3539 - Lastra con Bollettino della Vittoria – Matelica

Lastra marmorea collocata sulla facciata del Palazzo del Governatore di Matelica, sulla quale è riportato il testo del Bollettino della Vittoria del 4 novembre 1918 a firma del Generale Armando Diaz, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Enrico Mattei, 16
CAP:
62024
Latitudine:
43.256459862611564
Longitudine:
13.008662402446816

Informazioni

Luogo di collocazione:
Centro Storico, piazza Enrico Mattei, sulla facciata del Palazzo del Governatore a circa 5 metri da terra.
Data di collocazione:
26/11/1922
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Marmo bianco sul quale è inciso il Bollettino della Vittoria della Prima Guerra Mondiale. Ad ogni angolo della lapide c'è una borchia in bronzo che ricopre il sistema di fissaggio al muro.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Matelica
Notizie e contestualizzazione storica:
La lastra attuale ne sostituisce una precedente che il 14 agosto 1921 venne collocata in quel punto della facciata del Palazzo del Governatore, per iniziativa della Lega Proletaria che faceva capo ai socialisti di Matelica. La cosiddetta Lapide Proletaria voleva ricordare i Caduti nella Grande Guerra, ma era invisa ai fascisti che la distrussero poco più di un anno dopo, il 7 ottobre 1922. Per coprire il vuoto rimasto sulla facciata il Comune di Matelica fece collocare un'altra lapide, quella attuale, di identiche dimensioni, con su inciso il Bollettino della Vittoria del 4 novembre 1918. La nuova lapide venne inaugurata il 26 novembre 1922.

Contenuti

Iscrizioni:
COMANDO SUPREMO IV NOVEMBRE MCMXVIII
LA GUERRA CONTRO L'AUSTRIA-UNGHERIA CHE, SOTTO L'ALTA GUIDA DI S.M. IL RE - DUCE SUPREMO - L'ESERCITO ITALIANO, INFERIORE PER NUMERO E PER MEZZI, INIZIÒ IL 24 MAGGIO 1915 E CON FEDE INCROLLABILE E TENACE VALORE CONDUSSE ININTERROTTA ED ASPRISSIMA PER 41 MESI È VINTA.
LA GIGANTESCA BATTAGLIA INGAGGIATA IL 24 DELLO SCORSO OTTOBRE ED ALLA QUALE PRENDEVANO PARTE CINQUANTUNA DIVISIONI ITALIANE, TRE BRITANNICHE, DUE FRANCESI, UNA CECOSLOVACCA ED UN REGGIMENTO AMERICANO, CONTRO SETTANTATRE DIVISIONI AUSTROUNGARICHE, È FINITA.
LA FULMINEA E ARDITISSIMA AVANZATA DEL XXIX CORPO D'ARMATA SU TRENTO, SBARRANDO LE VIE DELLA RITIRATA ALLE ARMATE NEMICHE DEL TRENTINO, TRAVOLTE AD OCCIDENTE DALLE TRUPPE DELLA VII ARMATA E AD ORIENTE DA QUELLE DELLA I, VI E IV, HA DETERMINATO IERI LO SFACELO TOTALE DELLA FRONTE AVVERSARIA.
DAL BRENTA AL TORRE L'IRRESISTIBILE SLANCIO DELLA XII, DELL'VIII, DELLA X ARMATA E DELLE DIVISIONI DI CAVALLERIA, RICACCIA SEMPRE PIÙ INDIETRO IL NEMICO FUGGENTE.
NELLA PIANURA, S.A.R. IL DUCA D'AOSTA AVANZA RAPIDAMENTE ALLA TESTA DELLA SUA INVITTA III ARMATA, ANELANTE DI RITORNARE SULLE POSIZIONI DA ESSA GIÀ VITTORIOSAMENTE CONQUISTATE, CHE MAI AVEVA PERDUTE.
L'ESERCITO AUSTRO-UNGARICO È ANNIENTATO: ESSO HA SUBITO PERDITE GRAVISSIME NELL'ACCANITA RESISTENZA DEI PRIMI GIORNI E NELL'INSEGUIMENTO HA PERDUTE QUANTITÀ INGENTISSIME DI MATERIALE DI OGNI SORTA E PRESSOCHÉ PER INTERO I SUOI MAGAZZINI E I DEPOSITI. HA LASCIATO FINORA NELLE NOSTRE MANI CIRCA TRECENTOMILA PRIGIONIERI CON INTERI STATI MAGGIORI E NON MENO DI CINQUEMILA CANNONI.
I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIÙ POTENTI ESERCITI DEL MONDO RISALGONO IN DISORDINE E SENZA SPERANZA LE VALLI, CHE AVEVANO DISCESO CON ORGOGLIOSA SICUREZZA.
DIAZ
Simboli:
Non sono presenti simboli

Altro

Osservazioni personali:
Il giorno successivo al cessare dei combattimenti il Generale Armando Diaz, Comandante in capo dell'Esercito Italiano diramò il Bollettino n. 1268, passato alla storia come Bollettino della Vittoria con il quale annunciava alla nazione la fine della grande guerra e la vittoria dell'esercito italiano sugli austriaci.
La lapide perciò, ci riporta alla memoria la Grande Guerra che massacrò la gioventù europea, tra cui i 600.000 soldati italiani che vi perirono e che è stata per l'Italia anche la quarta guerra di indipendenza dall'Austria dominatrice. Contro di essa gli italiani hanno lottato per quasi un secolo di "risorgimento" con l'intento di risorgere dalla dominazione straniera e l'intento di riacquistare la libertà e l'unità per tutta la penisola.

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