211197 - Lastra in memoria di Alvaro Filippi viale Certosa – Milano

La memoria di Alvaro Filippi è testimoniata dalla piccola lastra in marmo affissa sulla parete esterna di quella che fu il palazzo dove nacque ed abitò nella sua breve vita. Il suo coraggio, il suo valore, le sue azioni sono solo accennate sulla piccola lapide, ma sono conservate nei documenti reperibili presso le fonti citate, di cui qui si riporta la sostanza. Il nome di Alvaro Filippi appare anche nelle seguenti pietre delle memoria:

Ai Caduti per la Libertà – Loggia dei Mercanti – Milano – Lastra 08

Campo della Gloria ai Caduti per la Libertà – Cimitero Maggiore – Milano – Cippo E3 Lastra 4

Monumento ai Caduti nei Lager in Germania – Milano – LASTRA C

Lastra ai Caduti per la Libertà – Milano

 

Visualizza la mappa

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
zona Musocco
Indirizzo:
Viale Certosa 97
CAP:
20151
Latitudine:
45.49403956546
Longitudine:
9.1423393386578

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lastra fissata a fianco del portone del palazzo in cui nacque e visse Alvaro Filippi..
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Informazione non reperita
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Milano, 23 aprile 1924 – Mauthausen, 29 aprile del 1945
Alvaro Filippi, di Amilcare e Marani Amalia nacque 23 aprile 1924 a Milano e visse in viale Certosa 97. Dalle Marche la sua famiglia si rifugiò a Milano sperando di sfuggire alle persecuzioni dei fascisti.
All'età di 19 anni aderì all’organizzazione “Fronte della Gioventù” (di Eugenio Curiel) e diventò un combattente della Resistenza e già nel 1944 fu parte del Comando Raggruppamento Garibaldi col nome di battaglia 'Parpaglia'. Fu catturato a Salò, dai fascisti della Muti, il 22 dicembre del 1944. I tedeschi lo internano nel campo di sterminio di Mauthausen. Il 23 aprile del 1945, gravemente ammalato, fu inviato nella baracca che fungeva da infermeria e proprio qui fu ucciso il 29 aprile del 1945 all'età di 21 anni.

------------------------------------------------------------------------------
Resoconto:

GLORIA AL GARIBALDINO FILIPPI ALVARO (Parpaglia)

Il compagno FILIPPI Alvaro (Parpaglia) era nato a Milano il 25 Aprile 1924. Nonostante la sua giovine età si era già distinto in numerose ed importanti azioni. Come Comunista apparteneva alla Cellula di strada CAGNOLA 2 Settore 3a Zona, come Sappista apparteneva alla Gloriosa 3a Brigata S.A.P. comandata dal compianto glorioso MAURO BOTTA. Numerose furono le azioni che, egli in qualità di capo squadra del Primo Distaccamento di detta Brigata, assieme ad altri compagni, aveva portato a termine, tra 1'altro: azioni di disarmo, atti di sabotaggio, lancio ed affissioni di manifestini, soppressione di spie ecc. ecc. a Tale attività lo svolse con grande audacia e manifesto sprezzo del pericolo, sorretto sempre da una grande fede patriotica, di sano orgoglio di GARIBALDINO.
La sua piena attività fu troncata troppo presto; infatti in seguito all'arresto ed alla conseguente delazione e tradimento di un'indegno compagno (Arrigo Ferrario detto Faustino) la mattina del 22.12.944 gli sgherri della muti, lo trassero in arresto inviandolo a S.Vittore, assieme ad altri compagni. Anche qui si dimostrò un degno compagno, mantenendo sempre un contegno sprezzante, infatti né le minacce, né le percosse, né i maltrattamenti e nemmeno le blandizie, valsero a farlo smuovere dal suo fermo contegno e non una sillaba, non una parola che potesse nuocere ai compagni e ai Garibaldini uscì dalla sua bocca. I criminali fascisti lo assegnarono ai campi di concentramento in Germania e precisamente a quello di Mauthausen. Lì il caro Alvaro, doveva trovare barbara morte, proprio alla vigilia della liberazione quando già un barlume di speranza e di libertà stava per tramutarsi in certezza.

