211889 - Lastra in memoria dei Caduti della Sertum – Milano

La lastra è il tributo che le maestranze della Sertum vollero affissa alla parete esterna della prestigiosa fabbrica di motociclette, per ricordare i loro tre colleghi caduti sotto le armi nazifasciste.

 

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
zona Musocco
Indirizzo:
viale Certosa 222
CAP:
20151
Latitudine:
45.499603626869
Longitudine:
9.1309890318945

Informazioni

Luogo di collocazione:
La targa è in posizione ben visibile, sulla parete esterna del moderno palazzo.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra in marmo
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
ANPI
Notizie e contestualizzazione storica:
Il punto in cui si trova la lapide targa è quello in cui sorgeva la ditta Sertum,
Quel punto corrisponde oggi (2022) al numero civico 222, mentre corrispondeva al numero 226 negli anni '50 del secolo scorso.
Nel corso degli anni e soprattutto nel primo dopoguerra, la viabilità del posto è molto mutata per adeguarsi all'aumentato traffico, soprattutto fieristico, per soddisfare il quale nacque il viale Scarampo ed il Cavalcavia del Ghisallo, che inaugurato nell'aprile del 1958, scavalca il viale Certosa, a pochi metri dall'edificio che ospitò la Sertum e che poco tempo dopo fu abbattuto.

GIOVANNI BERGAMASCHI
nacque a Milano il 14 agosto 1914 ed abitò in via Sonnino 2 a Milano e lavorò presso la Sertum in viale Certosa 226.
Ebbe un ruolo di rilievo nella Cellula comunista in azienda finché il 18 dicembre 1944 fu prelevato dalle Brigate Nere di Bollate.
Dato che non si lasciò sfuggire alcun nome, nel gennaio 1945 fu trasferito a San Vittore ed infine deportato nel lager di Mauthausen, dove la sua vita finì (come?) nell'aprile del 1945.

BORTOLOTTI EZIO
nacque il 12 settembre 1923 a Curtatone (Mantova).
Abitò a Milano, in via Gadames 119 e lavorò presso la Sertum, in viale Certosa 226.
Fu combattente della 111a Brigata Garibaldi fino al 20 dicembre 1944, quando fu arrestato ed internato a San Vittore. Il 31 dicembre fu deportato a Mauthausen, Gusen II, dove morì (come) il 30 aprile del 1945.
fonte: ANPI zona 8

UGO TARTUFARI
di Italo, nacque a Milano il 23 marzo 1907, abitò in via Piranensi 19.
Fu un lavoratore della Sertum e combattente con la 111a Brigata Garibaldi come i sui compagni e colleghi Bergamaschi e Bortolotti.
Coi compagni condivise l‟arresto il 20 dicembre 1944, il carcere a San Vittore, la deportazione nei campi di sterminio di in Germania.
Ugo Tartufari morì (come) a Gusen-Mauthausen il 5 marzo 1945.

Tutti e tre, militarono nella 111a brigata Garibaldi, finché il 20 dicembre 1944 furono arrestati in officina, rinchiusi ed interrogati (come) nel carcere di San Vittore ed infine deportati nei campi di sterminio dove morirono (come) pochi giorni prima che la guerra finisse.

La SERTUM
Fu una 'costola' delle Officine Meccaniche FAUSTO ALBERTI S.p.A., nata nacquero a Milano nel 1922. Produsse utensili, macchine utensili e per lavorazioni meccaniche di precisione, macchine per l'agricoltura e per la nautica. Nel 1931 nacque il nuovo reparto iniziò il progetto e la produzione di motociclette con marchio Sertum, il nome latino della corona d'alloro dei vincitori.
Il forte gradimento del pubblico fece indusse ad inaugurare il nuovo stabilimento di Viale Certosa 226 che produsse in grande scala numerosi modelli di motociclette, motocarri e motocarrozzette a tre ruote.
A partire dal 1939, le moto Sertum conquistarono numerose medaglie d'oro nelle gare internazionali di regolarità, in Germania, in Cecoslovacchia, ed in Inghilterra.
Nel dopoguerra continuò la produzione di due soli modelli e ne sviluppò uno nuovo da lanciare negli anni '50, ma che non realizzò a causa della prematura chiusura nel 1952, avvenuta dopo il disastro economico provocato da un ingente mancato pagamento di un grandissima fornitura in Argentina.
Il liquidatore assegnò il materiale giacente in magazzino alla Falck che per recuperarlo lo fuse nei suoi altiforni. Ciò causò la rapida scomparsa dei pezzi di ricambio dal mercato, decretando in pochi anni la conseguente scomparsa di tutte le motociclette dalla circolazione e dalle gare.

In 'galleria' sono presenti:
- i ritratti delle tre vittime,
- alcune rare foto dell'esistita sede Sertum di viale Certosa
- fotografie storiche
- due modelli di moto Sertum

Contenuti

Iscrizioni:
LE MAESTRANZE DELLA "SERTUM"
AI COMPAGNI CADUTI PER LA
LOTTA DI LIBERAZIONE
BERGAMASCHI GIOVANNI (GUSEN 1)
BORTOLOTTI EZIO (GUSEN 2)
TARTUFARI UGO (MAUTHAUSEN)
SAPISTI DELLA 111 BRIGATA ARIBALDI
25-4-1947
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
fonti:
A.N.P.I.
http://forum.guzzisti.it/viewtopic.php?f=1&t=33329
https://it.wikipedia.org/wiki/Sertum

Moto Sertum - libro di Mario Colombo edito dalla Giorgio Nada Editore

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