207270 - Monumento a Elio Materassi al Denkort Bunker Valentin – Bremen (Germania)

All’esterno del Denkort Bunker Valentin, un ex cantiere navale sottomarino della Marina tedesca della seconda guerra mondiale, è presente un percorso della memoria a ricordo di vittime perseguitate dal nazismo. Una delle pietre presenti è dedicata ad Elio Materassi, uno degli Internati Militari Italiani costretti al lavoro forzato in questo bunker. Nel piccolo monumento, una pietra dalla forma moderna, è presente la sua foto con nome e cognome e la data di nascita (1922) e di morte (2011). Sotto in inglese e in tedesco la dicitura “Ex Internato Militare Italiano deportato al Lager Heidkamp”, che era il luogo di detenzione dei lavoratori forzati italiani al Bunker.

Bunker Valentin

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Rekumer Siel
CAP:
28777
Latitudine:
53.216515722987
Longitudine:
8.5067757129669

Informazioni

Luogo di collocazione:
Esterno della struttura situata a Bremen-Farge, sulla riva del fiume Weser.
Data di collocazione:
1943
Materiali (Generico):
Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Parti in marmo su base in cemento.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Nel 1943 iniziò la costruzione del più grande progetto di armamento sul Weser inferiore. In meno di due anni doveva essere costruito un bunker per la costruzione di sottomarini. Il completamento dei primi sottomarini era previsto per marzo 1945. Dall'autunno del 1945 avrebbe dovuto essere assemblato un sottomarino ogni due giorni. Il bunker doveva resistere a qualsiasi attacco di bombe. Fu quindi dotato di soffitti e pareti spesse fino a sette metri. Le infrastrutture disponibili della zona furono utilizzate per la costruzione del bunker Valentin.
La costruzione si trova in località Farge di Brema, sulla riva del fiume Weser. La Marina tedesca iniziò la costruzione del bunker per sottomarini a metà del 1943. Nel bunker "Valentin" i sottomarini dovevano essere costruiti utilizzando nuovi tipi di tecniche di catena di montaggio, protetti da pareti e soffitti spessi un metro. I leader nazisti speravano che questi sottomarini avrebbero cambiato ancora una volta il corso della guerra interrompendo le rotte di rifornimento alleate attraverso l'Atlantico. Furono utilizzati fino a 10.000 lavoratori forzati - lavoratori forzati civili dell'Europa orientale e occidentale, prigionieri di guerra sovietici, Internati Militari Italiani, prigionieri dei campi di concentramento e detenuti dei campi di rieducazione del lavoro della Gestapo di Brema, lavoravano giorno e notte in questo enorme cantiere. Circa 1.600 lavoratori forzati sono morti a causa del lavoro fisicamente faticoso, delle cure inadeguate e delle condizioni di vita disumane nei campi. Solo 1.144 vittime sono conosciute per nome.
Il bunker è lungo circa 400 e largo 97; le pareti sono spesse 4,5 metri. L'altezza della struttura è compresa tra 22,5 e 27 metri. Il tetto è stato costruito utilizzando dozzine di grandi archi in cemento armato, fabbricati in loco e sollevati individualmente in posizione. La maggior parte del tetto ha uno spessore di circa 4,5 metri, ma in alcuni punti arriva a 7 metri poiché i tedeschi iniziarono ad aumentare il suo spessore prima ancora che il bunker fosse completato.

Contenuti

Iscrizioni:
Elio Materassi (1922-2011),
ehemaliger italienischer, Militarinternierter
im Lager Heidkamp.

Elio Materassi (1922-2011),
a former Italian military detainee
at the Heidkamp camp.

PHOTO, UNBEKANNT, UNKNOWN, 1942

"Si lavorano dieci ore al giorno, e qualche volta anche dodici ore. Si mangia solo una volta al giorno, e il vitto è poco buono. Il clima è umido e freddo, e noi poco confacente, col rischio di prendere anche qualche brutta malattia. Le forze a poco a poco, stanno scemando, In pochi mesi siamo ridotti a larve umane".
"Wir arbeiten zehn, manchmal zwolf Stunden am Tag. Gegessen wird nur einmal am Tag, und die Verpflegun ist nicht gut. Das Klima ist feucht, kalt und uns nicht zutraglichm mit dem Risiko, schwer zu erkranken. Nach und nach verlassen uns die Krafte. In wenigen Monaten sind wir nur noch Schatten unserer selbst".
"We work for ten, sometimes twelve hours a day. We only eat once a day, and the food is not good. The weather is humid, cold and not healthy for us, posing a risk of serious illness. We gradually grow weaker and weaker. In just a few months, we're merely shadows of our former selves".

(trascrizione parziale di quanto presente nella parte destra del monumento)
Elio Materassi in seinem Kriegsta...
Elio Materassi in his war diary...
Simboli:
Nell'angolo in basso in basso a destra del primo blocco, sono presenti delle cuffie stilizzate.

Altro

Osservazioni personali:
Due fotografie del monumento, inserite per meglio contestualizzare la pietra, sono tratte dal profilo Facebook di Orlando Materassi.

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