260741 - Monumento ai Caduti degli eccidi della Stazione di San Ruffillo – Bologna

Tra il Febbraio e l’Aprile 1945 il Comando della Sicherheitspolizei e del Sicherheitdienst (Sipo-Sd) di Bologna prelevò gruppi più o meno numerosi di partigiani dal carcere cittadino di San Giovanni in Monte per poi giustiziarli nei pressi della Stazione ferroviaria di San Ruffillo, alla periferia sud della città, dinanzi ai crateri provocati dai bombardamenti aerei alleati così da occultarne facilmente i cadaveri. Non tutte le vittime furono poi identificate ma si presume che tra quelle non riconosciute vi siano i nomi dei detenuti del carcere registrati al momento del loro prelevamento e mai più ritrovati. Per quanto riguarda le fucilazioni dell’Aprile si è venuto ad ipotizzare che siano state effettuate nella vicina Rastignano (Pianoro), dove, nel 1974, furono ritrovati resti umani durante lavori di scavo, ma non vi è assoluta certezza.
Il primo monumento dedicato a queste vittime era stato eretto a ridosso del terrapieno dei binari della Stazione di Ruffillo. Successivamente dismesso, il 25 Settembre 1967 è stato sostituito da quello attuale che non si trova troppo distante dai luoghi delle esecuzioni, ai margini del giardino della Piazza Caduti di San Ruffillo. Il monumento è un grande parallelepipedo a pianta quadrata rivestito da lastre di marmo, adagiato su un basamento di cemento (sempre a pianta quadrata) mediante un sottile piedistallo di marmo. Sulla faccia anteriore è composta l’epigrafe in cui è riportata anche la data di inaugurazione. Sul fianco destro sono elencati in ordine alfabetico i Caduti appartenenti al Comune di Bologna (12), ma con alcuni errori: Emilio Rimondi è stato probabilmente fucilato dai tedeschi sui calanchi di Sabbiuno di Paderno (Bologna) nel Dicembre 1944 mentre Libero Spadoni non figura tra gli uccisi a San Ruffillo, né tra i dispersi dopo il prelievo dal carcere bolognese, tanto meno tra i gli elenchi dei Caduti partigiani e quindi potrebbe trattarsi di un errore di iscrizione sul monumento. Ai bolognesi fanno seguito le vittime del Comune di Malalbergo (16) e l’unica di quello di Anzola dell’Emilia. Sul retro sono riportati i Caduti dei Comuni di Imola (10) e Bondeno (8) intervallati dalla dedica ai 107 partigiani ignoti. Infine, sul fianco sinistro, sono elencati i Caduti del Comune di Castelfranco Emilia (36). Tutte le iscrizioni sono state composte mediante caratteri di bronzo in rilievo. Il monumento è collocato in una piccola superficie quadrata delimitata da un cordolo di cemento e con due lastre di pietra rettangolari poste tra il cordolo stesso e la faccia anteriore del manufatto.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Quartiere Savena
Indirizzo:
Piazza Caduti di San Ruffillo
CAP:
40141
Latitudine:
44.465784
Longitudine:
11.37213

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area dedicata al margine della piazza.
Data di collocazione:
L'attuale monumento è stato inaugurato il 25 Settembre 1967.
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Marmo per le lastre che rivestono il monumento e per il piedistallo. Bronzo per i caratteri in rilievo che compongono le epigrafi. Cemento per il basamento e per il cordolo che delimita l’area in cui è stato eretto il monumento. Due lastre irregolari di pietra collocate ai piedi della parte frontale del monumento.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Bologna
Notizie e contestualizzazione storica:
Dalla scheda della prof.ssa Roberta Mira per il sito www.straginazifasciste.com che, per redigere le schede sulle fucilazioni di San Ruffillo, si è basata sui lavori di Andrea Ferrari e Paolo Nannetti (su tutti “L’eccidio di San Ruffillo. Repressione nazifascista a Bologna nell’inverno 1944-45”, Comitato per le onoranze ai Caduti di San Ruffillo e del Quartiere Savena, Bologna, 1988) che studiando il registro del carcere di San Giovanni in Monte sono riusciti a ricostruire un quadro preciso degli ingressi e dei prelevamenti dal carcere dei detenuti. Nelle altre fonti citate (per esempio il “Dizionario dei partigiani” o il sito “Storia e Memoria di Bologna”) sono talvolta indicate date diverse da quelle ricavate da Ferrari e Nannetti e qui riportate.

