel contesto della "vittoria mutilata" e della dannunziana impresa fiumana.
Nato da famiglia contadina, come carabiniere volontario prestò servizio presso la Legione di Ancona dal 1901 al 1906, poi durante la Prima Guerra Mondiale, dal maggio 1916 all’agosto 1917. Fiume occupata, il 1° ottobre 1919 Burocchi scortava insieme al collega più giovane Altobrando De Luca il mercantile "Presidente Becker", un piroscafo carico di derrate alimentari diretto a Sebenico, quando la nave fu dirottata verso Fiume da cinque ufficiali dell’Intendenza Militare di Ancona, imbarcatisi con documenti falsi. Attraccati a Fiume il 3 ottobre, Burocchi si oppose allo scarico a terra della merce, non volendo venir meno alla sua consegna e tenendo testa ai dirottatori. Venne ucciso a bruciapelo da due arditi del 22° Reparto d’Assalto saliti a bordo, ad un nuovo rifiuto del carabiniere di consegnare armi e carico. Il suo eroismo suscitò grande commozione in Italia e a Fiume, nello stesso D'Annunzio, e neanche dieci giorni dopo l'assassinio, l'11 ottobre, il re Vittorio Emanuele III, motu proprio, conferì al carabiniere Giovanni Burocchi la Medaglia d’Oro postuma al Valor Militare.

Contenuti

Iscrizioni:
Sulla lastra commemorativa in basso a sinistra:

Carabiniere GIOVANNI BUROCCHI
MEDAGLIA D'ORO AL V.M.
NATO A PENNA S. GIOVANNI (MC.) IL 16-04-1881
CADUTO A FIUME IL 3-10-1919

La stessa pietra commemora anche Giovanni Pazzaglia, caduto in Libia durante l'impresa coloniale italiana. Sotto:

Carabiniere GIOVANNI PAZZAGLIA
MEDAGLIA D'ORO AL V.M.
NATO A MONTEMONACO (AP) IL 27-09-1908
CADUTO AD ARBÈ GHEBRÀ A.O. IL 10-09-1937

Sulla lastra centrale è riportata la motivazione del conferimento della medaglia d'oro al valor militare al Burocchi:

Carabiniere GIOVANNI BUROCCHI
NATO A PENNA S. GIOVANNI MACERATA IL 16 aprile 1881

MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MILITARE ALLA MEMORIA
"Fulgido esempio d’incomparabile fermezza e del più elevato sentimento
del dovere, di scorta con un solo compagno ad una nave mercantile che in
seguito ad un audace colpo di mano era stata costretta a cambiar rotta, replicatamente fatto segno, quale capo servizio, a intimidazioni e minacce,
anche armata mano, da parte dei ribelli, con contegno calmo, deciso ed
eroico, si dichiarò disposto ad affrontare, come affrontò difatti,
anche la morte piuttosto che venir meno alla ricevuta consegna”.
Fiume, 3 ottobre 1919
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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