Ecco infatti come racconta la sua fine il compagno TRIVINI BELLINI (Franco) reduce dopo cinque mesi di prigionia al campo di Mauthausen. ALVARO FILIPPI, la mattina del 23.4.945 non sentendosi pii in grado di reggersi in piedi, si faceva trasportare in infermeria per una visita di controllo, ivi veniva riconosciuto ammalato gravemente e veniva ricoverato nella baracca apposita. Ma per ragioni che ancora rimangono sconosciute, un triste figuro polacco, guardiano dell'infermeria, gli vibrava due colpi di scure sul cranio, abbattendolo esanime.

Così fu stroncata la giovane e gloriosa vita del nostro comp. ALVARO.
Il comp. Trivini Bellini assicura che l'ALVARO, sin dall'inizio dell'arresto e durante la prigionia si comportò magnificamente come compagno e come Patriota; sprezzante verso i nemici nazi-fascisti; benevolo verso tutti i compagni di prigionia e meritandosi la più grande stima e ammirazione di tutti gli internati in quel maledetto campo di Mautausen, TANTO CHE LA SUA TRAGICA MORTE, DESTÒ IN LORO UN GRANDE ORGOGLIO.

ALVARO!
I tuoi compagni che ti hanno conosciuto ed ammirato, uniti alla tua famiglia, per la tua fine immatura, che non fu vana, questi compagni migliori traggono la fede e la forza onde raggiungere la meta comune che tu vivente, primo tra i Primi additasti a molti di noi.

Appena rientrato da Mauthausen dopo 5 mesi di prigionia in quei terribili particolari campi, il Compagno TREVINI BELLINI (FRANCO) ci ha raccontato i particolari del1a tragica morte a avvenuta in quel luogo del valoroso FILIPPI ALVARO (Parpaglia).
Costui la mattina del 23.4.45, non sentendosi in grado di reggere alle fatiche lavoro si recava in infermeria per una visita di controllo. Ivi veniva riconosciuto e quindi ricoverato, poi per ragioni che ancora rimangono oscure, un criminale polacco, di guardia all'infermeria, gli vibrava due colpi di scure sul cranio, abbattendo esanime, stroncandogli così la intemerata giovinezza, proprio alla vigilia della liberazione.
Il TREVINI BELLINI riferisce pure che il FILIPPI a sin dall'inizio dell'arresto e durante la prigionia si comportò magnificamente; come Compagno e come Patriota; sprezzante verso i nemici e gli sgherri nazi-fascisti e tale contegno gli li meritò la stima e l'ammirazione di tutti gli internati in quel campo, tanto che la sua morte ha destato profondo cordoglio.
Il FILIPPI ALVARO (Parpaglia), era nato a Milano il 25.4.1924. e malgrado la sua giovane età si era già distinto in numerose ed importanti azioni; come Comunista apparteneva alla cellula CAGNOLA, come Sappista appartenne alla gloriosa III Brigata S.A.P comandata dal compianto MAURO BOTTA.

Numerose furon le azioni che egli in qualità di Capo Squadra del Primo Distaccamento di detta Brig. Assieme ad altri Compagni aveva portato termine, tra 1'altro azioni di disarmo atti di sabotaggio, lancio e affissioni di manifesti, soppressioni di spie ecc.
Tale attività la svolse con grande audacia ed evidente sprezzo del pericolo proprio da prode Garibaldino.
Povero ALVARO! Ma il destino ti stava giocando una trama mortale.
In seguito all'arresto a ed alla conseguente delazione e tradimento di un Compagno () la mattina del 22.12.44 gli sgherri della Muti lo trassero in arresto inviandolo a San Vittore assieme altri ad Compagni. Durante la permanenza del carcere mantenne un contegno fiero e sprezzante, infatti, né le minacce, né le percosse, né i maltrattamenti e nemmeno le blandizie valsero a farlo smuovere del suo fermo contegno e non una sillaba, non una parola che potesse nuocere ai Compagni gli usciva dalla bocca.
Infine lo assegnarono ai campi di concentramento in Germania e precisamente a quello di Mauthausen. Ed ivi doveva trovare una barbara morte proprio alle vigilia della Liberazione, quando già il barlume della speranza e della 1ibertà stava tramutandosi in certezza.
La tua famiglia, i tuoi Compagni che ti hanno conosciuto ed ammirato e quanti ti vollero bene, piangono sconsolati la tua fine immatura,
ma dal tuo sacrificio che non fu vano: i Compagni migliori traggono la fede e la forza onde raggiungere la meta comune, che tu vivente, primo tra i primi ci additasti.
------------------------------------------------------------------------------