Fucilati il 10 Febbraio 1945:

Il 10 Febbraio 1945 le SS del Comando della Sicherheitspolizei e del Sicherheitsdienst (Sipo-SD) di Via Santa Chiara, a Bologna, prelevarono dal carcere di San Giovanni in Monte 53 detenuti a loro disposizione. Si trattava di partigiani e antifascisti catturati in precedenza (specialmente tra Dicembre 1944 e Gennaio 1945) in operazioni di rastrellamento tedesche e fasciste condotte nella pianura bolognese e modenese, soprattutto nelle zone di Malalbergo (Bo) e Castelfranco Emilia (Mo). Alcuni detenuti erano, invece, stati arrestati singolarmente dalle Brigate Nere. I prigionieri vennero trasportati nei pressi della Stazione ferroviaria di San Ruffillo alla periferia di Bologna e uccisi con armi da fuoco. I loro corpi furono gettati all’interno di crateri provocati da bombe, così da essere occultati. Non tutte le vittime furono identificate dopo l’esumazione avvenuta nel Maggio del 1945, ma, poiché tra i corpi estratti dalle fosse di San Ruffillo furono riconosciuti molti dei prelevati dal carcere il 10 Febbraio, è ragionevole pensare che coloro che non furono identificati, ma che uscirono dal carcere nello stesso momento e con le stesse modalità delle vittime riconosciute, furono fucilati presso la Stazione con gli altri. Come nel caso delle uccisioni effettuate in Dicembre a Sabbiuno di Paderno, sui colli vicino a Bologna, anche per le fucilazioni di San Ruffillo i nazisti scelsero un luogo periferico rispetto alla città, abbandonato dalla popolazione per via dei bombardamenti e dei cannoneggiamenti dal fronte e dove fosse possibile occultare i corpi delle vittime. La Stazione di San Ruffillo, che era stata pesantemente danneggiata dalle bombe, si prestava allo scopo: al posto dei calanchi di Sabbiuno i cadaveri sarebbero stati gettati e nascosti nei crateri prodotti dai bombardamenti. Quella del 10 Febbraio 1945 fu la prima delle eliminazioni effettuate nei pressi della Stazione e lungo i binari della linea ferroviaria per la Toscana. Complessivamente si ebbero a San Ruffillo sei fucilazioni di massa certe: a quella del 10 Febbraio 1945 seguirono le uccisioni del 20 Febbraio, del 1°, del 2, del 16 e del 21 Marzo 1945; nel mese di Aprile i tedeschi prelevarono altri detenuti dalle carceri di Bologna e chi non fu deportato o avviato al lavoro per le fortificazioni lungo il fronte venne ucciso con le stesse modalità delle vittime di San Ruffillo. Non è del tutto chiarito se la Stazione fu ancora teatro delle fucilazioni di Aprile 1945 o se fu scelto un altro luogo, comunque posto lungo il tracciato della ferrovia. Le fucilazioni di San Ruffillo rispondono ad una logica eliminazionista e si collocano in un momento in cui i tedeschi si preparano a lasciare la città ed eliminano il maggior numero possibile di prigionieri, ebrei e avversari politici ancora nelle loro mani.

1. Artedoro (o Arteodoro) Albertini, nato a Sala Bolognese (BO) il 23 Marzo 1918, residente a Piumazzo (Castelfranco Emilia), bracciante. Partigiano prima nella Brigata “Stella Rossa” in provincia di Bologna e poi nella 65ª Brig. Garibaldi “Walter Tabacchi” nel Modenese (****).

2. Primo Bacilieri, nato a Malalbergo il 13 Gennaio 1923; agricoltore. Militava nel Battaglione “Dino Gotti” della 4ª Brig. Garibaldi “Remigio Venturoli” (*) (***).

3. Enea Baraldi (“Luigi”), nato a Castelfranco Emilia il 28 Giugno 1926, residente in frazione Manzolino; agricoltore. Cugino di Guido Baraldi, ucciso come lui il 10 Febbraio 1945 a San Ruffillo. Apparteneva alla 65ª Brig. Gap “W. Tabacchi” come il cugino e presso la loro casa aveva sede una base partigiana (***).

4. Guido Baraldi (“Bobi”), nato a Castelfranco Emilia il 22 Settembre 1920, residente in frazione Manzolino; agricoltore. Cugino di Enea Baraldi, ucciso come lui il 10 Febbraio 1945 a San Ruffillo. Apparteneva alla 65ª Brig. “W. Tabacchi” con il ruolo di caposquadra. Presso la casa dei Baraldi aveva sede una base partigiana (***).

5. Ismo Biondi, nato a San Giorgio di Piano (Bo) il 2 Luglio 1922. Aderì alla Resistenza entrando nel Btg. “Elio Pasquali” della 4ª Brig. Garibaldi “R. Venturoli” operante nella zona di Castenaso (Bo). Risulta disperso (*) (****).

6. Ernesto Bottazzi (“Gino”), nato a Castelfranco Emilia il 19 Marzo 1919, residente in frazione Riolo; agricoltore. Vicecomandante di formazione nella 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

7. Carlo Calzoni (“Tom”), nato a Baricella (Bo) il 7 Agosto 1927, residente a Bologna; muratore. Fu attivo nella 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni” (*) (**) (****).

8. Gaetano Campagnoli (“Doria”), nato a Crespellano (Bo) il 17 Aprile 1923, residente a Manzolino (Castelfranco Emilia); operaio (***).

9. Angelo (o Angiolino) Carini (“Alpino”), nato a Castelfranco Emilia il 5 Settembre 1921, residente in frazione Piumazzo; commesso. Apparteneva alla 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (****).

10. Azzo (o Azzor) Carlini nato a Minerbio (Bo) il 21 Giugno 1906, residente a Pegola di Malalbergo; bracciante. Antifascista di lunga data, aderì alla Resistenza sin dall’autunno del 1943 e militò nel Btg. “D. Gotti” della 4ª Brig. Garibaldi “R. Venturoli” (*) (***).

11. Sergio Casalini, nato il 22 Gennaio 1920 a Pianoro (Bo); operaio. Aderì alla Resistenza e militò nella Brig. “Stella Rossa” (*) (****).

12. Amedeo Cavazza, nato a Castelfranco Emilia il 24 Marzo 1921, residente in frazione Manzolino; attivo in agricoltura. Fratello di Orfeo Cavazza, ucciso come lui a San Ruffillo il 10 Febbraio 1945. Militava nella 65ª Brig. Garibaldi Gap”W. Tabacchi” come il fratello e presso la loro abitazione aveva sede una base partigiana (***).

13. Orfeo Cavazza (“Casale”), nato a Castelfranco Emilia il 31 Marzo 1926, residente in frazione Manzolino; colono. Fratello di Amedeo Cavazza, ucciso come lui a San Ruffillo il 10 Febbraio 1945. Militava nella 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” come il fratello e presso la loro abitazione aveva sede una base partigiana (***).

14. Italo Cazzoli, nato a Castel d’Argile (Bo) il 1° Giugno 1916; bracciante. Dopo l’armistizio fece parte del gruppo di partigiani bolognesi che organizzò i primi nuclei di Resistenza sulle montagne del Bellunese. Rientrato a Bologna, fu arrestato una prima volta il 25 Aprile 1944 a Castel d’Argile e incarcerato a San Giovanni in Monte a Bologna dal 28 Aprile 1944 al 26 Settembre 1944. Tornato in libertà riprese l’attività clandestina nella 1ª Brig. ”Irma Bandiera” (*) (****).

15. Giovanni Cerbai (“Giannetto”), nato il 10 Settembre 1912 a Camugnano (Bo), residente a Castiglione dei Pepoli (Bo); bracciante. Emigrato con la famiglia in Francia per lavoro, entrò nel Partito comunista e partecipò alla Guerra di Spagna tra le fila degli antifascisti e dei repubblicani. Nell’estate del 1937 restò ferito in combattimento. Nel 1939, come molti altri combattenti di Spagna, fu internato nei campi di detenzione in Francia e dopo l’occupazione tedesca della Francia tradotto in Italia. Nel 1941 i fascisti lo assegnarono al confino nell’isola di Ventotene (Lt), dove rimase fino all’Agosto del 1943. Rientrò poi a Castiglione dei Pepoli e contribuì ad organizzare le prime Brigate partigiane, in particolare la 62ª Brig. Garibaldi “Camice Rosse” della quale fu vicecomandante. Nell’Ottobre del 1944 si spostò a Bologna con la sua formazione in previsione dell’insurrezione e della liberazione della città, che si credeva prossima vista la rapida avanzata verso la Pianura padana degli Alleati tra l’estate e l’autunno del 1944. Partecipò alla battaglia di Porta Lame del 7 Novembre 1944 (*) (****). Medaglia d'Oro al Valor Militare “alla memoria”.

16. Antonio Corticelli, nato a Malalbergo il 16 Novembre 1920; operaio. Partigiano nel Btg. “D. Gotti” della 4ª Brig. Garibaldi “R. Venturoli” (*) (***).

17. Tonino Costa, nato a Malalbergo il 14 Gennaio 1926, frutticoltore. Partigiano del Btg. “D. Gotti” della 4ª Brig. Garibaldi “R. Venturoli” (*) (***).

18. Settimo Dal Rio (“Inverno”), nato a Calderara di Reno (Bo) il 23 Settembre 1921, residente a Crespellano (Bo); falegname. Era commissario politico del gruppo della 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni” che operava a Bologna città. Partecipò alla battaglia di Porta Lame del 7 Novembre 1944 e restò ferito (*) (**) (****).

19. Aldo Guido Dondi (“Bill”), nato a Castelfranco Emilia il 17 Aprile 1902, residente in frazione Manzolino; bracciante. Antifascista da tempo e fra gli organizzatori della Resistenza nella zona di Manzolino, fu commissario politico di Distaccamento nella 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

20. Peppino Fossili (“Bob”), nato ad Argelato (Bo) il 2 Agosto 1920, residente a Bologna; ferroviere. Partigiano della 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni”, attiva a Bologna città. Partecipò alla battaglia di Porta Lame del 7 Novembre 1944 (*) (**) (****).

21. Orfeo Galletti, nato a Malalbergo il 16 Dicembre 1920, residente a Bologna e, durante la guerra, ad Altedo (Malalbergo); aiuto macchinista nelle ferrovie (*) (***).

22. Virgilio Gasperini (“Arturo”), nato a Argelato il 23 Novembre 1914; muratore. Di famiglia antifascista, aderì al gruppo della 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni” di Bologna attivo nella zona di Corticella (quartiere di Bologna) (*) (**) (****).

23. Leo Gavioli, nato il 16 Dicembre 1926 a Bondeno (Fe), residente a Poggio Renatico (Fe). Riconosciuto partigiano nella 1ª Brig. Garibaldi “I. Bandiera” (****).

24. Clorindo Grassilli, nato a Bologna il 19 Dicembre 1922; lucidatore. Aderì alla Resistenza militando nel gruppo della 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni” attivo ad Anzola dell’Emilia (Bo) (*) (**) (****). Il fratello Orlando, morì nel sottocampo di Gusen (Mauthausen) nell'Aprile 1945.

25. Romano Gualandi, nato a Malalbergo il 1° Febbraio 1923, residente in frazione Altedo; frutticoltore. Partigiano del Btg. “D. Gotti” della 4ª Brig. Garibaldi “R. Venturoli” (*) (****).

26. Renato Guizzardi (“Arancio”), nato a Calderara di Reno il 28 Febbraio 1925, residente a Bologna e sfollato a Manzolino (Castelfranco Emilia); elettromeccanico. Partigiano della 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (*) (***).

27. Guerrino Maccaferri (“Nevoso”), nato a Castelfranco Emilia il 26 Novembre 1915, residente in frazione Manzolino; operaio. Maccaferri fu vicecomandante di formazione nella 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

28. Danio Manfredi (“Zingo”), nato a Castelfranco Emilia 7 Settembre 1927, residente in frazione Manzolino; muratore. Fu vicecomandante di plotone nella 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

29. Luciano Mantovani (“Turbine”), nato a Calderara di Reno il 24 Aprile 1926, residente a Bologna, nella zona del Pontevecchio; tornitore. Aderì alla Resistenza e fu partigiano della 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni”. Una sentenza del Tribunale di Bologna del 1950 lo dichiara ucciso a San Ruffillo (*) (**).

30. Carlo Mazzacurati (“Mazza”), nato a Minerbio il 17 Agosto 1925, residente a Bologna; tornitore. Partigiano della 36ª Brig. Garibaldi “Alessandro Bianconcini” (*) (**) (***).

