155080 - Lastra a Rudolf Seiffert alla Casa dello Studente di Genova

La lastra è collocata nel cosiddetto “sotterraneo dei tormenti”, luogo di tortura fisica e psicologica per antifascisti e partigiani. Al piano terra della Casa dello Studente si possono visitare 4 celle dove venivano tenuti prigionieri gli oppositori al nazifascismo. La lastra è in marmo e la dedica è incisa e colorata in rosso.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Corso Aldo Gastaldi 25, Genova
CAP:
16131
Latitudine:
44.404785
Longitudine:
8.964598

Informazioni

Luogo di collocazione:
Nella parte in alto di una parete del cosiddetto "sotterraneo dei tormenti".
Data di collocazione:
24 aprile 1974
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
La lastra è in marmo; è affissa alla parete con graffe di ferro. La vernice che è utilizzata per le lettere, in alcuni punti si sta staccando.
Stato di conservazione:
Insufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Non indicato espressamente.
Notizie e contestualizzazione storica:
1. Si trascrivono di seguito alcuni passi del libro L. BARCO – P. FERRAZZA, Una pagina della Resistenza. La Casa dello studente di Genova, Pantarei, 2012.
La Casa dello Studente viene inaugurata il 25 novembre 1934 (p. 27). Friedrich Siegfried Engel dirige la Casa dello studente, diventata quartier generale delle SS (p. 55); suddivisa in tre reparti principali: SD 3 addetto allo spionaggio industriale e commerciale, SD 4 e 5 addetti al movimento partigiano, ebrei, clero, comunisti, SD 6 spionaggio militare (p. 56). Una vera e propria "macchina dell'inquisizione". Che per lunghi mesi, sino all'aprile del '45, opererà a pieno ritmo, applicando su larga scala gli strumenti più biechi della tortura, fisica e psicologica, su chiunque fosse anche solo sospettato di opporsi in qualche modo al regime. O, peggio ancora, venisse ritenuto un "bandito" dal quale estorcere, con ogni mezzo, preziose informazioni, prima di inviarlo alla morte, direttamente, o attraverso il calvario dei campi di sterminio (pp. 57-58). Un sistematica inquisizione che, oltre a colpire gli oppositori e i militanti, si abbatte su centinaia di sventurati, anche soltanto sfiorati dal sospetto, o peggio, come si è detto, semplici vittime della calunnia e dell'odio interessato degli accusatori. Nei locali, poi, oltre agli sbirri nazifascisti, operano con solerzia anche un numero imprecisato di collaborazionisti. Chi con compito burocratico amministrativi, chi in qualità di interprete, da affiancare agli aguzzini nel corso degli interrogatori e delle torture (p. 67) Gli arresti, le torture, le esecuzioni, i rastrellamenti, i massacri e le deportazioni si susseguono quasi quotidianamente con ritmi sempre più incalzanti e i boia fanno a gara per distinguersi in quei compiti infami (p. 69). Ci sono i delatori e le spie, che consegnano gli antifascisti e i partigiani ai loro carnefici. Ci sono i cacciatori di ebrei, che per compensi variabili "dalle 3000 alle 5000 lire per gli adulti, mentre per i bambini venivano pagate sino a 1000 lire", non esitano a consegnare interi nuclei familiari nelle mani delle SS (p. 70). Di fronte a pratiche tanto ripugnanti, sorge sempre spontaneo l'interrogativo su come tutto questo sia potuto accadere nel silenzio pressoché generale (p. 70).
- Nel testo sono presenti diverse fotografie, tra le quali si segnalano in particolare le seguenti: le torture nel "sotterraneo dei tormenti" n. 24; la casa cintata dal filo spinato nel 1944 n. 30; articoli e foto sul "sotterraneo dei tormenti" e le celle nn. 41-46 (la n. 45 è l'iscrizione della scheda in oggetto).
- Sono riportate diverse testimonianze alle pp. 209-233; è presente l'elenco dei torturati alla Casa dello studente e caduti per mano dei nazifascisti (sono 44), alle pp. 237-241.

