5979 - Lastra in ricordo di Filippo Acciarini – Recanati

Un piedistallo di sostegno in ferro, a forma di leggio, sostiene una maiolica dipinta sottocristallina dedicata al partigiano Filippo Acciarini. L’immagine rappresenta l’ingresso del campo di concentramento di Mauthausen, dove Filippo Acciarrini morì. Il pittore ceramista Vanni Gurini ha descritto l’edificio con una certa verosimiglianza, mentre per il cielo ha fatto ricorso ad una interpretazione metaforica che consiste in una griglia di filo spinato su un fondo nero costellato  da poche e minuscole stelle bianche e da rose rosse. Queste ultime hanno origine dai punti di lacerazione del filo di ferro.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Acciarini (in prossimità di Piazzale Europa)
CAP:
62019
Latitudine:
43.4020625
Longitudine:
13.5549375

Informazioni

Luogo di collocazione:
area verde attrezzata
Data di collocazione:
25/04/2014
Materiali (Generico):
Altro
Materiali (Dettaglio):
Piedistallo di sostegno in ferro, Maiolica dipinta sottocristallina
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Recanati
Notizie e contestualizzazione storica:
Filippo Acciarini, morto nel Lager di Mauthausen nel marzo del 1945.

Filippo Acciarini nacque a Sellano (Pg) il 5 marzo 1888 da genitori recanatesi. Tornata la famiglia a Recanati, il giovane Filippo svolse in questa città gli studi medi e aderì giovanissimo al movimento socialista. Successivamente si trasferì a Roma, dove entrò come impiegato nelle Ferrovie di Stato, e quindi nel 1913 a Torino che diventò la sua città.
Nel 1921 Acciarini partecipò al Congresso socialista di Livorno e fu corrispondente e redattore dell' ”Avanti!” Licenziato dalle Ferrovie perché antifascista, nel 1928 fu arrestato e deferito al Tribunale speciale: il processo si concluse però con un'assoluzione per insufficienza di prove.
Nel 1940 Acciarini fu tra i socialisti piemontesi che - in collegamento con Nenni, Saragat e Buozzi, espatriati in Francia- iniziarono la difficile e pericolosa opera di ricostruzione del partito. Tre anni dopo, nell’agosto del 1943, entrò a far parte della Direzione Centrale del Partito socialista di unità proletaria e gli venne affidata la direzione dell' “Avanti!” clandestino. Nel marzo del 1944 fu tra gli organizzatori, a Torino, dello sciopero generale e, proprio in conseguenza di questa grande mobilitazione operaia contro i fascisti e gli occupanti tedeschi, fu arrestato.
Rinchiuso dapprima nel carcere di San Vittore a Milano, fu poi trasferito, per un breve periodo, nel campo di concentramento di Fossoli. Venne quindi deportato a Mauthausen, dove morì il 1 marzo 1945, stroncato dagli stenti e dalle sevizie.
A Filippo Acciarini la città di Torino ha dedicato una delle prime “pietre d’inciampo” incastonate nel selciato davanti all’ultima abitazione dei deportati: si trova in via Carlo Alberto, 22 e vi è stata posizionata il 10 gennaio 2015.

Contenuti

Iscrizioni:
FILIPPO ACCIARINI (O5-03-1888; 01-03-1945)

OPERAIO, GIORNALISTA, SINDACALISTA, ATTIVISTA POLITICO, DENUNCIÒ CON CORAGGIO E CON FORZA SIA LA VIOLENZA DELLO SQUADRISMO FASCISTA, SIA LA SUA CONNIVENZA CON MOLTI ESPONENTI DEL MONDO POLITICO, ECONOMICO E FINANZIARIO.
PAGÒ A CARO PREZZO LA SUA AZIONE DI PROTESTA CON LA DEPORTAZIONE NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO DI FOSSOLI E MAUTHAUSEN, DOVE MORÌ STRONCATO DAGLI STENTI E DALLE SEVIZIE.
LA CITTÀ RICORDA CON PROFONDO ORGOGLIO IL SUO ILLUSTRE CONCITTADINO
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
La lastra di maiolica misura cm 40X30.

Gallery