31. Andrea Moscardini (“Chido”), nato a Castelfranco Emilia l’11 Agosto 1926, residente in frazione Manzolino; mugnaio. Vicecomandante di formazione nella 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

32. Luigi Nanni, nato a San Giovanni in Persiceto il 15 Settembre 1922, residente a Manzolino (Castelfranco Emilia); muratore. Vicecomandante di formazione nella 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

33. Renato Nanni (“Giuseppe”), nato a Sasso Marconi (Bo) il 13 Dicembre 1921, residente a Sant’Agata Bolognese (Bo); mezzadro. Caposquadra nella 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

34. Otello Nannucci ( “Campo”), nato a Scandicci (Fi) il 29 Luglio 1911, residente a Firenze; sarto. Di famiglia antifascista (il fratello Tullio fu ucciso dai fascisti dopo ripetute percosse), Otello mise la sua abitazione a disposizione della Resistenza per la raccolta e l’invio di derrate alimentari verso le Brigate partigiane dell’Appennino tosco-emiliano. Nell’Ottobre del 1944 si spostò per la sua attività a Bologna e fu attivo nella 1ª Brig. “I. Bandiera” divenendo capo di Stato Maggiore di Battaglione. Le sue ceneri riposano nel Cimitero di Trespiano (Firenze) (*) (****).

35. Vivaldo Orlandi, nato a Malalbergo il 9 Dicembre 1926; operaio agricolo. Partigiano del Btg. “D. Gotti” della 4ª Brig. Garibaldi “R. Venturoli” (*) (***).

36. Otello Paggiaro, nato a Bologna il 30 Agosto 1914. Probabilmente partigiano o legato a partigiani; non è noto se fu riconosciuto tale (****).

37. Renato Pattuelli (o Patuelli) (“Stefano”), nato a Bologna il 21 Settembre 1921; studente universitario a Venezia. Dopo l’armistizio tornò in Emilia-Romagna per unirsi ai partigiani sull’Appennino bolognese. Fu commissario politico nella Brig. “Stella Rossa” e, una volta tornato in città, si unì alla 1ª Brig. “I. Bandiera” (**) (****).

38. Ersilio Pezzotti (“Ado”), nato a Tolentino (Mc) il 2 Luglio 1924; fonditore. Fece parte della 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni” (****).

39. Marino Ragazzi (“Bandolero” o “Gino”), nato a Anzola dell’Emilia il 2 Ottobre 1915, residente a Cavazzona (Castelfranco Emilia); calzolaio. Comandante di formazione nella 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

40. Rolando Gaetano Ravaldi (“Leone”), nato a Castelfranco Emilia l’8 Dicembre 1918, residente in frazione Manzolino; muratore. Partigiano nella 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

41. Romano Ravaldi (“Franco”), nato a Castelfranco Emilia il 29 Marzo 1928, residente in frazione Manzolino; barbiere. Partigiano nella 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

42. Sandro Rossi (“Biondino”), nato a Marzabotto (Bo) il 16 Gennaio 1924, residente a Bologna; macellaio. Diversi suoi familiari furono vittime della strage di Monte Sole (29/30 Settembre-5 Ottobre 1944) (*) (***). Un suo cugino fu partigiano e morì durante la Resistenza. Partigiano nella 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni”.

43. Annibale Roveri (“Pantera”), nato ad Anzola dell’Emilia il 31 Ottobre 1927, secondo alcune fonti residente a Borgo Panigale (Bologna), secondo altre a Riolo (Castelfranco Emilia); commesso, operaio. Partigiano nella 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

44. Dante Simoni (“Fanfulla”), nato a Castelfranco Emilia 3 Novembre 1920, residente a Crespellano; mugnaio. Partecipò alla Resistenza militando nella 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni” (****).

45. Ennio Turrini, nato a Modena il 27 Febbraio 1923, residente ad Albareto (frazione di Modena); agricoltore. Partigiano della 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

46. Francesco Venturi (“Lino”), nato a Castelfranco Emilia 7 Aprile 1910, residente in frazione Manzolino; agricoltore. Comandante di formazione nella 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

47. Aimone Veronesi (”Ivan”), nato a Castelfranco Emilia il 5 Agosto 1911, residente in frazione Manzolino; ferroviere. Fratello di Renato Veronesi, ucciso come lui a San Ruffillo. Partigiano della 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

