Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- via della Moscova 29
- CAP:
- 20121
- Latitudine:
- 45.476925397001
- Longitudine:
- 9.1887242920307
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Parete a sinistra del portone di ingresso di quella che fu la sua abitazione
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- marmo rosato
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
-
- Ferdinando De Capitani
figlio di Francesco ed Anna, nacque il giorno 1 novembre 1891 a Verona.
Entrò come volontario nel Corpo dei Garibaldini – 1° compagnia, 1° battaglione, soldato semplice già nel 1914. Combatté nella battaglia delle Argonne rimanendo ferito alla testa.
Sposò Regina Rorato, ma non ebbero figli.
Lavorò al Cairo, e a Parigi per giornali francesi; successivamente alla Pirelli come archivista ed in seguito, dal 16 gennaio 1941, come linotipista al Corriere della Sera di Milano.
Fu denunciato come organizzatore dello sciopero dei lavoratori del Corriere della Sera del 1° marzo 1944, e per ciò, il 2 marzo fu arrestato e con altri 5 colleghi del giornale fu rinchiuso a San Vittore.
Con un centinaio di prigionieri fu deportato a Mauthausen il 4 marzo 1944. Vi giunse il 13 marzo 1944 col trasporto n.33 che per alcuni giorni sostò a Reichenau, Innsbruck, in Austria.
Ferdinando De Capitani (matricola 57559), da Mauthausen fu trasferito nel castello di Hartheim dove, sotto il comando di Mauthausen, si soppreimevano i malati considerati incurabili, i portatori di handicap o coloro che erano ritenuti non abili al lavoro.
Morì il 18 luglio 1944, ma sulla sua morte vi furono omissioni, silenzi e bugie, come quella in cui nel settembre 1944 fu dal giornale alla moglie che De Capitani fosse deceduto ‘in seguito a gravi ferite riportate durante un attacco terroristico anglo-alleato’.
Per il Corriere, De Capitani era un ‘assente ingiustificato’ fin dal 2 marzo 1944 e soltanto nel febbraio 1947 scrisse che De Capitani ‘era stato fermato indi internato in Germania’.
Ferdinando De Capitani è ricordato anche in:
- ai Caduti per la Libertà – Loggia dei Mercanti – Milano
- ai Caduti per la Libertà – Cimitero Maggiore – Milano
- ai Caduti nei Lager in Germania – Cimitero Monumentale - Milano
- targa al Corriere della Sera - via Solferino, Milano
- pietra d'inciampo posta nel marciapiede, a destra del portone di ingresso del palazzo dove abitò (allo stesso indirizzo della lastra commemorativa).
FONTE:
- Pietre d'inciampo
- Ferdinando De Capitani
Contenuti
- Iscrizioni:
GRATI E REVERENTI
S'INCHINANO GLI UOMINI LIBERI
AL RICORDO DI
FERDINANDO DE CAPITANI
MARTIRE DELLA LIBERTA'
SACRIFICATO NEL LAGER DI MAUTHAUSEN
1- 11 -1891 + + 18 - 8 - 1944
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita