270236 - Monumento ai Caduti civili e partigiani della Cascina Gavarino – Lequio Berria (CN)

Il 29 Giugno 1944, alla Cascina Gavarino, presso Lequio Berria, i tedeschi tesero un agguato ai partigiani provocando loro la perdita di tre uomini, più la morte di due civili. A loro memoria è stato eretto un monumento nel boschetto adiacente la cascina. Si tratta di un grande muro realizzato con bozze di pietra e calce, su un lungo basamento di cemento a pianta rettangolare. Nella parte superiore del muro, orientata verso sinistra rispetto a chi guarda, è scolpita in altorilievo la data del tragico episodio. Sotto, sempre in altorilievo, sono scolpiti i nomi dei Caduti, in ordine alfabetico (2+2+1). Uno dei partigiani è indicato con il solo nome di battaglia, “Gilera”, ovvero Giuseppe Gallizio, forse individuato solo dopo la realizzazione del monumento. Di un altro, disertore dell’esercito tedesco, non è stato possibile individuare le esatte generalità ed è qui ricordato come “Henri”. Sul retro del muro, in posizione centrale, è collocato una grande croce cristiana di metallo.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Borgata Riale, Cascina Gavarino
Indirizzo:
CAP:
12050
Latitudine:
44.607324
Longitudine:
8.090013

Informazioni

Luogo di collocazione:
Interno di un boschetto, adiacente la Cascina Gavarino.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Bozze di pietra e calce per la realizzazione del muro. Pietra per la realizzazione degli altorilievi. Cemento per il basamento su cui è stato eretto il muro. Metallo per la retrostante croce cristiana.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Lequio Berria
Notizie e contestualizzazione storica:
Il mattino del 29 Giugno 1944 due automezzi carichi di soldati tedeschi si portano nei pressi di Lequio Berria con destinazione la cascina della famiglia Gavarino. I soldati circondano l'edificio convinti di sorprendere i partigiani qui acquartierati; probabilmente vi sono stati condotti da una guida in seguito ad una delazione. Il rumore degli automezzi, tuttavia, ha messo in allarme i proprietari che, insieme ai partigiani, si danno a precipitosa fuga cercando rifugio nei boschi circostanti. I tedeschi, perquisendo la cascina, trovano alcune munizioni ed allora iniziano a devastare e distruggere tutto quello che capita loro sotto mano. Poi, prima di andarsene, danno fuoco all'edificio, fortunatamente senza conseguenze per uno o due partigiani che si erano nascosti nel solaio.
Nel primo pomeriggio i partigiani ed alcuni abitanti di Lequio Berria si recano alla cascina dei Gavarino per vedere cosa è successo. L'edificio non è crollato, il tetto non ha subito danni rilevanti, solo le stanze sono state semidistrutte dal fuoco.
Improvvisamente raffiche di mitragliatrice iniziano a battere il luogo. Sono i tedeschi che sparano da due postazioni dominanti piazzate sulla strada che dal Bric del Mulino a vento conduce verso Pian dei Gatti. Tutti i presenti, civili e partigiani, colti di sorpresa, scappano cercando un rifugio, chi nei campi, chi nei boschi. Altri tedeschi hanno circondato il bosco dove, al mattino, hanno visto rifugiarsi i partigiani.
Al termine dell'abile trappola restano sul terreno cinque uomini: tre civili e due partigiani.

I Caduti:

• Luigi Destefanis (o De Stefanis) (“Dino”), nato il 6 Giugno 1925 a Lequio Berria, ivi residente; contadino. Partigiano appartenente alla 3a Compagnia della 5a Brigata autonoma “Belbo” (2a Divisione autonoma “Langhe”).

• Giuseppe Benedetto Gallizio (“Gilera”), nato il 12 Maggio 1907 a Cossano Belbo (Cn), residente a Santo Stefano Belbo (Cn); meccanico. Partigiano appartenente alla 3a Comp. della 5a Brig. autonoma “Belbo” (2a Div. autonoma “Langhe”). Nella banca dati del partigianato piemontese presente nel sito dell’Istoreto, figura con il cognome di Gallizia.

• Joseph Gavarino, nato il 14 Marzo 1913 a Canelli (At), residente a Torino; medico. Già sottotenente medico nel Regio esercito. Riconosciuto Caduto partigiano della 6a Div. Garibaldi “Langhe”. Nel libro “Strade delle memorie partigiane. Itinerario Franco Centro”, l’anno di nascita risulta essere il 1914.

• Hans Henrich (o Enrich), austriaco, disertore della Wehrmacht. Partigiano appartenente alla 3a Comp. della 5a Brig. autonoma “Belbo” (2a Div. autonoma “Langhe”). Catturato da sui ex camerati è evirato e poi fucilato.

• Lorenzo Noè, nato il 31 Agosto 1915 a Lequio Berria, ivi residente; contadino. Riconosciuto Caduto partigiano della 6a Div. Garibaldi “Langhe”. Fucilato dai tedeschi.

FONTI:

• Adriano Balbo “Quando inglesi arrivare noi tutti morti. Cronache di lotta partigiana: Langhe 1943-1945”, Blu Edizioni, Torino 2005.

• Banca dati del partigianato piemontese consultabile sul sito dell’Istituto piemontese per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea “Giorgio Agosti” di Torino (Istoreto).

• “Strade delle memorie partigiane. Itinerario Franco Centro”, Quaderno n. 3, Città di Alba, Anpi sezione di Alba, Ass. Colle della Resistenza, Centro Studi “Beppe Fenoglio”, L’Artigiana, Alba 2012.

• “Vite spezzate”, database dei Caduti della e nella provincia di Cuneo durante la II Guerra Mondiale consultabile nel sito dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Cuneo.

Contenuti

Iscrizioni:
29 – 6 – 1944

GAVARINO
JOSEPH

DESTEFANIS
LUIGI

GILERA=HENRI

NOE' LORENZO
Simboli:
Croce cristiana di metallo collocata in posizione centrale sul retro del monumento.

Altro

Osservazioni personali:
Coordinate Google Maps: 44.607324, 8.090013 (approssimative).

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