Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Emilia Ponente, 131
- CAP:
- 40133
- Latitudine:
- 44.5071857
- Longitudine:
- 11.305384300000014
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Muro interno del giardino del Centro Sociale Santa Viola (ex elementari De Vigri)
- Data di collocazione:
- 01/09/46
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Marmo per le lapidi, bronzo per le scritte e i bulloni di sostegno, ceramica per le foto
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Centro anziani Santa Viola
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Quasi tutte le fabbriche cittadine, impegnate nella produzione bellica, a seguito dei numerosi bombardamenti aerei hanno dovuto ridurre o cessare del tutto l'attività. La Sabiem si è ridotta da 800 a 100 operai, compresa la fonderia. In questa lapide, accanto ai nomi degli operi periti a causa dei bombardamenti, sono ricordati i partigiani della Sabiem tra cui spicca la personalità di Armaroli Giovanni, un operaio della Sabiem di Bologna esonerato dal servizio militare che prese parte attiva alla lotta di liberazione partecipando all’organizzazione di varie operazioni (come l’occupazione dell’aeroporto di Borgo Panigale che permise di impossessarsi di notevole quantità d'armi e munizioni utilizzate poi per ripetute azioni di guerriglia e di sabotaggio). Arrestato il 4 aprile 1944 ed incarcerato nella caserma dei carabinieri di Borgo Panigale (Bologna) fu a lungo torturato. Rimasto senza sorveglianza, si buttò da una finestra e morì sul colpo il 7 aprile 1944. Gli è stata conferita la medaglia d'argento alla memoria. Di interesse anche la figura di Mazza Rossano che prese parte alla battaglia di Porta Lame e della Bolognina e venne poi ricoverato, per le ferite riportate, in via Duca D’Aosta (oggi Andrea Costa) dove fu catturato in seguito ad una delazione per essere infine fucilato nel poligono di tiro. Spadoni Otello, invece, venne denunciato e consegnato da una spia alle brigate nere. Catturato e trascinato in piazza Nettuno, venne fucilato davanti a palazzo d'Accursio, in quello che i fascisti avevano battezzato "II posto di ristoro dei partigiani". Romagnoli Rinaldo fu invece ucciso per rappresaglia mentre Bedeschi Giovanni venne giustiziato dopo essere stato a lungo incarcerato per la sua militanza antifascista e partigiana.
Contenuti
- Iscrizioni:
- MAESTRANZE E DIRIGENTI
DI QUEST FABBRICA VOLLERO
ETERNATA NEL MARMO LA MEMORIA
DEI COMPAGNI DI LAVORO.
BEDESCHI GIOVANNI
ARMAROLI UMBERTO
GIOVANNI GERMANO
MAZZA ROSSANO
SPADONI OTELLO
ROMAGNOLI RINALDO
CHE NELLA DURISSIMA LOTTA
CONTRO I NAZI- FASCISTI
PER LA LIBERAZIONE DELLA PATRIA
FECERO GENEROSO OLOCAUSTO DELLA
LORO GIOVANE ESISTENZA.
1 SETTEMBRE 1946
I COMPAGNI DI LAVORO
BERTOCCHI GIUSEPPE
MALFANTI CESARE
CADDERO VITTIME
DI BOMBARDAMENTI AEREI
NELL’ADEMPIMENTO DEL LORO DOVERE
1 SETTEMBRE 1946
- Simboli:
- Non sono presenti simboli ma le sole foto dei Caduti
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita