74114 - Lastra a ricordo eccidio di Serò di Zignago

Lastra in pietra grigia con iscrizioni in caratteri romani in colore rosso e supporti in ottone. Ricorda un rastrellamento nazifascista avvenuto a Serò di Zignago il 20 gennaio 1945.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Serò di Zignago
Indirizzo:
Piazza XX gennaio 1945
CAP:
19020
Latitudine:
44.2614635
Longitudine:
9.736979099999985

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete in pietra tipica del borgo antico
Data di collocazione:
1955
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Lastra in pietra grigia, ganci in ottone. Collocata su tipica parete di antiche mura con pietra a vista.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Zignago
Notizie e contestualizzazione storica:
Il 20 gennaio 1945 le forze nazi-fasciste mettono in atto un grande rastrellamento per sconfiggere in modo definitivo i partigiani della IV Zona Operativa.
Il tentativo è quello di eliminare il secondo polmone della Resistenza alle spalle della linea Gotica, dopo aver distrutto alla fine di novembre 1944 la Divisione Garibaldi Lunense e ridimensionato la Brigata d'assalto Garibaldi "U.Muccini" in val d'Aulella. Non a caso proprio il 25 gennaio 1945 c'è la visita di Mussolini a Pontremoli, Aulla e Mocrone.

Poche settimane prima del rastrellamento del 20 gennaio 1945, su ordine del Comando IV Zona Operativa, il battaglione "Vanni" si trasferisce nel territorio di Zignago, e stabilisce con le popolazioni del luogo un intenso e fraterno legame, senza il quale non sarebbe riuscito a sopravvivere nel durissimo inverno '44-'45.In questa fase il comando del Battaglione passa ad Astorre Tanca.
Il terribile rastrellamento nazifascista del 20 gennaio 1945 coglie gli uomini del battaglione "Vanni" preparati ed in grado di sostenere l'urto tedesco a Bozzolo, per poi sganciarsi a Torpiana, onde valicare, secondo quanto stabilito dal Comando della IV Zona operativa, con una marcia epica e, nonostante il gelo e la neve in alcuni punti alta anche due metri, il monte Gottero.
Nel rastrellamento il battaglione subisce numerosi morti, feriti e congelati (fra i congelati il comandante Astorre Tanca).
Si oppongono ai nazi-fascisti non solo le formazioni partigiane ma anche i civili, fra cui le donne che portano viveri e munizioni.
Nei settori di Cornice e Serò la resistenza dura tutta la giornata del 20 gennaio, impegnando reparti della “Vanni”, della “Gramsci”, della “Matteotti-Picelli” e della IV Compagnia G.L. comandata da G.Pagani, tanto che i Tedeschi entrano nel paese solo la mattina del 21 gennaio. Si oppongono ai nazi-fascisti non solo le formazioni partigiane, ma anche i civili, fra cui le donne che portano viveri e munizioni.
Don Ernesto Schiasselloni, parroco di Serò e Sasseta, collocato dai nazi- fascisti in mezzo alla piazza di Serò la mattina del 23 gennaio, viene da loro portato via verso Brugnato e Borghetto, ma poi viene rilasciato. Egli dice di avere seppellito in quei giorni nove persone, di cui alcuni civili e altri partigiani.

Contenuti

Iscrizioni:
PIAZZA XX GENNAIO 1945

NOTTE DI GENNAIO
PIU' FREDDA DEL SILENZIO
CHE SERRA LA GOLA
DEI CADUTI RIVERSI SULLA NEVE
NON SEI ANCORA TRASCORSA
E SEMPRE RIAPPARI VIVA
SULLA NOSTRA GIOVENTÙ'
A FIANCO AI MORTI
CHE ATTENDONO L'ALBA
Simboli:
Non sono presenti simboli

Altro

Osservazioni personali:
Il luogo in cui è collocata, il freddo e il grigio della zona riportano alla memoria la tristezza dei fatti qui accaduti e che tanta importanza hanno avuto nella storia delle popolazioni del posto e dell'Italia tutta.

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