Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Belvedere Edoardo Firpo, 16146 Genova GE
- CAP:
- 16146
- Latitudine:
- 44.389932
- Longitudine:
- 8.973501
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Parete esterna di un muro, accanto al pianerottolo di una scala esterna.
- Data di collocazione:
- Non presente.
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Lastra in marmo bianco, bloccata agli angoli da quattro chiodi bronzei a pianta piramidale, uno per angolo.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Non rilevabile.
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Liana Millu, di origine ebrea, rimasta orfana di madre, crebbe con i nonni materni, in quanto il padre viveva lontano da casa, essendo capostazione.
Nata a Pisa il 21 dicembre 1914, deceduta a Genova il 6 febbraio 2005, maestra elementare, scrittrice. Sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti, ha dedicato la vita alla memoria della Shoah. Ancora il 27 gennaio 2005 – da un letto dell'ospedale San Martino di Genova dove, ultranovantenne, era ricoverata – aveva mandato agli amici dell'ANPI la sua testimonianza: un biglietto nel quale scriveva «Mi spiace non essere qui e iniziare nel solito modo. Sono il numero A 5384 di Auschwitz-Birkenau. Le parole sono sempre le stesse, ma oggi risuonano con la forza di milioni di persone che parlare non possono più... Che Dio vi benedica e vi aiuti a non dimenticare mai». Liana Millu, nel 1937, era una maestrina di Livorno. Oltre che insegnare ai bambini delle Elementari, collaborava con il quotidiano Il Telegrafo,diretto da Giovanni Ansaldo. L'anno dopo, grazie alle leggi razziali, perde l'impiego nella scuola e la collaborazione al giornale. Vive di lavoretti precari e mal pagati, sicché, nel giugno del 1940 decide di trasferirsi a Genova. È qui che, dopo l'8 settembre 1943, Liana diventa un membro attivo della Resistenza. Entrata nell'Organizzazione "Otto", l'insegnante ha il delicato compito di comunicare informazioni e codici operativi. Il suo impegno è bloccato nel marzo del 1944, quando, a Venezia, viene arrestata e deportata ad Auschwitz. Liana Millu riesce a sopravvivere e a tornare in Italia, ma la drammatica esperienza segna la sua esistenza. Nel 1947 pubblica il suo primo libro di memorie sui campi di sterminio: Il fumo di Birkenau. Nei primi anni Ottanta dà alle stampe I Ponti di Schwerin, nel quale ricorda la sua vita e il ritorno dal campo di stermino. Nel 1988 pubblica la raccolta di racconti La camicia di Josepha. Il volumetto Dopo il fumo - Sono il n. A 5384 di Auschwitz Birkenau, esce nel settembre 1990 per le edizioni Morcelliana. (Da http://www.anpi.it)
Contenuti
- Iscrizioni:
- FA' O SIGNORE
CHE IO NON DIVENGA FUMO
CHE SI DISPERDE, FUMO
IN QUESTO CIELO STRANIERO
MA RIPOSARE IO POSSA LAGGIU'
NEL MIO PICCOLO CIMITERO
SOTTO LA TERRA DELLA MIA TERRA,
IL MARE MI CULLERA'
IL VENTO MI PORTERA'
I PROFUMI DELLE RIVIERE
E SARA' LA PACE.
LIANA MILLU (PISA 1914 - GENOVA 2005)
SCRITTRICE. DEPORTATA AD AUSCHWITZ.
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita