4955 - Memoriale dell’eccidio di Pievecchia – Pontassieve (FI)

Si tratta di cinque lapidi commemorative dell’eccidio di Pievecchia, avvenuto a Pontassieve l’8 giugno 1944, giorno in cui furono uccise quattordici persone della frazione di Pontassieve. Le lapidi sono situate sul muro che fu teatro dell’esecuzione di dodici abitanti  (fra cui un ragazzo di quindici anni), sul quale sono ancora  visibili, grazie a un accurato restauro del 2006, i fori lasciati dai proiettili delle mitragliatrici.

NOTA STAFF PIETRE: Pietre censite dalle scuole Istituto Comprensivo Statale di Pelago e Scuola Media Desiderio da Settignano nell’ambito del concorso Esploratori della Memoria

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Pievecchia
Indirizzo:
Via Pievecchia
CAP:
50065
Latitudine:
43.7954875
Longitudine:
11.44722379999996

Informazioni

Luogo di collocazione:
Affisse sul muro dell'eccidio, nella strada che attraversa la frazione Pievecchia.
Data di collocazione:
Da sinistra lastra n.1 e n.2: 6 giugno 1947; lastra n.3: 8 giugno 1945; lastra n.4: 8 giugno 1956; lastra n.5: 23 dicembre 2005. Muro della fucilazione: restauro "scoperto" in data 8 giugno 2006.
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
La parete su cui sono apposte le cinque lastre commemorative (di cui due attaccate), parte fondamentale della pietra qui presentata, è costruita con muratura di pietra intonacata con malta di calce e colorata con pittura a calce. La relazione tecnica dell'ultimo restauro, il cui prodotto finale fu inaugurato l'8 giugno 2006, riporta che sulla parete fu rinvenuta, sotto l'intonaco di un precedente intervento di manutenzione, un'ogiva di piccolo calibro di un proiettile utilizzato per l'esecuzione. A seguito di questa scoperta, il lavoro di restauro ha voluto rinvenire tutti i fori leggibili sulla parete e ha infine restituito al muro l'aspetto originale risalente al periodo immediatamente successivo all'esecuzione. La disposizione delle lastre ha tenuto conto delle tracce dei fori dei proiettili. L'assetto simmetrico delle Pietre è composto da tre nuclei diversi: il primo è costituito da due lastre in marmo rettangolari affiancate, sostenute da borchie di ferro; il secondo è costituito da due lastre di marmo bianco con sagomatura agli angoli poste una sopra l'altra; il terzo è costituito da una singola lastra in pietra, di più recente fabbricazione (2005). Antistante il muro è presente una fioriera in pietra di Santa Brigida, scalpellata a mano (notizie ricavate dalla nota sintetica pubblicata nel bellissimo libro di Massimo Biagioni "Achtung! Banditen!. L'eccidio di Pievecchia a Pontassieve", 2008)
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Pontassieve
Notizie e contestualizzazione storica:
Le lapidi ricordano i tragici eventi accaduti il giorno 8 giugno 1944. Un gruppo di cinquanta partigiani di Monte Giovi, di ritorno da un'azione durante la quale si erano impossessati delle armi di una caserma della guardia nazionale repubblichina di Pontassieve, si ferma a Pievecchia, una frazione situata sul Monte Giovi nella quale erano confluiti molti sfollati. Nella locanda del paese i partigiani trovano due soldati tedeschi: ne segue uno scontro a fuoco nel quale muoiono un giovane abitante, Ruggero Morandi, di 20 anni, e un soldato tedesco. L'altro soldato tedesco, sopravvissuto allo scontro, riesce a fuggire. Dopo poco Pievecchia è bombardata e invasa dalle truppe naziste, che rastrellano tutti gli uomini che trovano e, dopo aver rilasciato quelli più anziani, li uccidono a colpi di mitra sul muro della villa del paese. Quattordici le vittime di quel giorno: Ruggero Morandi, ucciso durante lo scontro a fuoco tra partigiani e soldati tedeschi, e le tredici persone fucilate per rappresaglia.

Contenuti

Simboli:
Nella lastra del 1945 sono presenti in alto una croce e due rami, di cui uno di alloro.

Altro

Osservazioni personali:
NOTA STAFF PIETRE: Pietre censite dalle scuole Istituto Comprensivo Statale di Pelago e Scuola Media Desiderio da Settignano nell'ambito del concorso Esploratori della Memoria

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