48. Renato Veronesi, nato a Castelfranco Emilia il 24 Agosto 1914, residente in frazione Manzolino; ferroviere. Fratello di Aimone Veronesi, ucciso come lui a San Ruffillo. Partigiano della 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

49. Mauro Zanerini (o Zanarini), nato a Nonantola (Mo) l’11 o il 13 Settembre 1927, residente a Rastellino (Castelfranco Emilia). Fu caposquadra nella 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

50. Augusto Zanotti (“Usignolo”), nato a Castelfranco Emilia 7 Febbraio 1922, residente in frazione Rastellino; agricoltore. Fu caposquadra nella 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

51. Dino Zucchini, nato a Malalbergo il 27 Marzo 1926; frutticoltore. Partigiano nel Btg. “D. Gotti” della 4ª Brig. Garibaldi “R. Venturoli” e lavoratore nella Organizzazione “Todt” (*) (****).

52. Renzo Zuffi (“Ettore”), nato a Castelfranco Emilia il 9 Febbraio 1926, residente in frazione Manzolino; bracciante. Fratello di Riniero Zuffi, ucciso come lui a San Ruffillo il 10 Febbraio 1945. Partigiano nella 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

53. Riniero Zuffi (“Primo”), nato a Castelfranco Emilia il 4 Giugno 1922, residente in frazione Manzolino; colono. Fratello di Renzo Zuffi, ucciso come lui a San Ruffillo il 10 Febbraio 1945. Partigiano nella 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

Fucilati il 20 Febbraio 1945:

Il 20 Febbraio 1945 le SS del Comando di Via Santa Chiara, a Bologna, prelevarono dal carcere di San Giovanni in Monte alcuni detenuti a loro disposizione. Si trattava di partigiani e antifascisti arrestati in precedenza nella pianura bolognese e modenese. I prigionieri vennero trasportati nei pressi della Stazione ferroviaria di San Ruffillo (...) e uccisi con armi da fuoco. I loro corpi furono gettati all’interno di crateri provocati da bombe, così da essere occultati. Non tutte le vittime furono identificate dopo l’esumazione avvenuta nel Maggio del 1945, ma, poiché tra i corpi estratti dalle fosse di San Ruffillo furono riconosciuti molti dei prelevati dal carcere il 20 Febbraio è ragionevole pensare che coloro che non furono identificati, ma che uscirono dal carcere nello stesso momento e con le stesse modalità delle vittime riconosciute, furono fucilati presso la Stazione con gli altri


1. Remo Draghetti (“Diavolo rosso”), nato a Bologna il 9 Giugno 1922; muratore. Partigiano del Btg. “Tarzan” della 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni”, fu attivo nella zona di Anzola (*) (**) (****).

2. Guido Negrini (“Francesco”), nato a Bazzano il 28 Luglio 1918, abitava nella zona di Castelfranco Emilia; colono. Fra i primi organizzatori della Resistenza nell’area di Castelfranco Emilia, fu partigiano in un primo momento nella Brig. “Stella Rossa” sull’Appennino bolognese e poi nella zona di Montefiorino (Mo); fu anche comandante di formazione nella 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” nella pianura modenese dall’estate 1944 (***).

3. Ernesto Orsi (“Marino”), nato a Ravarino (Mo) il 23 Gennaio 1923, residente a Magreta di Formigine (Mo); agricoltore. Partigiano nella Brig. “Italia” di montagna (***).

4. Walter Pedretti, nato a Modena il 7 Febbraio 1922. Probabilmente partigiano o legato a partigiani; non noto se riconosciuto tale (***).

5. Giuseppe Rinaldi (“Formica”), nato a Savignano sul Panaro (Mo) il 19 Marzo 1923, residente a Manzolino (Castelfranco Emilia); agricoltore. Partigiano della 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

6. Giovanni Turrini (“Tom”), nato a Castelfranco Emilia il 5 Maggio 1926, residente in frazione Piumazzo; muratore. Partigiano della 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

