5867 - Monumento agli aviatori di Varese

Il monumento poggia su un triplo basamento in pietra ed è formato da una base quadrata con due stemmi agli angoli; sulla parte frontale una lastra di bronzo con iscrizione, sopra la quale un’altra lastra di bronzo scolpita che raffigura un soldato; nella parte alta, dove la colonna termina con una sorta di base in marmo a forma di cubo, un’aquila in bronzo che strige tra gli artigli un’elica d’aereo; sul retro un’altra lastra in bronzo con elementi decorativi ai lati, in pietra, e una iscrizione; a destra una lastra di bronzo con iscrizione e a sinistra un’altra lastra in bronzo con i nomi dei Caduti. Sulla parte destra , sotto la lastra, è collocata una piccola targa in bronzo incisa. Di fronte al monumento, appoggiata al basamento, un’elica di ferro.

NOTA STAFF PIETRE: Questo monumento è stato censito dalle scuole Ipc Einaudi Varese, I.C. Dante e Liceo Artistico Varese nell’ambito del concorso Esploratori della Memoria

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Luigi Ghiringhelli
CAP:
21100
Latitudine:
45.817836480223015
Longitudine:
8.81314605474472

Informazioni

Luogo di collocazione:
area verde recintata che funge da spartitraffico, di fianco alla questura
Data di collocazione:
1955
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Basamento in pietra, monumento in marmo, aquila, elica e lastre in bronzo, elica in ferro.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Varese - Aeronautica Militare
Notizie e contestualizzazione storica:
Il monumento fu restaurato nel 1990, l'inaugurazione avvenne il 9 settembre. Nel 1994 alcuni vandali asportarono completamente l'aquila in bronzo, compiendo poi altri atti di vandalismo sul monumento. Una delle famiglie dei caduti, Roberto Bozzi, si fece carico di finanziare il restauro.

L'areonautica militare a Varese ha una storia importante, che comincia nel biennio 1909-1910, quando dapprima pochi appassionati sperimentatori e poi l’ingegnere Gianni Caproni pensano che quella sconfinata pianura possa diventare la culla dell’aviazione nazionale. Così pure la pensano i vertici del nascente reparto di aeronautica militare dell’esercito diretto dal colonnello Mario Moris che consigliano ai Caproni di trovarsi una nuova sede (Vizzola Ticino) e fissano a Malpensa la sede del Battaglione Specialisti diretto dal Cap. Agostoni e per la parte aviatoria dal Cap. Piazza. Subito Malpensa diventa un’importante scuola di pilotaggio, presso cui otterranno il brevetto personaggi destinati a grande fama come: Francesco Baracca (il più famoso “top gun” italiano della Grande Guerra), Arturo Ferrarin (il grande trasvolatore oceanico) e Clemente Maggiora (l’uomo che fece amare l’aviazione ai Varesini e contribuì alla nascita dell’Aeronautica Macchi).
Malpensa fu il centro delle operazioni dell'aviazione militare sino alla fine del secondo conflitto mondiale e ciò provocherà non pochi problemi a causa degli eventi bellici e della lotta di liberazione. Dopo la guerra ci fu un ridimensionamento, ma la conversione di Malpensa in areoporto civile e questo limitò i danni economici. Accanto a Malpensa altri tre paesi contribuirono alla gloriosa storia dell'aviazione varesina: Vergiate, il cui areoporto fu costruito negli anni '30, che dopo l’armistizio vide l' aeroporto e gli impianti industriali occupati dalle forze armate tedesche e perciò subirono a più riprese l’attacco delle forze partigiane e degli alleati, ma a quanto pare senza gravi danni.Calcinate, il cui utilizzo fu fin da subito duplice, civile e militare e che ancora oggi raccoglie centinaia di appassionati di volo a vela, e Venegono inferiore, sede dell'Aermacchi, dove si costruivano aerei per l'addestramento dei piloti, ma non solo: l'areoporto fu costruito negli anni '30 e quando Milano cominciò ad essere attaccata dalle formazioni alleate, venne promosso a sede di una squadriglia per la caccia notturna.

Contenuti

Iscrizioni:
LASTRA SINISTRA : Rossetti Alfredo 4-1-1917 , Reggiori Giacomo 18-7-1917, Baglietto Stefano 17-1-1918, Maggiora Clemente (caduto a Malpensa) 15-5-1918, Marchese Vittorio (centurione dei principi scotto) 21-9-1926, Borra Silvio 21-6-1927, Sartori Romeo 3-8-1933, Giovanni Pietriboni 24-6-1934 XII; SOTTO: Onore e gloria agli aviatori varesini caduti per la patria

LASTRA SUL RETRO “Qui sotto il cielo che ne seppe l’ardire e il sacrificio il ricordo degli aviatori caduti viva nel culto dovuto agli eroi”

LASTRA DESTRA: “Nel perenne ricordo di tutti gli aviatori caduti i consiglieri i soci e i collaboratori della sezione arma aereonautica di Varese si sono fatti promotori della ristrutturazione di questo monumento 9-9-1990”.

SOTTO : In sostituzione dell'aquila asportata dai vandali la A.A.A.C. di Varese posa nuovamente il simbolo in onore degli aviatori caduti. I famigliari del cap. pilota Roberto Borri caduto a Tobruck il 29/07/1937 hanno ceduto l'opera. Varese, 5 giugno 1994.

I due stemmi sono quelli dell'Aeronautica Militare, in particolare quello a destra, sormontato dall'aquila turrita, simbolo dei piloti militari . Sullo stemma l'iscrizione latina:" Virtute Siderum Tenus" - con valore verso le stelle -, che è il motto degli aviatori italiani.
Simboli:
Aquila in bronzo, stemmi, due eliche d'aereo

Altro

Osservazioni personali:
I.C. Dante: "Trovo che sia un monumento molto bello sia per il suo significato che per la sua forma estetica ma non trovo corretto che sia stato spostato più volte; io penso che un monumento, una volta posizionato in un luogo, non dovrebbe più essere tolto da lì. Inoltre si capisce subito che rappresenta l'aviazione perché presenta due eliche, una più grande alla base e una più piccola dove poggia l'aquila".

NOTA STAFF PIETRE: Questo monumento è stato censito dalle scuole Ipc Einaudi Varese, I.C. Dante e Liceo Artistico Varese nell'ambito del concorso Esploratori della Memoria

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