Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Bovisasca 75
- CAP:
- 20157
- Latitudine:
- 45.508005667814
- Longitudine:
- 9.159182567278
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- All'angolo dell'edificio dove Giuseppe Perraro visse.
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Lastra in granito rosato di dimensioni approssimative 60 x 40 centimetri
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Giuseppe Perraro nacque a Milano il 31 maggio 1927
Lavorò come meccanico finché giovanissimo, il primo maggio 1944 all'età di 17 anni si unì ai partigiani della Brigata Garibaldi che agiva in Val d'Ossola.
Il 1944 in Val d'Ossola fu un anno particolarmente terribile per i pesantissimi 'rastrellamenti' dei nazifascisti in Val Grande. In uno di questi anche Giuseppe Perraro fu arrestato e fucilato a Fondotoce con altri 42 partigiani. Fu una occasione in cui ancor più che in altre, i nazifascisti mostrarono la loro disumana ferocia.
In Val Grande (che oggi è nella provincia Verbano Cusio Ossola) il 20 giugno del 1944 i nazifascisti compirono uno dei più efferati ed ignobili massacri contro la Resistenza Italiana. Una parte dei partigiani arrestati durante il rastrellamento in Valgrande, furono incarcerati negli scantinati del comando tedesco, insediatosi nella Villa Caramora di Intra. Poi 43 di loro furono caricati in autocarro con meta Fondotoce, ma ad ogni centro abitato furono fatti scendere per camminare fra la gente terrorizzata, recando al collo un cartello con scritto: «sono questi i liberatori d'Italia oppure sono i banditi?».
Giunti a Fondotoce, nemmeno al sacerdote fu permesso di avvicinarsi ai condannati che scesi dall'autocarro furono fatti sdraiare sul greto del canale (che porta le acque del Lago di Mergozzo a quelle del Lago Maggiore) ed a gruppi di tre, falciati dalle raffiche dei mitra.
Perfino la loro identificazione fu resa difficile ed in molti casi impossibile per il fatto che i documenti degli arrestati venivano distrutti. In altri casi le vittime furono seppellite nei boschi affinché non fossero ritrovati i loro resti. Anche questo ci dimostra come la 'memoria' contrasti questi crimini.
La Val Grande è la più grande foresta naturale, la più grande area verde protetta italiana. In quel paradiso naturale furono uccisi un impressionante numero di partigiani, molto spesso con modalità raccapriccianti ed inumane.
Giuseppe Peraro è ricordato anche in:
- Loggia dei Mercanti - Milano
- Campo della Gloria - Cimitero Maggiore - Milano (ma come PERARO GIUSEPPE)
- Parco della Memoria e della Pace - Fondotoce
- Lapide in memoria di Ezio Rizzato
- Chiesa San Mamete
- Monuento ai partigianei della Bovisa - Milano
Pur essendo nell'elenco della Loggia dei Mercanti e successivamente in quello del Campo della Gloria (ma come Peraro Giuseppe), nessun cippo nel Campo della Gloria riporta il suo nome. Si presume che il suo corpo non sia stato identificato e quindi giaccia sotto uno dei cippi con la scritta 'SCONOSCIUTO'. Questa ipotesi trova un certo fondamento anche dalle evidenti tracce di rimaneggiamento delle iscrizioni sulla lastra che dimostrano incertezza e ripensamenti sul cognome di questa giovane e coraggiosa vittima degli orrori della guerra.
FONTI:
- A.N.P.I. Milano
- Lapidi ai partigiani
- Casa della Resistenza - Fonsdotoce
- Wikipedia
- Stragi nazifasciste
- Chiesa San Mamete
- Corriere
- Loggia dei Mercanti - Milano
Contenuti
- Iscrizioni:
IN MEMORIA
PERRARO GIUSEPPE D'ANNI 17
SACRIFICÓ LA SUA GIOVANE VITA
PER I PIÚ ALTI IDEALI DI LIBERTA E
GIUSTIZIA
FUCILATO FONDO TOCE DAI NAZIFASCISTI
IL 20-6-1944
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Un supporto regge un piccolo vaso di fiori è fissato sotto la lapide: esso rende impossibile la completa lettura della lapide. Un fissaggio a lato della lapide risolverebbe il piccolo problema.
Coordinate: 45.50811, 9.15923