239803 - Lastra in memoria di Achille De Vincenzi – Milano

La lastra che commemora Achille De Vincenzi è in marmo bianco con sottili venature scure. Le sue misure approssimative sono di 50×30 centimetri.

Senza far uso di chiodi, la lastra è fissata in evidenza ad una altezza di circa 2,5 metri dal suolo, sulla parete all’esterno del dignitoso palazzo dove Achille abitò.

Grazie alla tecnica recente adottata, le iscrizioni sono smaltate in nero, dopo esser state incise con grande precisione e cura dei dettagli, a tutto vantaggio di una facile e chiara lettura, ed a semplificare la buona conservazione della lastra.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
quartiere Stadera
Indirizzo:
via Anton Giulio Barrili 6
CAP:
20141
Latitudine:
45.4338953
Longitudine:
9.1748498

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete esterna dello stabile dove Achille abitò a circa 3 metri da terra.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
marmo
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:

Achille De Vincenzi
di Angelo e Maria Medi, nacque a Legnano, in provincia di Milano, il giorno 1 marzo 1926 ed abitò a Milano, in via Barrili 6.
Solo diciottenne, quando nel 1944 ricevette l'ordine di arruolarsi nella R.S.I. con destinazione la Germania, scelse di combattere per la Resistenza e di unirsi ai partigiani del Friuli nella divisione Nannetti della brigata Nino Bixio, con nome di battaglia 'Franco'.
Nonostante una non robusta costituzione, egli non si stancò di dare ai suoi compagni il supporto necessario, con viveri, vestiti di ricambio, ed altri generi di necessità, affrontando gravi pericoli in questo faticoso compito di spola.
Combatté durante i rastrellamenti di Pian di Cavallo dell'8 settembre 1944 ed in quello di Erto e Casso (Vajont) del 15 ottobre dello stesso anno.
Tradito da una delatrice, il 23 dicembre 1944 fu catturato ad Aviano dai tedeschi del 'GIAIS'. Fu imprigionato per due mesi nella scuola di Maniago, dove nonostante le torture non tradì i 40 compagni di cui era responsabile ed infine fucilato il 22 febbraio 1945 all'età di soli 18 anni, nel carcere di Roveredo al Piano, in provincia di Udine (oggi in provincia di Pordenone).
Non contenti, i suoi aguzzini gettarono il suo corpo ormai irriconoscibile in una grotta.
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FONTI:
  • Chieracostui
  • A.N.P.I. Milano
  • Wikipedia: I municipi di Milano
  • Contenuti

    Iscrizioni:


    Qui visse
    ACHILLE DE VINCENZI
    nato il 1° marzo 1926

    Combattente contro il nazifascismo
    Torturato, fucilato e gettato in una grotta
    in Pian Cavallo (PN) il 22 febbraio 1945

    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:

    IL QUARTIERE STADERA


    La zona municipale 15 di Milano comprende i quartieri: Porta Vigentina-Porta Lodovica, Ticinese-Conca del Naviglio, Scalo Romana, Chiaravalle, Morivione, Vigentino-Fatima, Quintosole, Ronchetto delle Rane, Gratosoglio-Missaglia-Terrazze, Stadera-Chiesa Rossa-Torretta-Conca Fallata, Tibaldi, Parco delle Abbazie, Parco dei Navigli, Cantalupa.

    Il quartiere Stadera che dagli anni '70 del '900 è parte del Municipio 15 di Milano, nacque agli inizi degli anni '30 del '900.
    Prese il nome dall'omonimo strumento per la pesa delle merci che anticamente era posto in un cascina prossima all'ingresso delle merci nella cerchia di Milano: una specie di dazio.
    Il regime fascista battezzò questo quartiere "Quartiere XXVIII Ottobre" in ricordo della "marcia su Roma", ma buona parte dei lavoratori e degli abitanti confinati in questo quartiere ghetto ai margini della città, respinsero con forza questo nome, ribattezzandolo a loro volta "Baia del Re", ovvero il nome base di partenza della tragica spedizione Nobile al Polo Nord. Un gesto che può essere facilmente letto come: "siamo italiani, non fascisti", come gli abitanti dimostrarono resistendo ai tedeschi durante la guerra, con l'antifascismo durante le lotte partigiane e dei tragici giorni delle vittoriose insurrezioni che portarono alla Liberazione.

    Un quartiere che fu protagonista nel dare un notevole contributo alla Resistenza, nella lotta contro il nazifascismo, pagato al costo di tante vite dei suoi giovani ragazzi che intrapresero la via dei monti e di quelle valli dove i nazisti in fuga con la collaborazione dei fascisti, mietevano vittime fra i partigiani.
    Questo risulta evidente a chi camminando oggi per le vie del quartiere Stadera volge lo sguardo sul gran numero di lapidi disseminate nelle sue vie. Si contano anche numerosi supporti per la bandiera nazionale che ogni ricorrenza del 25 aprile, commemora la Liberazione, a dimostrazione di un certo spirito patriottico, quello che nonostante i gravi rischi spinse gli abitanti a lottare contro i tedeschi invasori, a lottare contro i fascisti in seguito ed infine nella lotta di classe per i diritti dei lavoratori.
    Il quartiere Stadera fu senza dubbio uno dei più attivi protagonisti nella città di Milano che da 'culla del fascismo' divenne la 'Capitale della Resistenza' soprattutto per merito della classe operaia.

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