Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Strada provinciale 33
- CAP:
- 18027
- Latitudine:
- 43.937589645855
- Longitudine:
- 8.0038231510967
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Area verde a lato della strada provinciale
- Data di collocazione:
- 14 Agosto 1932
- Materiali (Generico):
- Marmo, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Pietra locale, marmo di varie tipologie
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Famiglia Natta - Ricaldone
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Filippo Domenico Natta, chiamato Nino, nacque a Bestagno il 13 luglio 1895 da Itala Semeria e da Giuseppe, all’epoca Pretore a Castel di Sangro, in Abruzzo. Cinque anni più tardi nacque la sorella minore Modestina. Quando Filippo aveva solo sette mesi la famiglia si spostò a Cagliari per la promozione a Giudice del Tribunale di quella città del padre. La famiglia Natta si spostò, a seguito del lavoro del giudice a Sarzana, nel 1899 a Sanremo e nel 1909 a Torino, dove Filippo conseguì il diploma liceale. Nel novembre del 1913 si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino e superò brillantemente tutti gli esami del primo e secondo anno di corso. Tra i compagni di studio occorre ricordare Alessandro Ricaldone che entrerà a far parte della Famiglia Natta in quanto sposerà la sorella minore di Filippo, Modestina. Con l’entrata dell’Italia in guerra Filippo fece domanda alla Scuola Militare di Modena, dove fu accolto il 3 giugno 1915. Terminò il corso il 10 settembre e si recò immediatamente a far visita alla famiglia che si trovava al paese natio di Bestagno. Riuscì a soggiornarvi fino al 26 settembre, quando il telegramma del Generale Rossi, Direttore della Scuola Militare di Modena, lo invitò a raggiungere Thiene, in zona di guerra. Il 29 settembre, data particolarmente cara a Filippo, il giovane sottotenente era sull’Altopiano di Asiago in prima linea con il 116° Reggimento fanteria. Nei giorni di viaggio scrisse una cartolina alla madre, che non spedì, con queste parole: “Cara mamma. Come sei lontana ormai! Sei affaccendata forse per domani. Domani è San Michele”. Filippo si riferisce alle celebrazioni liturgiche del piccolo paese di Bestagno in onore del Santo Patrono, San Michele. Tali parole evidenziano il profondissimo legame di Filippo con il paese natale e la sua devozione religiosa. Il 22 gennaio 1916 Filippo venne destinato al fronte dell’Isonzo nel settore di Oslavia e Pneuma, sempre in prima linea, nelle trincee. Il 26 marzo prese parte alla famosa battaglia del Grafenberg, conosciuta anche come battaglia delle quaranta ore. Riuscì a frequentare vari corsi, tra cui quelli di bombardieri e lanciatorpedini e ottenne il comando della Sezione lanciatorpedini della Brigata di Treviso. Nell’agosto partecipò all’attacco sferrato a Gorizia e alla presa della città. Successivamente a diversi combattimenti sul fronte orientale di Gorizia. Il 26 settembre scrisse in una cartolina alla madre: “Arriverà questa mia cartolina per il giorno di San Michele Forse arriverà dopo. Ma, poiché, quasi sorpreso dalla rapidità del tempo, io non vi ho fatto ancora gli augurii di buon S. Michele, mi affretto a farveli ora. Certo quest’anno il 29 settembre non mi porterà visibilmente niente. Gli altri anni, da bambino specialmente, io aspettavo questo giorno, con desiderio vivissimo. Era il giorno che apriva la vendemmia: era un giorno di festa, di allegria, in mezzo ai parenti e agli amici. L’anno scorso il 29 ero a Thiene. Il 26 sono partito da Bestagno. Quest’oggi compisco quindi il mio primo anno di guerra”. Il 27 settembre scrisse alla madre: “Mai come in questi giorni penso a voi e a Bestagno. Vado ripassando per la mente i varii S. Michele che mi ricordo e i varii incidenti e le persone che erano con noi. E vi penso con particolare nostalgia, perché davanti a noi si presentano giorni brutti ed un inverno in guerra che fino a pochi mesi fa si era sperato di evitare con una pace vittoriosa”. La sera del 29 settembre scrive al padre: “In questa sera più forte, più vivo ho sentito il dolore d’essere lontano da voi. Ho pensato alla diversa condizione in cui ero in questo giorno gli anni prima della guerra. (Se tu guardi l’h di Ho, quella gamba lunga è dovuta a una granata più rumorosa delle altre). Confido, coll’aiuto del Signore e in questo giorno particolarmente con quello di S. Michele, di ritornare a casa sano e salvo”. Tali parole
sottolineano ancora una volta il forte attaccamento di Filippo per il piccolo paese di Bestagno, per i parenti e gli amici che vi ha lasciato, per tutte le attività, sia religiose che quotidiane, che scandivano la vita della comunità. Nel marzo 1917 Filippo ottenne la promozione a Comandante della 12 Compagnia e tra gli altri gravosi compiti vi fu quello della preparazione dell’offensiva del maggio 1917. La cartolina datata 11 maggio fornisce informazioni molto importanti sulla Cappella di Bestagno: “Sempre in attesa. La fiducia vostra, di fra
Leopoldo, la riuscita dell’intrapresa della mamma, tutto mi fa sperare bene”. Filippo si riferisce al concretizzarsi della volontà della madre di costruire una Cappella a Bestagno per tutti i Caduti della guerra quale voto per avere salva la vita del suo unico figlio maschio. Per la prima volta, nella sua fitta corrispondenza con i genitori, ci dà chiara testimonianza, dell’inizio dell’iter per l’erezione della Cappella. Il 13 maggio Filippo scrisse la sua ultima cartolina indirizzata al padre: “Caro babbo, assumo il Comando della 3 Compagnia proprio oggi. Non ti stupire dei miei cambiamenti di posizione: siamo in guerra e in quali momenti! Spero nell’aiuto del Signore propiziato dalla vostra bontà e dalle vostre preghiere. Certo siamo in gravi pericoli. Tanti saluti e tanti baci con tutto il cuore e coll’assicurazione che sono tranquillo, pronto a tutto nel nome del Signore. Tenente Natta”. Filippo firmò per la prima volta con la sottoscrizione della sua nuova carica. Purtroppo fu anche l’ultima. Morì infatti a causa di una ferita riportata in combattimento. La sua morte venne riportata dal Capitano Solano, comandante del 1° Battaglione del 115° Reggimento in una comunicazione al Tenente Sommariva: “Il povero Tenente Natta Sig. Filippo ebbe fine gloriosa, in seguito a ferita riportata nel combattimento del giorno 14 scorso mese. Il distinto e glorioso Ufficiale usciva quel giorno alle ore 12 dalle linee nostre, alla testa della sua Compagnia per muovere all’attacco di una intricata posizione nemica. Fulgido esempio di grande ardimento, con profonda e perfetta coscienza del dovere condusse brillantemente il suo Reparto sotto le posizioni nemiche, attraversando un terreno intensamente battuto; e con quella calma e serenità d’animo che in Lui si segnalò nei più difficili momenti, lanciava i suoi