Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- via Predolo 10
- CAP:
- 42035
- Latitudine:
- 44.4851533
- Longitudine:
- 10.4434865
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Area verde/bosco
- Data di collocazione:
- 3 Aprile 2011
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- basamenti in pietra croce e una lastra in bronzo lastre in marmo
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Castelnovo ne' Monti
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Nel corso di una azione di rastrellamento antipartigiana nella zona di Gombio, dove erano stati segnalati disertori e partigiani, condotta da unità della Divisione Hermann Goring vengono uccisi in località Monte Battuta, a poca distanza dall'abitato di Gombio, tre cilini e altri due scampano fortunosamente alla morte. I militari tedeschi radunano gli abitanti della borgata per una fucilazione di massa ma, grazie all'intervento di due donne tedesche, abitanti nel borgo e sposate con uomini del luogo, il piano non viene messo in atto.
Contenuti
- Iscrizioni:
- Lastra in ottone:
AI CADUTI CIVILI DI
CASA FERRARI
QUI CRUDELMENTE
UCCISI PER
RAPPRESAGLIA
IL 3 APRILE 1944
A PERENNE RICORDO
3 APRILE 2011
Targhe:
ETTORE FERRARI
MARIO FERRARI
NELLO MARONI
Targa:
La tragedia sul Monte della Battuta
Il 3 aprile del 1944 una presunta azione antipartigiana delle truppe tedesche nella zona di Gombio si concludeva con una violenta rappresaglia nella borgata di Case Ferrari. I tedeschi entravano nelle case depredando e devastando quanto incontravano. Arrestati i cinque uomini, presenti al momento, li caricavano all'inverosimile di quanto avevano trovato di generi alimentari costringendoli a portare tutto sul Monte della Battuta. Giunti con il loro carico sulla sommità Ettore, Ulievo e Mario Ferrari, Nello Maroni e Giovanni Albertini si sentono rivolgere dal comandante un discorso in tedesco del quale, ovviamente,
non capiscono nulla se non cio' a cui vengono costretti: mettersi pancia a terra, guai alzare la testa, guai parlare. Intanto il raggruppamento di tedeschi mangia, beve, gozzoviglia,si riposa. si direbbe quasi un chiassoso picnic, tra querce che stanno verdeggiando, al centro di un panorama mozzafiato che va dal crinale dell'Appennino Tosco-Emiliano alle Prealpi Lombardo-Venete. Verso le tre del pomeriggio il comandante urla loro: "andare, andare!" I cinque si alzano e si dirigono sul sentiero dal quale erano
arrivati che porta a case Ferrari, convinti di essere liberi e di tornare alle proprie case che, nel frattempo, stavano bruciando. Ma il comandante li fa tornare indietro e indica loro che devono prendere la direzione contrari, verso Villaberza. Appena fatti cinque o sei metri nel querceto che si fa sempre più fitto, una raffica
li colpisce alle spalle. Nello muore sul colpo, Mario, a lui vicino, resta gravemente ferito a terra e viene ucciso. Ettore, colpito, si accascia qualche centinaio di metri più in basso (morirà poi dissanguato nella canonica di Villaberza dove era stato portato da don Zini aiutato da alcuni volontari). Ulievo e Giovanni, protetti dalla vegetazione, miracolosamente riescono a salvarsi dalla continua sparatoria così potranno raccontare, in seguito, i particolari della vicenda.
Questo memoriale è stato realizzato nel 2011 e inaugurato il 3 aprile dello stesso anno in collaborazione tra familiari e amici dei caduti in sostituzione di una semplice croce di legno che dalla data dei fatti indicava il luogo dell'eccidio. Ogni anno ne viene ripetuta la commemorazione.
Questo e gli altri fatti avvenuti a Gombio il 3 aprile 1944 sono stati raccolti nella pubblicazione "Eccidio e salvezza" di Giuseppe Giovanelli.
- Simboli:
- Croce
Altro
- Osservazioni personali:
- Staff Pietre: geolocalizzazione approssimativa