164167 - Monumento a Fulvio Setti e agli aviatori – Modena

Monumento dedicato al colonnello pilota Fulvio Setti, Medaglia d’oro al Valor Militare, e ai Caduti dell’aria modenesi militari e civili. La dedica ai piedi del monumento, in una lapide con iscrizione in rilievo.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Incrocio tra via Emilia ovest e viale Italia
CAP:
41124
Latitudine:
44.6518395
Longitudine:
10.9132269

Informazioni

Luogo di collocazione:
All'incrocio tra via Emilia ovest e viale Italia, vicino alla Caserma Pisacane e al limite dell'area del parco Ferrari dove si sviluppava l'Aerautodromo di Modena
Data di collocazione:
21/06/2019
Materiali (Generico):
Marmo, Ottone, Altro
Materiali (Dettaglio):
Il Monumento agli Aviatori è realizzato utilizzando un esemplare dell’aeroplano da addestramento Fiat G46. Alla base, una lapide in marmo bianco con iscrizione realizzata con caratteri in rilievo in metallo.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Fulvio Setti nacque a Modena il 16.2.1914.
Fu un talento di atletica leggera nelle specialità dei 110 e 400 metri a ostacoli, partecipando a numerosi meeting internazionali.
Nel 1936 conseguì il brevetto di pilota civile. Dal 1936 al 1938 svolse il servizio militare di leva nella Regia Aeronautica come pilota militare abilitato al pilotaggio dei bombardieri Savoia-Marchetti S.M.81 Pipistrello, Piaggio P.32 e CANT Z.1011.
Dopo il militare si laureò in Economia e commercio presso l'Università di Bologna nel 1939.
Fu richiamato in servizio per la Seconda guerra mondiale nei primi mesi del 1942 e assegnato all'aeroporto del Littorio, a Roma, dove conseguì l'abilitazione al pilotaggio del Savoia-Marchetti S.M.82 Marsupiale.
Nel corso del conflitto fu insignito delle seguenti decorazioni :
- Medaglia d'oro al valor militare (Giovane ed abile pilota d’aeroplano ha compiuto intensa ed avventurosa attività di guerra. Comandante di una pattuglia di aerei da trasporto, dopo aver visto cadere in acqua tutti i suoi gregari, colpiti dalla caccia nemica, benché in difficili condizioni di volo per gravi avarie da colpi ricevuti, proseguiva il viaggio sul mare sotto la minaccia di nuovi attacchi, anziché atterrare in un’isola vicina. Impossibilitato a proseguire per arresto di un motore, con abile manovra prendeva terra su una spiaggia e si preoccupava subito del salvataggio dei compagni naufraghi, della consegna del carico, della riparazione del velivolo e dell’apprestamento del terreno per la partenza. Per tre giorni successivi lottava con indomabile energia contro l’avverso destino che sovrastava le nostre forze armate allo scopo di rimettere in efficienza il proprio velivolo e rifiutava di prendere posto assieme ad altri ufficiali piloti su di un aereo diretto in Patria. Riusciva poscia a sottrarsi alla cattura delle travolgenti forze nemiche e arrischiando gravi incidenti di volo si metteva al pilotaggio di un aereo in riparazione mancante di strumenti e di seggiolini mentre l’aviazione nemica sorvegliava costantemente e con bombe e mitraglia impediva ogni movimento sui nostri campi. Raggiunto il proprio velivolo nuovamente colpito ne effettuava risolutamente il trasporto di notte e senza l’ausilio di alcuna luce egli che non era addestrato al volo notturno. Portava così in salvo il proprio equipaggio e numerosi altri militari. Esempio d’inflessibile forza d’animo sorretta e guidata da indomabile coraggio. Cielo del Mediterraneo e della Tunisia, 5 - 6 - 7 - 8 maggio 1943)
- Medaglia d'argento al valor militare (Cielo dell'Africa Settentrionale e del Mediterraneo 30 maggio 1942-28 febbraio 1943)
- Croce di guerra al valor militare (Capo equipaggio di velivolo plurimotore da trasporto, si prodigava per assicurare il continuo collegamento con la Madre Patria e le truppe operanti oltremare, partecipando a numerose missioni belliche diurne e notturne su rotte sorvegliate dalla caccia avversaria. Attaccato da aerei nemici, avuto l'apparecchio colpito nelle parti vitali e con principio d'incendio a bordo riusciva a salvarlo effettuando un perfetto atterraggio di fortuna mentre le sue armi contribuivano all'abbattimento di un velivolo avversario. Cielo dell'Africa Settentrionale e del Mediterraneo, 20 maggio 1942-28 febbraio 1943).
Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 raggiunse Roma da Bologna il giorno 14. Insieme a dei commilitoni riuscì a trafugare un bombardiere Savoia-Marchetti S.79 Sparviero nell’aeroporto di Ciampino e raggiunse l'aeroporto di Galatina il 16 settembre. Quindi militò nell'Aeronautica Cobelligerante Italiana congedandosi con il grado di tenente pilota. In seguito gli venne assegnato il ruolo d'onore con il grado di colonnello pilota.
Morì a Modena il 19 marzo 1991.

Contenuti

Iscrizioni:
ALLA M.O.V.M. COL. PIL. FULVIO
SETTI E AI CADUTI DELL’ARIA
MILITARI E CIVILI MODENESI
QUESTA PIETRA DELLA MEMORIA
PONIAMO QUI OVE SORGEVA IL
PRIMO AERAUTODROMO.
A PERENNE RICORDO.
MODENA 21 GIUGNO 2019
Simboli:
Il Monumento agli Aviatori è realizzato utilizzando un esemplare dell’aeroplano da addestramento Fiat G46, prodotto tra il 1948 e il 1952, un biposto in uso anche all'Aeroclub modenese fino al 1972. Il monumento è stato restaurato con un intervento sostenuto dalla ditta Setti Ferramenta, azienda della famiglia del colonnello Fulvio Setti, fondata dal padre Alberto nel 1910.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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