2. Per informazioni, si può consultare il sito http://centrodocumentazionelogos.blogspot.com/p/casa-dello-studente.html

3. L'edificio, di 5 piani, è situato in quello che inizialmente era corso Giulio Cesare e che, nel dopoguerra, è stato intitolato al partigiano Aldo Gastaldi, e si trova a breve distanza dallo scalo merci Terralba di Genova e dall'Ospedale san Martino nel quartiere omonimo.
La costruzione dell'edificio venne annunciata nella primavera del 1932. La costruzione dell'edificio iniziò il 24 maggio 1933 e divenire operativa nel 1935.
Nel dicembre 1936 la gestione dell'edificio passò dall'Università di Genova al Partito Nazionale Fascista e nel 1941 il nome "Casa dello studente" divenne "Casa del fascista universitario" e la struttura venne gestita direttamente dal Gruppo Universitario Fascista genovese.
Durante gli anni finali della seconda guerra mondiale divenne la sede della polizia della Gestapo che oltre alla Casa dello Studente le SS potevano disporre anche della IV sezione del carcere di Marassi, nell'omonimo quartiere. L'edificio venne requisito in più riprese dai militari tedeschi tra la fine di settembre e la metà di ottobre 1943.
Comandata da F. Engel (divenuto noto come "il boia di Genova"), fu luogo di tortura di prigionieri politici, partigiani ed antifascisti in genere (o sospettati tali). Alla Casa dello Studente furono reclusi molti esponenti dell'antifascismo genovese tra cui V. Faralli (che sarebbe poi diventato il primo sindaco di Genova nel dopoguerra), Luciano Bolis, Aldo Zanotti, Raffaele Pieragostini, Rurik Spolidoro, e molti esponenti della Resistenza ligure.
Nei primi mesi successivi alla guerra il comune di Genova, per volere del sindaco Vannuccio Faralli, requisì l'edificio per impiegarlo come rifugio di alcune tra le numerose famiglie di genovesi che avevano perso la casa a causa dei bombardamenti. La decisione creò attriti tra l'amministrazione comunale e l'amministrazione universitaria, che avrebbe invece voluto un immediato riutilizzo da parte degli studenti. Negli stessi mesi il Comitato di Liberazione Nazionale organizzò visite guidate per mostrare alla popolazione i luoghi dove avvenivano le torture ed erano detenuti i prigionieri. Nel settembre del 1946, anche per mettere fine alle proteste da parte dell'Ateneo, il sindaco comunicò che entro poco tempo sarebbe avvenuta la restituzione dell'edificio alla gestione dell'università, passaggio che effettivamente avvenne dopo poco.
Nel dopoguerra l'edificio venne restaurato, le celle, le cantine dove avvenivano le torture e la galleria rifugio antiaereo vennero murate e la Casa dello Studente tornò alla sua funzione originaria.
Durante le proteste del sessantotto e degli anni seguenti la casa venne occupata e sgomberata più volte, divenendo per breve tempo anche una delle sedi del gruppo extraparlamentare di Lotta Comunista. Nel 1972, durante una occupazione della Casa dello Studente da parte di studenti residenti ed esterni, un ex partigiano di nome Livio*, che viveva alla casa ospite dei compagni di Lotta Comunista indicò uno degli ingressi alle celle della tortura, adiacente alle cucine, che era stato murato nel '46. Durante varie notti di lavoro i compagni di lotta comunista riuscirono a praticare un foro nel cemento militare durissimo e ad entrare nei locali, intatti dopo vari decenni. Dopo alcuni giorni si informarono le autorità della scoperta. Questi locali sono ora adibiti a museo della resistenza. L'edificio, restaurato internamente ed esternamente nei primi anni 2000, è adibito da alcuni decenni a residenza per gli studenti universitari fuori sede, aula studio e per il servizio mensa delle vicine facoltà di ingegneria e medicina. Nel locale della mensa, sito a livello stradale, sono visibili alcune delle celle in cui venivano tenuti prigionieri antifascisti. Esse sono visitabili, ed in particolare il Centro di documentazione "Logos" organizza visite guidate per le scolaresche in occasione della ricorrenza del 25 aprile. (notizie tratte da Wikipedia)


Contenuti

Iscrizioni:
A RUDOLF SEIFFERT
1909 1945
OPERAIO DELLA "WEMER WERKE SIEMENS"
ATTIVO PROTAGONISTA DELLE LOTTE OPERAIE SIN DAGLI ANNI '20
FERITO E ARRESTATO NEL '29
ALL'INIZIO DELL'ULTIMA GUERRA
ORGANIZZA NELLA FABBRICA UN GRUPPO DI RESISTENZA
LUGLIO '44
ARRESTATO CON TUTTI I COMPAGNI DEL GRUPPO DALLA GESTAPO
29 GENNAIO '45
DECAPITATO A BERLINO NEL PENITENZIARIO DI BRANDEBURGO

GENOVA 24 APRILE 1974 IL COMITATO DIRETTIVO DELLA CASA DELLO STUDENTE
Simboli:
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