Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- S.P. 66
- CAP:
- 40042
- Latitudine:
- 44.205105
- Longitudine:
- 10.890704
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Lato strada
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Monumento con fontana in pietra, lapide commemorativa in marmo, profilo di Antonio Giuriolo in bronzo.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il monumento è dedicato al Capitano Antonio Giuriolo (1912-1944), comandante della Brigata partigiana Matteotti Montagna dal luglio 1944 sino alla morte. Giuriolo venne ucciso a Corona di Lizzano in Belvedere il 12 dicembre 1944 in uno scontro a fuoco con i tedeschi.
A Corona ci sono quattro “pietre della memoria” che ricordano Giuriolo e la Brigata partigiana Matteotti Montagna, configurando un’area memoriale dedicata. Sono tutte dislocate lungo la Strada provinciale 66 che da Querciola sale verso Corona, distribuite in circa 200 metri a partire dal cartello stradale della località Corona. In successione si incontrano: la stele commemorativa della visita del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel 2001 e il cippo deidicato a Giuriolo nel luogo in cui cadde combattendo insieme ai suoi compagni; la stele intitolata alla Brigata partigiana Matteotti Montagna Corpo Volontari della Libertà; il monumento a Giuriolo censito in questa scheda. Per la storia di Giuriolo e della Brigata partigiana Matteotti Montagna, e per le altre "pietre della memoria" che nei Comuni di Alto Reno Terme e Lizzano in Belvedere hanno lo stesso intento commemorativo si vedano in questo portale anche "Stele per commemorazione Antonio Giuriolo" , "Monumento al Capitano 'Tony' e ai caduti partigiani" e l'allegato "Sulle orme della Brigata partigiana Matteotti Montagna per la libertà".
Ad Antonio Giuriolo è stata conferita la Medaglia d'oro al Valore militare, con la seguente motivazione.
Capitano di cpl. degli Alpini Partigiano combattente
Alla memoria
Tra i primi ad impugnare le armi contro i nazifascisti con i pochi partigiani della montagna e, successivamente, organizzando vari reparti combattenti, partecipava ad epiche azioni di guerriglia e sabotaggio, distinguendosi per indomito valore e competenza. Nominato comandante di distaccamento e poi di brigata partigiana, guidava il reparto in valorosi combattimenti infliggendo al nemico gravissime perdite e catturando prigionieri e ingente bottino di guerra. Alla testa dei suoi uomini contribuiva validamente alla liberazione di largo territorio dell’alta Toscana, rifulgendo per tanto eroismo e capacità di comando, che gli alleati vollero il suo reparto affiancato alle loro forze di avanguardia, con le quali conquistava arditamente il caposaldo di Monte Belvedere. Durante il combattimento per l’occupazione della piazzaforte di Corona, teneva da solo testa ad un contrattacco nemico nel nobile intento di proteggere il trasporto di feriti. Colpito a morte chiudeva nel bacio della gloria la sua ammirevole vita. Esempio luminoso di eccezionale ardimento e di generoso altruismo. Corona (Lizzano in Belvedere),12 dicembre 1944
Vedi https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/13552
A lui sono state intitolate scuole (scuole secondarie di I grado di Porretta Terme, di Castel di Casio, di Vicenza 5; scuola primaria di Castello Arzignano), un rifugio a Campogrosso nelle Prealpi vicentine e numerose strade in Veneto ed Emilia ove nacque e operò come partigiano.
Ha detto di lui Alberto Fontana, partigiano della Brigata Matteotti Montagna, in una testimonianza del 1978: “Il capitano Toni decorato alla memoria di medaglia d'oro al valor militare, oltre ad essere un valido comandante, lo ricordo come un uomo di elevata cultura e di grande spirito umanitario. Personalmente ebbi molte volte occasione di parlare con lui e di ricevere i suoi insegnamenti dati sempre con affetto e con amicizia, mai con spirito di superiorità. Insegnamenti rivolti ad approfondire in noi giovani la nostra coscienza civile e ad illustrare i valori di solidarietà e di giustizia sociale della Resistenza”. In Luciano Bergonzini, La Resistenza a Bologna: testimonianze e documenti, vol. 5, Bologna, Istituto per la storia di Bologna, 1980, p. 360.
Il suo nome è ricordato nel Sacrario ai partigiani in piazza Nettuno a Bologna, che raccoglie più di 2000 formelle con i ritratti o i nomi dei caduti uccisi dai tedeschi e dai fascisti. Vedi https://www.storiaememoriadibologna.it/
La sitografia è da intendersi consultata al 16 febbraio 2020
Contenuti
- Iscrizioni:
- Sotto al profilo di Giuriolo è la seguente iscrizione
SU QUESTI MONTI SEGNATI
DA ORRIBILI STRAGI
NELL’ANELITO ALL’UMANA LIBERTA’
TONI GIURIOLO
CHIUDEVA EROICAMENTE
LA LIMPIDA VITA
ARZIGNANO 12-2-1912 LA CORONA 12-12-1944
- Simboli:
- Ramo di alloro, simbolo di sapienza e di gloria, sin dall’antichità posto sulla fronte di poeti e vincitori. Qui pare avere doppio significato: di riconoscimento per la cultura umanistica di Giuriolo, che era laureato in lettere e cultore della letteratura francese e inglese; di attestazione delle capacità e grande coraggio dimostrato nella lotta di liberazione dal nazifascismo. Per la biografia di Giuriolo cfr. Dizionario biografico online, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese: 1919-1945, a cura di Alessandro Albertazzi, Luigi Arbizzani, Nazario Sauro Onofri, Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna "Luciano Bergonzini", Istituto per la storia di Bologna, Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna, 1985-2003, ad nomen, da cui sono tratte le notizie riportate in questa scheda.
Altro
- Osservazioni personali:
- La scheda è stata compilata nell’ambito dell’attività didattica del CPIA – Montagna, Centro per l’istruzione degli Adulti nel Comune di Castel di Casio. Hanno partecipato all’attività studenti e studentesse di diverse provenienze (Marocco, Tunisia, Venezuela, Romania, India) configurandosi così anche come motivo di riflessione sulla memoria della Seconda Guerra Mondiale nei loro Paesi di origine e approfondimento lessicale di lingua italiana. Questo scambio linguistico e culturale è all’origine dell’allegato "Sulle orme della Brigata partigiana Matteotti Montagna per la libertà".