74227 - Memoriale a Settimia Spizzichino, reduce shoah – Campocecina

Parco di sculture marmoree dedicato all’unica donna sopravvissuta ai campi di sterminio, tra coloro che vennero rastrellati nel ghetto di Roma. Sono rappresentati diversi elementi che hanno caratterizzato la sua vita, gli affetti perduti, la prigionia, i forni a gas, il suo essere ebrea.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Campocecina, località Acquasparta
Indirizzo:
Strada provinciale, 59
CAP:
54033
Latitudine:
44.12037384990857
Longitudine:
10.141539573669434

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area verde, in cima alla montagna
Data di collocazione:
2008
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Alcuni elementi in marmo bianco di Carrara semilavorato. Alcuni marmo bianco lucido. Il forno è ricostruito con pietre, cemento e gesso. Le targhe per indicare i giorni della settimana sono in bronzo.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Massa Carrara
Notizie e contestualizzazione storica:
Settimia Spizzichino (Roma, 15 aprile 1921 – Roma, 3 luglio 2000) è stata una deportata ebrea italiana, reduce della Shoah e unica donna sopravvissuta al rastrellamento del ghetto di Roma; nel corso degli anni è stata una tra le preminenti testimoni e memorie storiche dell'Olocausto degli ebrei.

Era nata in una famiglia del ghetto ebraico di Roma.
Il 16 ottobre 1943 fu deportata insieme alla madre, due sorelle e una nipotina durante il rastrellamento del ghetto.
Il 23 ottobre, dopo sei giorni di viaggio, nel campo Auschwitz-Birkenau iniziò la selezione dei deportati di Roma; mentre la madre e la sorella Ada con la bambina in braccio furono messe nella fila destinata immediatamente alla camera a gas, Settimia con la sorella Giuditta finì nella fila degli abili al lavoro e ricevette il numero 66210. Delle 48 donne rimaste dopo questa prima selezione, Settimia fu l'unica a tornare e a queste compagne di prigionia ha poi dedicato il suo libro di memorie.

Ad Auschwitz-Birkenau le venne assegnato il lavoro di spostare pietre; finì all'ospedale del campo e da qui venne portata al campo centrale di Auschwitz, nel blocco 10, dove fu impiegata da Josef Mengele come cavia umana per esperimenti sul tifo e la scabbia.
Nell'inverno del 1945, con l'evacuazione di Auschwitz, dovette affrontare la marcia della morte fino al campo di concentramento di Bergen Belsen. Qui i prigionieri venivano ammassati in uno stato di completo abbandono e i morti formavano dei mucchi intorno alle baracche. Il soldato di guardia sulla torretta impazzito, incominciò a sparare sui prigionieri, allora Settimia si nascose in un mucchio di cadaveri e lì rimase per diversi giorni, fino alla liberazione del campo da parte degli inglesi, il 15 aprile 1945.

Contenuti

TARGA

“PARCO DELLA MEMORIA

SETTIMIA SPIZZICHINO

CARRARA 18 GENNAIO 2008”

 

Blocco in marmo bianco di Carrara con le indicazioni del luogo

IL LIBRO DELLA TORAH

Simboleggia il libro della Torah, il libro della vita (cinque volumi)

GLI IDEALI

Rappresenta l’uomo immaginifico, ciò che può divenire, ma anche l’uomo che non c’è più. I nostri antenati, genitori, che sono morti.

I GIORNI

Rappresenta una finestrella sul mondo per ogni giorno della settimana, la finestrella è piccola, come di una prigione. La porzione di cielo che possiamo ammirare è piccola, noi siamo piccoli rispetto all’Universo

I FORNI

Elemento con cui Settimia ha dovuto fare i conti tutti giorni. Chi non era abile al lavoro veniva inviato ai forni crematori. Ma anche il solo esistere poteva farti finire nel forno. Presenza condizionante della vita di tutti i giorni, nei campi, e, anche dopo, per gli affetti perduti.

IL PARCO DELLA MEMORIA

veduta d’insieme

Simboli:
Caratteri in ebraico nella riproduzione della Torah

Altro

Osservazioni personali:
Opera interessante, luogo suggestivo. Doveroso non dimenticare mai.

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