232377 - Monumento ai Caduti – Agordo (BL)

Il monumento ai Caduti di Agordo è costituito da una serie di gradoni su cui poggia un pilastro; sulla sommità vi è una lampada tonda accesa che sembra la fiamma di una candela (il pilastro simula la candela). Ogni parte del monumento è decorata con fregi in rilievo. Andando dal basso verso l’alto, sul secondo gradone compaiono l’anno di inizio e fine della seconda Guerra Mondiale; al centro delle due date vi è una sorta di targa con la dedica del monumento. Sul terzo gradone sono indicate la data di inizio e di fine della Prima Guerra Mondiale; al centro spicca la figura di un’ara o forse una sorta di porta fiamma. La fiamma, infatti, compare sul gradone successivo, che è anche la base del pilastro. Alla base del pilastro vi è un fregio di foglie di quercia; subito sopra compare la scritta “PATRIA”, poi una spada che corre verso l’alto. L’impugnatura della spada è avvolta nel fregio vegetale del capitello del pilastro. Il monumento è collocato in un’aiuola fiorita delimitata da un basso muretto e una catena in metallo scuro.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Corso Battisti
CAP:
32021
Latitudine:
46.280431422772
Longitudine:
12.035867939604

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area verde lato strada
Data di collocazione:
11 Settembre 1921
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Marmo e pietra
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Amministrazione Comunale
Notizie e contestualizzazione storica:
Nel monumento non compaiono i nomi dei Caduti. Questi sono stati aggiunti nel 2018, in una targa separata affissa in Municipio, così come di legge in questo articolo del Corriere delle Alpi
Corriere delle Alpi
https://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2018/10/21/news/una-targa-in-municipio-con-i-nomi-dei-caduti-1.17379312

21 Ottobre 2018
AGORDO

Gli alpini coprono un vuoto nella memoria di Agordo. Domenica 4 novembre, nella ricorrenza del centenario della fine della Grande Guerra, il gruppo Ana di Agordo - Rivamonte - Taibon, guidato da Lauro Caio Gavaz, scoprirà una targa in ottone che verrà poi posta lungo la scala interna che porta al primo piano del municipio di Agordo.
Su di essa sono stati scritti i nomi dei 68 figli che Agordo ha visto perire durante la Prima guerra mondiale. Nomi che i cittadini non hanno mai potuto leggere.
«Negli altri paesi della Conca Agordina e non solo – spiega Giorgio Favero, “papà” dell’iniziativa – sui monumenti sono riportati i nomi dei caduti. Su quello di Agordo (inaugurato l’11 settembre 1921, ndr) no. Ecco perché, due anni fa, abbiamo iniziato a cercare di capire come ovviare a tale mancanza».
Gli alpini ne hanno discusso tra di loro e con l’amministrazione. Era stata valutata l’ipotesi di posizionare un libro di marmo a fianco del monumento, ma la scrittura dei nomi sarebbe stata costosa. Ciò, oltre ai timori di eventuali rilievi da parte della Soprintendenza, ha consigliato di accantonare la prima idea.
«Dall’amministrazione comunale – ricorda il capogruppo Gavaz – è però arrivato uno spunto: perché non fare una targa e posizionarla nel municipio dove comunque avrebbe avuto una buona visibilità? Così ci siamo mossi in questa direzione».
La targa (140x80 centimetri, acquistata in parte con fondi degli alpini e in parte con contributo del Bim Piave) è arrivata in sede nei giorni scorsi. Caio Gavaz, Giorgio Favero, Giovanni Da Pra, Damiano Soppelsa la scartano e la guardano come fosse una reliquia. E in qualche misura lo è davvero. Ma soprattutto è il raggiungimento di un obiettivo che restituisce ad Agordo un pezzo della sua storia e di questo gli alpini vanno giustamente fieri.
La strada per raggiungere il risultato non è stata tuttavia semplice. «Nell’ambito di una serata culturale svoltasi qui ad Agordo su “L’an de la fam” – dice Giovanni Da Pra – Dino Bridda aveva mostrato una tabella dalla quale si evinceva che i caduti di Agordo nella Grande Guerra fossero 71 o 73. In seguito sono andato in municipio per consultare l’anagrafe: ne è uscito un elenco secondo il quale i caduti erano sì 71, ma compresi morti e dispersi della Seconda guerra mondiale».
Insomma, qualcosa non quadrava. Su indicazione di Bridda, Da Pra si è quindi recato alla sezione di Belluno dell’Associazione nazionale caduti e dispersi in guerra e ha ottenuto l’elenco. Quindi ha consultato l’albo d’oro del ministero della difesa e ha incrociato i dati. «Abbiamo scoperto dei doppioni – dice Da Pra – e anche il fatto che uno dei caduti era sì nato ad Agordo, ma semplicemente perché la mamma lo aveva partorito in carcere. In realtà il suo nome si trova già a Taibon».
Alla fine, dunque, sull’elenco si potranno leggere i nomi di 68 caduti, un terzo circa appartenenti agli alpini, il resto ad altri corpi: il più anziano nato nel 1874, i più giovani nel 1899. Dietro ciascuno c’è una storia, di cui Da Pra è riuscito a ricavare qualche informazione.
«Alcuni risultano morti nello stesso giorno – dice – perché hanno indicato la data nella quale sono portati fuori di prigione, constatandone il decesso. Uno è morto sulla nave dove era prigioniero. Un altro in un ospedale di Catania. Chi per le ferite riportate, chi per malattia, chi per una valanga. Chi sul Carso, chi a San Donà, chi ad Agordo, chi a Vercelli, chi sul Grappa». — G.SAN.

Contenuti

Iscrizioni:
PATRIA
1915 1918
1940 1945

AGORDO
ONORA TUTTI I CADUTI
PER LA DIFESA
DELLA PATRIA
Simboli:
Fregio con foglie di quercia, porta-fiaccola/ara con fiamme che ondeggiano vigorosamente verso l’alto, spada con punta verso il basso e impugnatura immersa nel motivo di foglie e fiori che decora la parte alta del pilastro

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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