74711 - Monumento a due partigiani fucilati a Capolona

Il monumento è costituito principalmente da una pietra rettangolare in cui, su un lato, è scolpita la figura di un uomo con il braccio destro alzato e l’indice della mano rivolto verso l’alto, come a richiamare l’attenzione e l’esempio per i valori a cui i due giovano si sono sacrificati. Le iscrizioni sulla scultura e sul basamento sono incise direttamente sulla pietra. Ai lati si trovano posti due blocchi in marmo riportanti l’uno l’anno dell’avvenimento (1944) e l’altro (2004) il 50° anniversario e la messa in loco . Il basamento è costituito da una lastra in pietra rettangolare, posta orizzontalmente e da un muretto in pietra che la sostiene. La piccola superficie in cui si trova il monumento è racchiusa da quattro pilastrini in pietra che sorreggono una catena.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Subbiano
Indirizzo:
Viale della Stazione
CAP:
52010
Latitudine:
43.573823
Longitudine:
11.865728

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato piazzale antistante stazione ferroviaria
Data di collocazione:
1994
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Statua e basamento in pietra, cippi in marmo, colonnine tendi-catena in pietra, catena in ferro.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Capolona
Notizie e contestualizzazione storica:
Il 28 Marzo 1944 i partigiani Ezio Zavagli (nato il 28 Aprile 1924, residente a Capolona) e Vasco Lastrucci (nato il 7 Gennaio 1921, residente a Capolona), di stanza con la loro formazione sull’Alpe di Catenaia, sono incaricati di compiere due distinte missioni: il primo deve portare un messaggio a Raffaello Signorini, referente dei partigiani nel CLN di Subbiano; mentre il secondo ha un incontro volto ad organizzare il rifornimento di alcune armi.
La mattina del giorno successivo Zavagli è catturato da un gruppo di fascisti che stazionano nei pressi della propria abitazione di Caliano (Capolona). Lastrucci, invece, viene arrestato a Subbiano mentre esce dal negozio di generi alimentari Ciambellini. E’ avvicinato dal sergente della GNR Bardelli, suo conoscente di Capolona, che, battendogli una mano sulla spalla, dà il segnale a dei militi in borghese di arrestarlo.
Entrambi sono rinchiusi nelle celle della caserma dei Carabinieri di Piazza G. Carducci, a Subbiano.
Non appena la notizia si diffonde, i compagni partigiani decidono di portarsi su Vigna Picchio, una località che permette di controllare la caserma e così poter studiare un piano per l’attacco. Purtroppo una staffetta inviata dal Signorini gli impone di rinunciare all’impresa ed a rientrare alla base. I fascisti, usando come esca Zavagli e Lastrucci, stavano tendendo una trappola per annientare i partigiani.
I due giovani, arrestati con l’accusa di renitenza alla leva della RSI, subiscono, intanto, violenti pestaggi per far loro confessare i nomi dei compagni.
Intorno alle 2:00 del mattino del 30 Marzo, da Piazza Carducci improvvisamente si odono il fragore di bombe a mano, il crepitio di armi automatiche e urla di persone. Poi il silenzio.
I partigiani, ancora appostati sopra il paese, si chiedono cosa stia succedendo e non fanno in tempo a realizzarlo che in lontananza, nei pressi della stazione ferroviaria di Capolona, si sentono altre raffiche di mitra e poi il rombare di motori di camions. Tuttavia restano sulle loro posizioni perché vogliono sapere cosa sia successo.
Solo al mattino vengono informati dal padre di un loro compagno mandato in paese che Zavagli e Lastrucci sono stati fucilati accanto al capannone merci della stazione ferroviaria. Un cartello, posto sopra i loro cadaveri, recita scritto: “Così si puniscono i traditori; firmato: Matteotti”. I fascisti vogliono far credere che ad assaltare la caserma dei Carabinieri e ad uccidere i due prigionieri siano stati i loro stessi compagni.
Secondo le testimonianze delle persone che, impotenti, stavano a guardare dietro le imposte delle loro finestre il passaggio a piedi dei militi e dei due condannati, al linciaggio hanno preso parte anche i fascisti di Capolona e di S. Martino Sopr’Arno.
Lastrucci e Zavagli ora sono sepolti nella Cappella dei Caduti per la Libertà del cimitero di Subbiano.

Contenuti

Iscrizioni:
1944

1994

ZAVAGLI EZIO
LASTRUCCI VASCO
TRUCIDATI DALLA BARBARIE FASCISTA

50° ANNIVERSARIO
DELLA LOTTA DI LIBERAZIONE
COMUNE DI CAPOLONA
25 APRILE 1994
LIBERTÀ
PACE
Simboli:
Non sono presenti simboli

Altro

Osservazioni personali:
Sul luogo esatto della fucilazione, il piazzale antistante il capannone-rimessa della stazione ferroviaria di Subbiano (anche se si trova nel Comune di Capolona) è posta una lapide con la data errata: il 27 Marzo 1944, anziché il 30 Marzo dello stesso anno.

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