4459 - Monumento a Giovanni Giacomini M.O.V.M. – Ascoli Piceno

Al centro di Piazza Giacomini, tra via Sacconi ed il ponte di Campo Parignano, in Ascoli Piceno, in una piccola rotonda con siepi e piante verdi, è collocato il monumento a Giovanni Giacomini, eroe ascolano della seconda guerra mondiale. Il gruppo scultoreo in travertino si alza su una base rettangolare con scritta frontale recante la dedica: IN MEMORIA DI GIOVANNI GIACOMINI M.O. AL V.M. 17  BTR GR. UDINE TACI E TIRA  DIV. ALP.  JULIA. Un cappello da alpino a sinistra, un blocco rozzamente squadrato che regge un cannone, stretto tra gli artigli di un’aquila, al centro, una massiccia lastra rettangolare a destra, compongono il monumento.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Giacomini
CAP:
63100
Latitudine:
42.856750824159
Longitudine:
13.579059048121

Informazioni

Luogo di collocazione:
in una piccola rotonda con siepi e piante verdi
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Base e gruppo scultoreo in travertino. Incisioni su pietra e lamina di ottone per dedica.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Ascoli Piceno
Notizie e contestualizzazione storica:
BIBLIOGRAFIA
“Medaglia d’oro al v.m. alla memoria, II guerra mondiale. Nato ad Ascoli Piceno nel 1921, aveva intrapreso la carriera militare e rivestiva il grado di Sergente di Artiglieria Alpina quando, nel 1940, partecipò con la sua divisione “Julia” alle operazioni di guerra sul fronte greco-albanese, mettendo in luce le sue doti di combattente sin dai primi scontri, sì da guadagnarsi la promozione per meriti di guerra e una prima decorazione al valore. (…) I giorni del Natale 1940 furono veramente duri per gli Alpini della Julia, che il 30 successivo, si videro costretti a ripiegare sul Mali Rapoianis per tentare un’ultima, disperata resistenza. (…) La più alta ricompensa al valore reca la seguente motivazione:
Caduti feriti il comandante e il sotto comandante della batteria, vista ormai l’assoluta impossibilità di ogni ulteriore resistenza, (…) con le armi in pugno, in un ultimo disperato tentativo di difesa del pezzo stesso, dando fulgido esempio di eroismo, di abnegazione e di spirito di sacrificio, immolava la vita per la Patria. Chiaf e Bunich (fronte greco), 30 dicembre 1940.
(Dal Dizionario toponomastico ascolano, Giuseppe Marinelli, Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, Grafiche D’Auria, Ascoli Piceno 1994, p.134).
Il monumento è di recente realizzazione.

Contenuti

Iscrizioni:
Sulla lastra a destra:
RESTERA’ PER ME CHE STELE
CHE IL MIO SANC AL A NUDRID
PAR CHE LUSI SIMPRI BIELE
SU L’ITALIE A L’INFINIT.
(STELUTIS ALPINIS)

Sulla base del monumento:
IN MEMORIA DI GIOVANNI GIACOMINI M.O. AL V.M.
17 BTR GR. UDINE TACI E TIRA DIV. ALP. JULIA

Sul cannone ai piedi dell’aquila:
OBICE
75/13

Su una targa in ottone è riportata la descrizione dell’atto di eroismo dell’ascolano Giovanni Giacomini:
Medaglia d’oro al Valor Militare Alla Memoria
Sergente GIACOMINI GIOVANNI di Igino, 3° RGT Artiglieria Alpina – 17° Batteria
Gruppo Udine – Divisione “Julia”. Nato ad Ascoli Piceno.
“Capo pezzo, durante un aspro combattimento, incurante del grave pericolo derivante dal fatto che le fanterie nemiche erano riuscite a costringere d’appresso la sua Batteria ed avevano aperto un violento fuoco di mitragliatrici e mortai rimaneva sereno ed impavido, mantenendo efficiente l’azione del pezzo ed infondendo con il suo contegno calma e fiducia nei propri artiglieri.
Caduti feriti il Comandante e il Sottocomandante della Batteria, vista ormai assoluta impossibilità di ogni ulteriore resistenza faceva ripiegare i serventi salvando i congegni più vitali ed importanti del materiale.
Dopo essersi quindi assicurato che i suoi uomini fossero in salvo, imbracciava un fucile mitragliatore e ritornato al pezzo apriva il fuoco allo scoperto sul nemico ormai vicino.
Con le armi in pugno, in un ultimo disperato tentativo di difesa del pezzo stesso, dando fulgido esempio di eroismo, di abnegazione e di spirito di sacrificio, immolava la vita per la patria.
Chiaf e Bunich Monte Topojanich (fronte greco), 30 dicembre 1940.
Simboli:
Aquila, cappello da alpino

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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