108758 - Lastra commemorativa di Via dei Giudei – Imola

E’ posta a ricordo dell’antico passato ebraico della città e in particolare di una strada che attraversava il ghetto; la lapide marmorea ha forma rettangolare con scritte in italiano e in ebraico e rappresentazione della lampada della festa di Chanukkàh.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via dei Giudei
CAP:
40026
Latitudine:
44.35312265959337
Longitudine:
11.715077422615082

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete di sinistra dell'imbocco di Via dei Giudei (lato portico Via Emilia)
Data di collocazione:
17 novembre 1998
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lapide in Marmo con iscrizioni e disegno del candelabro a sette bracci di colore nero.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Imola
Notizie e contestualizzazione storica:
Attraversando la piazza Matteotti in direzione dei portici che costeggiano la via Emilia si giunge all’imbocco del vicolo Giudei, in un angolo veramente suggestivo della città antica: la lapide qui posta nel 1998 condanna la persecuzione razziale e ricorda che questa area era un tempo abitata da una comunità ebraica. Anche se numericamente esigua, la presenza ebraica a Imola è infatti documentata a partire dalla seconda metà del Trecento fino alla fine del Cinquecento – dopodiché fu solo sporadica – soprattutto tra l’attuale via S. Pier Crisologo (dove c’era il macello ebraico) e via XX Settembre. Documentata anche la presenza di una sinagoga nell’attuale via Troni e di un cimitero ebraico. Non si trattò comunque di un’area delimitata come in un ghetto poiché le abitazioni erano sparse in tutto il centro storico. Le attività più diffuse nella comunità furono legate alla copiatura di libri, all’agricoltura, al commercio oltre che al prestito di denaro di cui si servirono le famiglie dominanti imolesi quali gli Alidosi, i Manfredi, i Riario. Interessante anche sapere che la Biblioteca Comunale di Imola conserva una Bibbia ebraica miniata di grande valore e di pregevole fattura, realizzata probabilmente a Toledo in Spagna nel Quattrocento e poi arrivata in Italia a seguito di una famiglia sefardita.
Infatti, gli ebrei sono presenti a Imola già dalla seconda metà del XIV secolo, dopo la peste del 1348, poiché i cristiani dovettero cessare i propri affari. In questo modo gli ebrei poterono insediarsi a Imola, senza rischiare le interdizioni ecclesiastiche fino alla fine del XVI secolo.
In età contemporanea il primo nucleo familiare ebraico è testimoniato dalle fonti dal 1877, quando presero dimora a Imola alcuni esponenti della famiglia Fiorentino di Livorno. Attorno alla loro ramificata famiglia (Fiorentino- Mortara) ruotano le principali vicende degli ebrei imolesi fino agli anni delle leggi razziali.

Contenuti

Iscrizioni:
Nel XIV secolo alcuni nuclei ebraici della città di Imola erano insediati in questa contrada una volta chiamata cappella di S.Leonardo ed una sinagoga, operante sino al 1567 viene ricordata nell’attigua cappella di S.Maria di Valverde

Nel 1593
furono espulsi gli ebrei
e con loro il retaggio di personalità e rabbini come
Ludovica Abigail, Yoseph Yachia e Ghedalia Yachia
famoso autore della cronistoria Sshalshelet ha Qabbala
il quale portò la cultura ebraica italiana
fino in Egitto ed in Palestina

Nel 1938
le leggi razziali anche ad Imola
crearono inattese odiose barriere
ma al di la di queste
gli ebrei trovarono comunque nella cittadinanza
solidarietà ed appoggio
soprattutto durante l’occupazione nazista

Nel 1998
la municipalità di Imola e la comunità ebraica di Bologna
valorizzano insieme questo comune patrimonio
di storia e di cultura ebraica italiana
Simboli:
Lampada della festa di Chanukkàh o delle luci.

Altro

Osservazioni personali:
Alla destra della suddetta lapide è presente una lastra bronzea a bassorilievo di forma rettangolare che rappresenta la lampada di Chanukkàh sovrastata dalla rispettiva scritta in ebraico. Sotto questa lastra ve ne è un'altra di forma rettangolare a ricordo di Gemma Volli con iscrizione: IN RICORDO DI GEMMA VOLLI (1900-1971) CHE DI QUESTE TERRE OSPITALI TANTE VICENDE DI EBREI HA RACCONTATO.

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