Il sottoscritto Vice Comandante della III Brigata S.A.P. CAPUCCI Annibale (Marino) dichiara di aver conosciuto il compagno FILIPPI ALVARO (Parpaglia) il Novembre 1943, durante un' azione armata in via Emanuele Filiberto (filiale Alfa Romeo) che fruttò alla nostra organizzazione armata n.2 Autotreni e n,1 Vettura tedesca.
Subito dopo coi Garibaldini Capucci Annibale a Rino, Casi Emilio, Montorio Rino, fu Ferrari Arrigo e Filippi Alvaro, De Giuseppe Mario, Zian Giuseppe, comandati da Marino, potevano recuperare presso Musocco casse si munizioni, una pistola in possesso di un fascista.
Nell'inverno alla primavera 1944, i suddetti Garibaldini fecero diverse azioni di disarmi e sabotaggi. Con scritti e lanci di manifestini di propaganda contro i nazi fascisti.
Nel Maggio 1944 ancora i compagni Garibaldini eseguivano azioni di disarmo in viale Certosa, ove veniva recuperato un moschetto. Presenti all'operazione Cappucci Annibale, Casè Emilio. De Giuseppe Mario. Filippi Alvaro, Zian Giuseppe, Ferrari Arrigo.
Nell'ottobre 1944 i garibaldini Filippi Alvaro, Bozzetti Antonio, Montorio Rino, Sciarila, Cappucci Annibale, in un'azione armata eseguivano la soppressione di una spia fascista in viale Certosa.
Per ardimento nelle azioni che prese parte, Filippi Alvaro fu nominato capo-squadra e nel dicembre 1944, insieme al comandante della terza brigata SAP. comp. Botta ed il vice comandante Marino eseguiva un'azione di disarmo sul tram n.6 sul corso Sempione di un sottufficiale delle S.S. Tedesche.
Due giorni dopo, sul tram 14 in via Cenisio, Filippi Alvaro, coi Garibaldini Capucci Gino, Marchetti Edmondo, disarmavano due fascisti.
Poi le altre 12 azioni armate e di disarmo eseguite, delle quali non ricordo la data, dal caposquadra Filippi Alvaro con i suoi Garibaldini.
In seguito all'arresto del Garibaldino Ferrari Arrigo (Faustino) che palesò il nome dei suoi compagni, il giorno 22 dicembre 1944 fu arrestato il compagno Filippi Alvaro (Parpaglia) che poi venne deportato nel campo di eliminazione di Mauthausen, dove decedette per mano assassina il giorno 29.4.945.

In fede il vice comandante della III Brigata. Cappucci Annibale Marino.
(firma)
------------------------------------------------------------------------------

fonti:
https://anpimilano.com/memoria/partigiani-milano-e-provincia/f/filippi-alvaro-2/
https://anpimilano.files.wordpress.com/2020/01/filippi-alvaro.pdf (anche il ritratto di Alvaro)
------------------------------------------------------------------------------

Contenuti

Iscrizioni:
VISSE IN QUESTA CASA

FILIPPI ALVARO

CHE L'ADOLESCENZA COLTA E GENEROSA
VOLLE OFFRIRE ALLA LIBERTA'
TESTIMONIANDO COL MARTIRIO
CHE ESSA VALE PIU ' DELLA VITA
25.4.1924 29.4.1945
MILANO MATHAUSEN
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

Gallery