fedelissimi uomini alla conquista. Cadde ferito nella insidiosa valletta, alla gola, e non si mosse fino a che, alla dolorosa notizia pervenutami, non disposi di farlo raccogliere. Con quella serenità d’animo con cui partì, parlò ancora a me dicendomi dell’azione svolta, mentre con tutta attenzione gli si prestavano le prime cure. Purtroppo la ferita fu tale che dovette giorni dopo soccombere. Come Ella avrà visto dall’incarto, mi sono fatto dovere proporre il povero Natta per una ricompensa al valore tanto degna per quell’Eroe, e credo che la motivazione vada bene. Nella partecipazione alla desolata Famiglia, La prego significare anche le condoglianze mie vivissime e la mia ammirazione per la brillante condotta tenuta dal grande scomparso”. In seguito il Tenente Filippo Natta ottenne la Medaglia d’argento al valore. Le lettere di Filippo Natta dal fronte furono raccolte dal padre, il giudice Giuseppe Natta, e furono pubblicate nella raccolta Pro aris et focis dell’Editrice Internazionale di Torino. Come indicato dallo stesso Filippo Natta nella cartolina datata 11 maggio 1917, per volontà della madre signora Itala Semeria, sostenuta dal marito, era stato dato incarico all’architetto Domenico Bertone del Reale Corpo del Genio Civile di Torino di redigere il progetto della Cappella e i lavori erano cominciati. La notizia della tragica morte di Filippo non distolse la madre dal suo impegno che divenne quello di dedicare il Tempio votivo alla Vergine S.S. Consolatrice, ritenendola in grado
di donare conforto spirituale a tutte le madri e i padri straziati dal dolore della morte dei figli a causa della guerra. A partire dall’anno 1927 circa la costruzione del Memoriale, già completo di cupola, si interruppe a causa della morte improvvisa del giudice Giuseppe Natta, avvenuta a Bestagno. Con Decreto Prefettizio del 5 novembre 1931 il dott. Alessandro Ricaldone, anch’esso magistrato e Capitano degli Alpini durante la Grande Guerra, compagno di studi di Filippo Natta e sposo della sorella Modestina, che molto si dedicò al
completamento della Cappella, ottenne il riconoscimento di sepolcreto privato per il Memoriale. Nello stesso anno la vedova Itala Semeria Natta donò all’Istituto Charitas; il Memoriale e il terreno circostante. In nome e per conto della Charitas il Canonico Glorio accettò tale donazione impegnandosi a completarla e con l’idea di costruirvi accanto una scuola agraria per gli orfani di cui si occupava attivamente a Imperia. Infatti vicino alla Cappella costruì un edificio per accogliere alcuni orfani, in particolare durante il periodo estivo. La colonia fu intitola al Tenente Nino Natta. Mentre la scuola di agricoltura non venne mai avviata. Il Tempio votivo dedicato ai Caduti e alla S.S. Consolatrice fu inaugurato il 14 agosto 1932. Il 19 febbraio 1939 il Vescovo della Diocesi di Albenga autorizzò l’apertura della cappella al culto. Fu chiusa l’abside e venne scavata una cripta dove vennero tumulati i resti del Caduto, del padre Giuseppe Natta e della madre Itala Semeria. La famiglia Natta continuò a intervenire per apportare migliorie al Memoriale con la posa di un antico lampadario veneziano a candele, due angeli porta candele settecenteschi, vetrate in vetro soffiato di Murano. La scala esterna che conduce alla provinciale e l’altare in marmo furono realizzati su progetto del dott. Giuseppe Ricaldone, magistrato e figlio di Modestina Natta e di Alessandro. Il successore del Canonico Glorio decise invece di restituire i beni donati che, con un indennizzo per l’edificio costruito, tornarono quindi alla famiglia Natta - Ricaldone, che ancora oggi ne ha la disponibilità.
