74195 - Monumento a Cesare Battisti – La Spezia

Monumento a Cesare Battisti, Medaglia d’Oro al Valor Militare, opera dello scultore Augusto Magli. In bronzo e pietra dedicata, presenta una scultura in bronzo raffigurante il volto di Battisti. Basamento in legno.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Diaz
CAP:
19121
Latitudine:
44.10342658257031
Longitudine:
9.822608124398016

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area verde dedicata in via Diaz, angolo via D. Chiodo
Data di collocazione:
1923
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Basamento in legno e pietra, parte mediana in cemento, caratteri epigrafe in bronzo, testa di Cesare Battisti in bronzo appoggiata su lastra di marmo bianco di Carrara non trattata.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune della Spezia
Notizie e contestualizzazione storica:
Cesare Battisti nasce nel 1875 a Trento dove compie i primi studi, integrandoli con letture personali, spesso a carattere nazionale e patriottico. Si iscrive all’Università di Graz e a Firenze segue i corsi della facoltà di lettere.
L’8 agosto 1914, poco dopo lo scoppio della I guerra mondiale, sottoscrive un appello al re Vittorio Emanuele III chiedendo l’intervento armato dell’Italia per liberare le cosiddette "terre irredente", prima fra tutte Trento e il Trentino. Contemporaneamente viaggia in numerose città italiane per tenervi conferenze dagli accesi toni propagandistici.
Arruolatosi volontario nelle file dei soldati italiani, mette a servizio dell’esercito le sue conoscenze della geografia trentina, combattendo gli Austriaci sul fronte dell’Adamello e, successivamente, sui monti intorno a Rovereto. In breve viene promosso tenente per meriti di guerra conquistati sul campo.
Nell’estate del 1916 Battisti, avuta notizia di una imponente offensiva austriaca nella zona della Vallarsa, raggiunge quel fronte con una compagnia di alpini. L’attacco finale è per la conquista del Monte Corno, posizione che gli Italiani raggiungono, ma non sono in grado di mantenere; accerchiati dai nemici, gli alpini vengono sbaragliati e Battisti è fatto prigioniero.
Portato a Trento il 10 luglio 1916 insieme a Fabio Filzi, suo amico e compagno d’armi, Battisti è rinchiuso nelle segrete del Castello del Buonconsiglio. Il giorno successivo subisce il primo interrogatorio nell’aula del Tribunale, ricavata dal Refettorio (stua della Famea) del Magno Palazzo. Viene condannato per alto tradimento per aver intrapreso "tanto come istigatore che come autore diretto, azioni tendenti a distaccare dal complesso dei paesi componenti la Monarchia austro-ungarica una parte di essi". Per tale crimine era prevista l’impiccagione. Alla pronuncia della sentenza di morte mediante capestro per tradimento, Battisti prese la parola e chiese, invano, di essere fucilato invece che impiccato, per rispetto alla divisa militare che indossava. Il giudice gli negò questa richiesta che viene eseguita nel tardo pomeriggio del 12 luglio nella Fossa del Castello, successivamente denominata dei Martiri, in omaggio a Cesare Battisti, Fabio Filzi e al giovane Damiano Chiesa, studente trentino condannato anch’egli per alto tradimento dagli Austriaci e fucilato in maggio nella stessa Fossa.
Le cronache riportano che la prima volta il cappio si spezzò e che il carnefice ripeté l'esecuzione con una nuova corda. Morì gridando in faccia al carnefice ed ai numerosi spettatori: Viva Trento italiana! Viva l'Italia!.

Cesare Battisti è ricordato nel canto popolare italiano "La canzone del Piave", citato assieme a Nazario Sauro e Guglielmo Oberdan.

Sul Doss Trento, prospiciente la città, si trova un mausoleo dedicato a Cesare Battisti, all’interno del quale una serie di pannelli fotografici, esposti permanentemente, ne illustrano la vita e la vicenda storica.

Contenuti

Iscrizioni:
A

C E S A R E B A T T I S T I

GLI ALPINI

DELLE APUANE


M C M X X I I I
Simboli:
Non sono presenti simboli.

Altro

Osservazioni personali:
Insieme a Guglielmo Oberdan, Damiano Chiesa, Fabio Filzi, Francesco Rismondo e Nazario Sauro è tra le più importanti figure della causa dell'irredentismo italiano ed eroe nazionale.

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