Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Alserio, 25A
- CAP:
- 22036
- Latitudine:
- 45.801824052245
- Longitudine:
- 9.21356767416
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Nel Cimitero Maggiore, in cima alla scala che porta alla chiesa
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Ottone, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- La lapide ha la forma di una croce, fatta con tre lastre (la parte verticale e i due bracci) in granito rosa. Le targhette sono in ottone.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Erba
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Periodo storico (settembre-ottobre 1944, Italia): Seconda Guerra Mondiale, gli alleati stanno risalendo lungo la Penisola, ma sono bloccati sulla Linea Gotica dalle truppe Tedesche. Riusciranno a passare non prima di Aprile 1945, pochi giorni prima della liberazione finale di tutta l’Italia.
A Erba, nell’agosto-settembre 1944, era stata trasferita dal Piemonte la Brigata mista di SS tedesche ed italiane (principalmente dedicata nella repressione del movimento partigiano), e vi fu insediato lo stato maggiore. Il magazzino (carburante, rifornimenti, autofficina, autoparco) era posizionato nel campo sportivo ed in alcuni terreni che si trovano a sud di Erba, presso la cascina Sassonia, a meno di un chilometro dal centro abitato. Il deposito delle SS sarebbe stato presto oggetto delle attenzioni della resistenza e degli alleati: il servizio di informazione clandestino, in contatto con gli alleati, segnalò il deposito di Erba, forse ingigantendo le entità dei depositi. Comunque, dopo alcune ricognizioni aeree, gli alleati decisero di bombardare.
Il 30 settembre 1944 da Porretta, Corsica settentrionale dove l’unità era dislocata, partì una squadriglia aerea composta da 19 bombardieri B-26 Marauder del 17° Bomb Group USAAF (United States Army Air Forces). Di questi, 7 persero i contatti con il capo squadriglia e tornarono alla base, 12 giunsero sul lago di Como, ma, giunti sulla verticale di Erba, i puntatori sbagliarono obiettivo: avrebbero dovuto sganciare quando si fossero trovati sulla verticale di Incino, punto di riferimento il campanile di Santa Eufemia, ma sbagliarono campanile con quello di Santa Maria Novella, sganciando il loro carico distruttivo un chilometro più a nord, per cui la parte sud di Erba (Pian d’Erba, e le case di Incino, Coso, Rovere, Marella, Pradalmastro) subì alle 14,25 la micidiale incursione aerea dei bombardieri che sganciarono sulla città inerme ben 360 bombe da 100 libbre. L’incursione colpì in particolare la piazza del Mercato col caratteristico lavatoio e numerose abitazioni intorno alla chiesa di Sant'Eufemia, risultando in un massacro di 60 civili, gran parte donne (14 solo al lavatoio, intente a lavare i panni), anziani e 5 bambini. Nei dintorni era in corso la vendemmia, anche lì i morti furono numerosi.
Resisi conto del mancato obiettivo militare, il giorno dopo un’altra squadriglia di 18 bombardieri alleati ripartì da Porretta per Erba, questa volta l’obiettivo, ormai privo di valore bellico in quanto la gran parte del materiale durante la notte era stato portato via e nascosto in galleria, fu colpito alle 13,26 con ben 517 bombe da 100 libbre. Ancora si verificarono “danni collaterali” alla città, con ulteriori 17 morti tra i civili. Altri morirono successivamente a causa delle ferite riportate nei due bombardamenti.
La completa documentazione di questa tragedia è dovuta all’ingegner Raffaele Serio, un esperto aeronautico. Raffaele Serio si recò più volte negli Stati Uniti e, per offrire a Erba documenti di quella tragedia, andò alla base della Maxwell Air Force a Montgomery in Alabama. Passati tanti anni erano possibili le consultazioni del carteggio, dei documenti, delle relazioni delle operazioni compiute dalla Air Force nella seconda guerra mondiale. Serio fu quindi davanti a un fascicolo intitolato “Erba Bomber Italy”. Le alte gerarchie gli permisero di fotografare molti documenti riguardanti “Erba”. Grazie alle ricerche dell’ingegner Serio, quelli di Erba sono forse i bombardamenti più minuziosamente ricostruiti con tanti particolari svelati, e raccontati nelle sue pubblicazioni (vedi: Serio, Raffaele: Erba 1944: cielo di guerra, autunno di sangue. Quaderni Erbesi 2014, Anno VII / nuova serie).
A causa delle due incursioni aeree subite, il 30 settembre ed il 1° ottobre del 1944, Erba fu bersaglio di circa novecento bombe da cento libbre che causarono quasi ottanta morti e trecento feriti tra la popolazione civile di una cittadina di meno di cinquemila abitanti. Questo fu il più tragico bombardamento subito in provincia di Como nella seconda guerra mondiale. Ma perché Erba fu colpita così duramente dagli alleati? Lo fu a causa di più errori, di valutazione prima e di puntamento poi.
Alla periferia meridionale della città, i Tedeschi (a Erba c’erano i comandi della Wehrmacht e delle SS) ed i Repubblichini di Salò avevano collocato un deposito di carburante e di mezzi. Il servizio informazione clandestino segnalò la presenza del deposito alle forze alleate, probabilmente ingigantendo l’importanza quali-quantitativa del deposito. Sulla base di questi dati, e di successivi rilievi aerei fotografici, la mattina del 30 settembre si alzarono in volo da Porretta (a nord della Corsica) diciannove bombardieri B26 del 42° stormo, carichi di bombe, per raggiungere e bombardare il deposito, “un deposito situato a nord di Milano”. Sull’obiettivo ne giunsero dodici, in quanto gli altri sette persero i contatti con il capo squadriglia. Giunti sul luogo che consideravano l’obiettivo della missione (avrebbero dovuto sganciare sulla verticale della torre di Incino. Invece premettero i pulsanti sull’ortogonale del campanile di Santa Maria Nascente, un chilometro più a nord), alle 14,25 in pochi attimi sganciarono sulle abitazioni ben 360 bombe. Tra i morti, 60, molti bambini, donne ed anziani, molti dei quali intenti ad una gioiosa vendemmia nei campi adiacenti, e più di duecento feriti.
Visto l’insuccesso della missione, il giorno dopo tornarono i bombardieri, questa volta 18 che alle 13,26 sganciarono le loro 517 bombe da 100 libbre. L’obiettivo fu centrato, ma i danni al nemico furono poca cosa, assolutamente sproporzionati alle forze messe in campo, in quanto nella notte dopo la prima incursione il materiale fu spostato e nascosto in galleria. Ancora, invece, si verificarono “danni collaterali” alla città, con ulteriori 17 morti tra i civili. Altri morirono successivamente a causa delle ferite riportate nei due sganci.
Contenuti
- Iscrizioni:
- Lapide a forma di Croce:
CADUTI
BOMBARDAMENTO
AEREO 1944
Braccio verticale:
BALBI GIACOMO
BALBI CATEBINA
BATTILOTTI GIUSEPPE
BONANOMI GIUSEPPINA
BONELLI ADRIANO
BORSANI GIOVANNI
BOSSI ROMANO
BRAMBILLA EMMA
BRAMBILLA GIACOMO
BUTTI MARIA
CASARINI ROSA
CASTELLETTI AMBROGIO
CAVADINI ENRICO
COLOMBO BAMBINA
COLOMBO EMILIA
COLOMBO GIUSEPPE
CONTI ANGELA
CORBETTA GIUSEPPE
CORBETTA VITTORIA
CORTI FLAVIA
