Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazzale Martelli Raffaele, 8
- CAP:
- 60121
- Latitudine:
- 43.6197876
- Longitudine:
- 13.517649
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Lato destro della struttura a volta che collega il portone di ingresso della caserma Villarey con il cortile.
- Data di collocazione:
- 1 novembre 2022
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Lastra interamente in marmo con iscrizione incisa e verniciata.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Amministrazione comunale
- Notizie e contestualizzazione storica:
- La lastra è stata fortemente voluta dalla famiglia, dalla cittadinanza e dagli studiosi che si sono occupati di ricostruire la storia e le vicende legate ad Alda Renzi Lausdei, una capopopolo, una donna generosa che antepose la vita degli altri alla propria.
Alda era una sarta e durante la guerra, rimasta vedova con quattro figlie, riuscì a sfamare la famiglia grazie alle commissioni degli ufficiali e dei soldati della caserma, rappresentando un elemento di unione fra i militari e la popolazione civile.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, come era già accaduto in altri presidi italiani, i tedeschi occuparono la caserma, esattamente il 16 settembre, procedendo al disarmo dei soldati e dichiarandoli prigionieri di guerra, di fatto incarcerandoli nelle loro stesse camerate. Agli ufficiali della caserma fu offerta la possibilità di combattere con i tedeschi, coloro che non accettarono furono arrestati, tra essi vi fu il colonello Giovanni Pascucci, in seguito testimone chiave per ricostruire questi drammatici giorni. Egli infatti ricordò gli stratagemmi escogitati dai militari per sottrarsi alla deportazione e in particolare di una donna, protagonista di questa evasione collettiva, che attuò, con l'aiuto delle altre donne del quartiere e con la guida del sottufficiale Remo Baldoni, un piano per mettere in salvo i soldati altrimenti condannati alla deportazione. Alda entrava ed usciva dalla caserma con un fagotto di abiti, vi erano nascosti i vestiti per travestire i soldati da donna, da imbianchino, da prete, da muratore, da straccivendolo: riuscì persino ad eludere i controlli dei tedeschi passando di nascosto ai soldati la contromarca per uscire. In poco più di un mese Alda e i suoi aiutanti riuscirono a mettere in salvo “ragionevolmente 300 o 400 soldati, circa un decimo di coloro che erano in armi all’atto dell’occupazione nazista della città”.
Purtroppo la vita di Alda si concluse tragicamente: morì insieme a diversi membri della sua famiglia il 1 novembre 1943 in un bombardamento che colpì il rifugio delle carceri di Santa Palazia, dove invano tanti anconetani avevano cercato riparo alla furia delle bombe.
Coloro che dopo la guerra cercarono la loro salvatrice appresero addolorati la sua tragica fine.
“Non c’è nessuno che meriti di essere ricordato a questo mondo più di coloro che abbiano dato la vita per salvare quella degli altri”.
Fonte: Fuga per la libertà di Marco Severini, Aras Edizioni 2022
Contenuti
- Iscrizioni:
- " CI SARÀ UN MODO PER FARLI USCIRE QUESTI RAGAZZI, DALLA CASERMA!"
ALDA RENZI LAUSDEI
15-11-1890 1-11-1943
IN MEMORIA DEL CORAGGIO DI ALDA RENZI LAUSDEI, SARTA DELLA CASERMA VILLAREY, CHE DOPO L'ARMISTIZIO DEL 1943 FECE USCIRE CON INGEGNOSI TRAVESTIMENTI DALLA CASERMA CENTINAIA DI GIOVANI SOLDATI SOTTO GLI OCCHI DEGLI OCCUPANTI TEDESCHI, RISCHIANDO OGNI VOLTA LA SUA VITA PER SALVARE LA LORO. UCCISA NEL RIFUGIO DI VIA BIRARELLI DAL DRAMMATICO BOMBARDAMENTO DEL 1 NOVEMBRE 1943, NE AVREBBE CERTAMENTE PORTATI IN SALVO ANCORA MOLTI. IL COMUNE, LE CITTADINE E I CITTADINI DI ANCONA LA RICORDANO RICONOSCENTI.
ANCONA 1-11-2022
- Simboli:
- In alto è riportato lo stemma comunale.
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita