115799 - Lastre del Rifugio Antiaereo Santa Maria/Santa Marta – Messina

All’ingresso del Rifugio antiareo Santa Maria, dove si apre una porta monumentale ad arco affiancata da due coppie di lesene, sono collocate due lastre commemorative: una in ricordo delle vittime dei bombardamenti aeri che colpirono Messina nel 1943; l’altra di intitolazione della Galleria al medico Giuseppe Maria Occhipinti, caduto nel bombardamento del 6 luglio 1943.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Protonotaro
CAP:
98123
Latitudine:
38.18981064759305
Longitudine:
15.54751445454258

Informazioni

Luogo di collocazione:
All'ingresso della Galleria (Rifugio antiareo), entrata Santa Maria
Data di collocazione:
05/07/1993 - 18/03/2007
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Lastre in marmo; struttura della galleria in marmo e pietra chiara e scura
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Messina e Associazione Onlus "Il Risveglio"
Notizie e contestualizzazione storica:
Il Rifugio antiaereo noto come Galleria Santa Maria-Santa Marta attraversa la città di Messina al di sotto della collina del Noviziato e possiede due ingressi: uno di Santa Maria, lungo la via Giovanni Pascoli, alla confluenza con via Stefano Protonotaro, l'altro di Santa Marta in via D'Amore. La galleria, così come si può desumere dall’iscrizione in pietra a rilievo posta a destra dell’ingresso di Santa Maria, risalirebbe al XVI anno dell'era fascista, cioè al 1937. Sull'ingresso di Santa Maria è la freccia ad indicare l'esistenza del rifugio. Questa segnaletica era curata dall’UMPA (Unione Nazionale Protezione Antiaerea) che si occupava anche delle operazioni di ricovero e di soccorso, al momento del suono delle sirene di allarme attacco aereo. La galleria si presenta con volta a botte, si estende per circa 440 metri lineari in cui sono stati ricavati ambienti su ambedue i lati. Nel corso della seconda guerra mondiale, in particolare tra gennaio ed agosto del 1943, molte famiglie messinesi vissero all’interno di questa galleria in condizioni impossibili e umilianti, uscendo dalla galleria solo ad incursioni terminate per respirare aria pulita e per trovare qualcosa da mangiare.
Il 26 gennaio 1943 alle ore 17.33, dodici aerei quadrimotore alleati, provenienti da nord-est, davano inizio ai terribili bombardamenti che, tra luglio e agosto, avrebbero fatto di Messina la città italiana più bombardata della seconda guerra mondiale. Nel solo 1943, Messina subì 4 bombardamenti navali e 2.805 bombardamenti aerei. Il periodo che vide il maggior numero di attacchi aerei fu nella notte tra il 29 luglio ed il 17 agosto 1943. Nella prima settimana di Agosto le fortezze volanti attaccarono la città per ben 121 volte di giorno ed i Wellington 225 volte di notte. Nella seconda settimana di agosto invece bimotori Marauder e Mitchell fecero 576 sortite ed i bombardieri effettuarono in città 1883 incursioni. Complessivamente, nelle due settimane, vennero lanciati 6542 Tonnellate di esplosivo. I Liberator della Mediterranean Allied Air Forces concentrarono i loro attacchi su gran parte dell'area edificata, tanto in centro quanto in periferia, nei sobborghi, nei villaggi, sugli obiettivi strategici e non, con l’intento di impedire, senza successo, la ritirata di 40mila tedeschi e di 60mila italiani insieme a mezzi di trasporto e armamenti. Colpiti e gravemente danneggiati edifici pubblici, quartieri residenziali, ospedali, chiese, impianti industriali, intransitabili le strade, anche se molti edifici resistettero perché costruiti in cemento armato e con criteri antisismici, dopo la terribile esperienza del terremoto del 1908. Gli storici ufficiali della Royal Air Force scriveranno: "Quell'infelice città, dopo l'incursione dell'8 agosto 1943, appariva ridotta in condizioni quasi simili a quelle in cui fu ridotta dal terremoto del 1908".
Tuttavia, i piloti Anglo-Americani arriveranno anche a definirla con l’appellativo “Città fantasma”, probabilmente perché dall’alto i suoi edifici apparivano intatti, seppur molti di loro sventrati e da ricostruire. Per l‘eroico comportamento dei cittadini messinesi durante quei terribili giorni, il presidente della repubblica Sandro Pertini, partigiano nella lunga lotta della Resistenza, nel Novembre 1979 durante una sua visita, conferì alla Città la Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Gli storici ufficiali della Royal Air Force scriveranno: "Quell'infelice città, dopo l'incursione dell'8 agosto 1943, appariva ridotta in condizioni quasi simili a quelle in cui fu ridotta dal terremoto del 1908".
La Galleria Santa Marta racchiude in sé anche tanti racconti, uno di questi è quello di una particolare presenza: all’entrata della galleria, si dice che di tanto in tanto, si possa incontrare un bambino, con addosso il tipico abbigliamento degli anni ’40. Si tratterebbe del fantasma di un ragazzino di dieci anni che raramente appare, saluta con un sorriso e nell’immediato si dilegua.
La galleria è stata riaperta al pubblico nel 2005, dopo più di 60 anni dalla sua realizzazione, grazie all'associazione onlus "Il Risveglio". Nel 2007 la galleria è stata intitolata al medico Giuseppe Maria Occhipinti, morto durante i bombardamenti del 1943.

Contenuti

Iscrizioni:
(Lastra all'ingresso Santa Maria, lato sinistro)
CONTRO OGNI GUERRA
OGNI FORMA DI VIOLENZA
NEL PERENNE RICORDO
DELLE VITTIME INNOCENTI
5-7-1943 5-7-1993
CITTA' DI MESSINA

(Lastra all'ingresso Santa Maria, lato destro)
COMUNE DI MESSINA
ASS.ONLUS "IL RISVEGLIO"
GALLERIA
GIUSEPPE MARIA OCCHIPINTI
NATO 2 7 1892 MORTO 6 7 1943
IN MEMORIA ALLA SUA GENEROSA OPERA
L'ORDINE PROVINCIALE
DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI
DI MESSINA
MESSINA 18 MARZO 2007
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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