CORTI GIUSEPPE
FREDDI ERMANNO
FRIGERIO ANGELA
FRIGERIO ASSUNTA
FRIGERIO GIULIA
FRIGERIO LIDIA
FRIGERIO RINA
FUSI AGOSTINO
GATTINONI MARIO
GERLETTI CATERINA
GIUDICI ANGELO
GRECO ALESSANDRINA
INVERNIZZI ABRAMO
MAINARDI CESARE
MASPERO BIANCA
MASSARI TIZIANO
MAURI ELISA
MAURI NATALE
MORESCHI GIUDITTA
MORNATA MARIA
NAVA FLORA
PARRAVICINI EUFRASIA
PAULLI LUCIA
PERRONI CLOTILDE
PINI ERNESTO
PINOTTI ATTILIO
PONCETTA DELFINA
PONTIGGIA ANDREA
PONTIGGIA GIOVANNA
POZZI CARLO
PROSERPIO GIOVANNA
RAGNI ELISA
Braccio orizzontale – sinistra:
RATTI ANGELINA
RATTI FERDINANDO
RIGAMONTI ADELE
RONCHETTI MARIA
RONCHETTI NELLA
ROSSI ELIDE
ROSSINI INES
RUSCONI LUCIA
SABAINI MARIA
SABAINI PIA
SACCHETTI LUIGIA
SALMOIRACHI BIANCA
SCHIFONE COSIMO
Braccio orizzontale – destra:
SOLO ENRICO
SPREAFICO GIUSEPPE
TAGLIABUE CARLO
TAGLIABUE PIERINA
TAGLIABUE PADLINA
TETTAMANZI MARIA
TOSETTI ROSA
VALSECCHI ORSOLA
VANOSSI CARLO
ZAMBIANCHI LUIGI
ZAPPA AMBROGIO
ZEBERUTTI ZEFFIRA
ZUCCHI CLAUDINA
Targhette laterali a muro
Lato sinistro:
Riga 1
TOSETTI ROSA
GERLETTI CAROLINA
MORESCHI GIUDITTA
FRIGERIO ANGELA
Riga 2
FRIGERIO GIULIA
FRIGERIO ANGELA ASSUNTA
FRIGERIO LIDIA
SABAINI PIA
Riga 3
MAINARDI ZEFIRA
MAINARDI CESARE
RONCHETTI NELLA
RONCHETTI MARIA
Riga 4
TAGLIABUE PAOLINA
COLOMBO GIUSEPPE
MAURI ELISA
BRAMBILLA EMMA
Riga 5
BALBI GIACOMO
POZZOLI RINA
TETTAMANZI MARIUCCIA
COLOMBO EMILIA
Lato destro:
Riga 1
ZAPPA AMBROGIO
NAVA FLORA
FUSI PIETRO
MORNATA MARIA
Riga 2
GRECO ALESSANDRINA
SPREAFICO GIUSEPPE
RATTI FERDINANDO
RUSCONI LUCIA
Riga 3
FRIGERIO RINA
PARRAVICINI EUFRASIA
MARINELLI MARIA
ZAMBIANCHI ALESSANDRO
Riga 4
BUTTI MARIA
GUAINI MARIA
MASSARI TIZIANO
BRAMBILLA GIACOMO
Riga 5
PONTIGGIA ANDREA
POMTIGGIA GIANNA
GALBUSERA PIERA
TAGLIABUE CARLO
Riga 6
RATTI ANGELINA
CASARINI ROSA
VALSECCHI ORSOLA
GIUDICI ANGELO
- Simboli:
- La croce, come simbolo cristiano di martirio e di salvezza
Altro
- Osservazioni personali:
- Nella chiesa di Sant'Eufemia c'è una piccola cappella dedicata "alle vittime innocenti nelle vicinanze della torre di S. Eufemia" dei due tragici bombardamenti.
Approfondimenti
Serio, Raffaele: Erba 1944: cielo di guerra, autunno di sangue. Quaderni Erbesi 2014, Anno VII / nuova serie.
Magni, Emilio: Salvami Bel Reuccio, Storia di Nella, bambina morta nel bombardamento di Erba del 1944. Alessandro Dominioni Editore, Giugno 2014
Il bombardamento di Erba: io c’ero, di Emilio Magni - Articolo pubblicato il: 01/10/2024, Studio Legale Dostuni & Associati
Memoria lecchese, 1944-2014: settant'anni fa la strage di Erba, Corriere di Lecco, 9 febbraio 2014
La strage americana di Erba: oltre 70 innocenti uccisi dai liberatori, Corriere di Lecco, 24 ottobre 2024