Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Col di Lana, 3
- CAP:
- 32100
- Latitudine:
- 46.145333
- Longitudine:
- 12.209962
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Muro esterno della Cappella
- Data di collocazione:
- Sconosciuto, tra il 1949 ed il 1995
- Materiali (Generico):
- Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Lastra in pietra incisa
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Ministero della Difesa
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Lastra riportante il testo della preghiera dell' Alpino nella prima versione del 1949.
Contenuti
- Iscrizioni:
- LA PREGHIERA DELL' ALPINO
"Su le nude rocce , sui perenni ghiacciai, su ogni balza
delle Alpi ove la provvidenza ci ha posto a baluardo
fedele delle nostre contrade, noi, purificati dal dovere
pericolosamente compiuto, eleviamo lanimo a te, o Signore,
che proteggi le nostre mamme, le nostre spose, i nostri figli e i fratelli
lontani, e ci aiuti ad essere degni delle glorie dei nostri avi.
Dio Onnipotente, che governi tutti gli elementi, salva noi,
armati come siamo di fede e di amore.
Salvaci dal gelo implacabile, dai vortici della tormenta,
dall'impeto della valanga; fa che il nostro piede posi sicuro
sulle creste vertiginose, su le dritte pareti, oltre i crepacci
insidiosi; rendi forti le nostre armi contro chiunque
minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera,
la nostra millenaria civiltà cristiana.
E TU,MADRE DI DIO, candida più della neve,
TU che hai conosciuto e raccolto ogni sofferenza
e ogni sacrificio di tutti gli ALPINI caduti, TU
che conosci e raccogli ogni anelito e ogni speranza
di tutti gli ALPINI vivi ed in armi,
tu benedici e sorridi ai nostri battaglioni.
COSI SIA."
- Simboli:
- Sullo sfondo una catena montuosa, in primo piano un conducente di muli dell'Artiglieria da montagna, che indossa l'uniforme della Seconda Guerra Mondiale, conduce il mulo che trasporta, tramite il basto la canna dell'obice. Il testo della preghiera è inciso su un motivo a pergamena.
Altro
- Osservazioni personali:
- La lastra commemorativa è stata censita dal M.C. Caputo e dal 1° C.M. Patelli. La lapide è fissata al muro tramite tre chiodi da roccia.