Contenuti
- Iscrizioni:
- Lastra 0:
QUI RIPOSA
NATTA FILIPPO FU FILIPPO
VOLONATRIO NELLA GUERRA 1848-49
[…] […] VIRTÙ DOMESTICHE E PROFONDI PRINCIPI RELIGIOSI
[…] […] ESEMPIO AD AMARE, SERVIRE DIO, LA PATRIA, LA FAMIGLIA
CON FEDE, ONORE, SACRIFIZIO
I FIGLI RICONOSCENTI 1907
Trittico
Lastra a:
IN QUESTO TEMPIETTO
ERETTO A SUFFRAGIO
DEI CADUTI IN GUERRA
ED A PERENNE RICORDO DELLA PIETA’
DEL TEN. NINO NATTA
PER VOTO DELLA DI LUI PIA MADRE
QUESTA LAPIDE
RAMMENTA
GLI EROI DI QUESTA TERRA
E QUANTI ALTRI
LA PIETA’ DEI CONGIUNTI
VORRÀ QUI UNITI
NEL CULTO
DELLA FEDE E DELLA PATRIA
Lastra b:
PRO ARIS ET FOCIS
PONTEDASSIO. BESTAGNO
ELENA CAP. GIOBATTA / NATTA FILIPPO TENENTE
ASCHERO TEN. GIACOMO / GIRIBALDI CANDIDO
ELENA S. TEN. MARIO / SEMERIA SETTIMIO
TRECANI LORENZO / SEMERIA ANNIBALE
SEMERIA NICOLA / SEMERIA ABELE
RAMOINO GIACOMO / VILLA GUARDIA
MUTERO LORENZO / FRESIA AGOSTINO
MUTERO GEROLAMO / RAMOINO FILIPPO
RAMOINO STEFANO / BORGIS NICOLA
AICARDI BARTOLOMEO / CALZIA LORENZO
MUSSO VITTORIO FU TOMM. / VIANI GIACOMO
CAVALDO GIOVANNI / CALZIA ENRICO
VIANI PIETRO / BARNATO MARCELLO
RAMOINO GIOVANNI / CALZIA GIOVANNI
MUSSO VITTORIO / FU ALESS. / CALZIA GIACOMO
RAMOINO PIETRO / VILLA VIANI
GANDOLFO GIACOMO / NOVEMBRINI ANTONIO
GANDOLFO DOMENICO / BARNATO GIOVANNI
COLLETTI PIETRO / CALZIA GEROLAMO
COLTURATO EMILIO / VIANI GIOVANNI
/ VIANI GIOBATTA FU PASQ.
Lastra c:
QUESTO SANTUARIO
AFFIDATO ALLO ZELO DELLA
CONGREGAZIONE ESPIATORIA DI CRISTO RE
FU APERTO AL CULTO
IL 14 AGOSTO 1932
SOTTO IL TITOLO DI
MADRE CONSOLATRICE DEGLI AFFLITTI
PERCHE’ LA CELESTE MADRE
CONSOLI
QUANTI INVOCHERANNO
REQUIE E GLORIA
AI CADUTI PER LA PATRIA
QUANTI PELLEGRINERANNO
AL SUO SANTUARIO
DESIDEROSI
DI CONFORTO DI PACE
Lapide a Filippo Natta:
QUI GIACCIONO I RESTI MORTALI
DEL TENENTE NINO NATTA
Medaglia d’Argento al Val. Mil. Dottore in legge ad honorem
Bestagno 17 Luglio 1895 - Gorizia 15 Maggio 1917
GIOVANE VIGOROSO DI ELETTO INGEGNO
DI SOMMA PIETA’
NELL’ADEMPIMENTO DEL DOVERE VERSO
LA PATRIA DILETTA
ED I DIVINI VOLERI
IN DUE ANNI DI GUERRA
RIFULSE DI EROISMO
ACCETTO’ CON AMORE
IL SACRIFICIO DELLA VITA
Q. R. P.
ADEMPIUTO IL VOTO, LA TUA MAMMA 1932
Lapide in marmo blu:
AD PER. MEMOR[…]
IOSEPHI MATTA E BEST.
1865 – 1921
IUDICIS SUPREMI CONSILI
IURISCONSULTI PRAECLARI
PIISSIMI MORIBUS SEMPLICIS EXIMII
CUIUS VOTIS ET SUMPTIBUS
HOC SACELLUM
AD SUFFRAG. FILII OMNIUMQUE
QUI PRO PTARIA DIEM OBIERUNT
AEDIFICATUM
COLLEGAE PROPINQUOUI MAGNIQUE AESTIMANTES
H. L. P. MCMXXVIII
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Si ringrazia sentitamente la famiglia Natta-Ricaldone nelle persone della signora Itala e dei nipoti Alessandro, Maria Teresa, Francesca, Gian Domenico e Benedetta. Un pensiero in particolare al dott. Gian Domenico Ricaldone per la squisita disponibilità e per la preziosa collaborazione storica.
Si ringrazia il signor Alessandro Piana, vice presidente Regione Liguria, per averci illustrato, in un incontro a scuola , la storia dei monumenti del comune di Pontedassio e frazioni
Si ringraziano il consigliere comunale Luca Fraate e il sig. Luca Gheza. per la disponibilità dimostrata
Si ringrazia l'associazione ProBestagno per la proficua collaborazione