163301 - Monumento a ricordo dei Caduti G.B. Olivieri, Tomaso Cartagenova e Enrico Melzani a Mele (GE)

Il monumento composto da quattro sostegni in pietra a forma di elle e da una lastra con iscrizioni dedicatorie, ricorda i fatti avvenuti il 30 dicembre 1944 ed i Caduti di Lagoscuro.

 

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
strada provinciale 456 del turchino
CAP:
16010
Latitudine:
44.5597486
Longitudine:
8.6711157

Informazioni

Luogo di collocazione:
area verde
Data di collocazione:
30 dicembre 1946
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
sostegno in pietra, lastra in marmo
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Mele
Notizie e contestualizzazione storica:
Quel giorno 30 dicembre, erano di turno Pirata, Sten, Mario l’alpino e Sandro. Era una giornata piena di sole. La neve, caduta in abbondanza qualche giorno prima, ricopriva ogni cosa.
Dopo l’inutile attesa di tutto il mattino, finalmente, verso mezzogiorno, si udì lontano il rumore di un motore. Gli uomini si appostarono. Alla svolta di una curva comparve un camion. Era tedesco. Sten, Mario l’alpino balzarono in mezzo alla strada con le armi in pugno. Il camion si fermò. L’autista e il soldato, che gli era vicino, alzarono le armi in segno di resa. Dall’interno del camion, all’improvviso, partirono alcune raffiche di machine-pistole. I compagni caddero fulminati. Il camion aveva il tendone abbassato. Per questo i due partigiani non si erano accorti della presenza all’interno di altri militari.

Pirata e Sandro cercarono di salvarsi, Risalendo il ruscello del bosco. Protetti dalle pietre salivano verso l’alto. Intanto i tedeschi erano saltati a terra e sparavano con fuoco nutrito verso il bosco. I compagni erano saliti forse non più di 500 metri, quando Pirata alzò la testa per vedere se i tedeschi li inseguivano. Una pallottola lo colpì in pieno alla testa. Cadde vicino a Sandro, senza proferire parola.

Nando si vide perduto. Nascose la pistola tra le pietre e si ranicchiò con la faccia nella neve. Dopo qualche minuto, una mano lo agguantò al collo. Alzò la testa. Era un tedesco, che gli intimò di alzarsi.
Pirata giaceva esamine ai suoi piedi. Il suo cadavere fu depredato. Fu preso anche il suo sten. Lo sten, che aveva ereditato dopo la morte di Pancho. Particolare pietoso, su di esso era scritto “Mamma ritornerò”. Non tornò Pancho e non tornerà neppure Pirata. Le loro mamme attenderanno invano.

Sandro su fatto prigioniero. Al primo interrogatorio protestò di non essere un ribelle. Raccontò che si trovava per caso nel bosco per raccogliere legna. Spaventato dalla sparatoria, aveva cercato di nascondersi per pararsi dai colpi. Non fu creduto.

Tedeschi lo portarono con loro fino a Silvano d’Olba. Sandro tornò alla carica, Facendo vedere i suoi documenti di combattente della Russia e gli attestati delle ferite riportate.

Questi documenti lo salvarono. Fu lasciato libero. Dopo qualche giorno, era nuovamente in montagna
fonte “sulla montagna con i partigiani” Don Berto


I Caduti

Contenuti

Iscrizioni:
IL 30 DICEMBRE 1944
COMBATTENDO PER LA LIBERTA'
CADDERO COLPITI DAL PIOMBO NAZISTA
OLIVIERI G.B. "PIRATA"
N. A GENOVA 20-10-1920
CARTAGENOVA TOMASO" STEN"
N, A GENOVA 9-7-1925
MELZANI ENRICO "MARIO"
N. A BRESCIA 7-12-1925
I COMPAGNI A RICORDO POSERO

30 DICEMBRE 1946

Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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