Fucilati il 1° Marzo 1945

Il 1° Marzo 1945 le SS del Comando della Sicherheitspolizei e del Sicherheitsdienst (Sipo-SD) di Via Santa Chiara, a Bologna, prelevarono dal carcere di San Giovanni in Monte dieci detenuti a loro disposizione. Si trattava di partigiani catturati in precedenza, in maggioranza in un’operazione fascista volta a colpire la rete resistenziale della zona del Pontevecchio nella prima periferia a est di Bologna; uno dei partigiani era stato invece arrestato a Imola (Bo) dalla locale Brigata Nera e un altro in un vasto rastrellamento condotto da tedeschi e fascisti che interessò l’area di San Giovanni in Persiceto e Anzola dell'Emilia. I prigionieri vennero trasportati nei pressi della Stazione ferroviaria di San Ruffillo (...) e uccisi con armi da fuoco. I loro corpi furono gettati all’interno di crateri provocati da bombe, così da essere occultati. Non tutte le vittime furono identificate dopo l’esumazione avvenuta nel Maggio del 1945, ma, poiché tra i corpi estratti dalle fosse di San Ruffillo furono riconosciuti molti dei prelevati dal carcere il 1° Marzo è ragionevole pensare che coloro che non furono identificati, ma che uscirono dal carcere nello stesso momento e con le stesse modalità delle vittime riconosciute, furono fucilati presso la Stazione con gli altri.

1. Dino Bedonni (“Pantera”), nato a San Lazzaro di Savena (Bo) il 18 Febbraio 1925, residente a Bologna; barbiere. Partigiano del Btg. “Walter Busi”della 1ª Brig. Garibaldi “I. Bandiera” (*) (**) (***).

2. Adriano Biondi (“Stefano”), nato a Dozza (Bo) il 18 Marzo 1925, residente a Bologna; impiegato. Partigiano della 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni”, partecipò alla battaglia di Porta Lame del 7 Novembre 1944 (*) (**) (***).

3. Mario Faccioli (“Mago”), nato a San Lazzaro di Savena l’8 Settembre 1914, residente a Bologna; imbianchino. Partigiano del Btg. “W. Busi” della 1ª Brig. “I. Bandiera” (*) (**) (***).

4. Pio Galli (“Doro”), nato a Spilamberto (Mo) il 31 Marzo 1895, residente ad Anzola Emilia; colono. Collaborò con il Btg. “Tarzan” della 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni” operante ad Anzola dell'Emilia (*) (***).

5. Antonio Grandi (“Tonino”, “Bill”), nato a Budrio (Bo) il 21 Settembre 1923, residente a Bologna; operaio meccanico. Partigiano della 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni”, partecipò alla battaglia di Porta Lame del 7 Novembre 1944 (*) (**) (***).

6. Guglielmo Grossi (“Potente”), nato a Castenaso il 4 Dicembre 1920, residente a Bologna; ragioniere. Partigiano del Btg. “W. Busi” della 1ª Brig. “I. Bandiera” (*) (**) (***).

7. Rocco Marabini, nato a Imola il 23 Dicembre 1923; falegname. Di famiglia antifascista, fece parte come caposquadra del Btg. “Pianura” della Brig. Garibaldi Sap “Imola”, che alla sua morte ne assunse il nome (*) (****). Medaglia di Bronzo al Valor Militare “alla memoria”.

8. Michele Matteo (“Poeta”), nato a Bologna il 2 Agosto 1920; macellaio. Partigiano della 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni” (*) (****).

9. Corrado Pavignani (“Enzo”), nato a Monte San Pietro (Bo) il 22 Agosto 1926, residente a Bologna; operaio meccanico. Commissario politico nel Btg. “W. Busi” della 1ª Brig. Garibaldi “I. Bandiera” (*) (**) (***).

10. Walter Tommasini (“Leone”), nato a Bologna il 3 Maggio 1922; operaio. Partigiano in un primo momento nella Brig. “Stella Rossa” e poi, come commissario politico, del Btg. “W. Busi” della 1ª Brig. Garibaldi “I. Bandiera” (*) (***).

Fucilati il 2 Marzo 1945

Il 2 Marzo 1945 le SS del Comando della Sicherheitspolizei e del Sicherheitsdienst (Sipo-SD) di Via Santa Chiara, a Bologna, prelevarono dal carcere di San Giovanni in Monte undici detenuti a loro disposizione. Si trattava di partigiani catturati in precedenza in operazioni di rastrellamento e arresto condotte nella pianura bolognese e in quella modenese, a Malalbergo, Castelfranco Emilia e San Cesario sul Panaro. I prigionieri vennero trasportati nei pressi della Stazione ferroviaria di San Ruffillo alla periferia di Bologna e uccisi con armi da fuoco. I loro corpi furono gettati all’interno di crateri provocati da bombe, così da essere occultati. Tutte le vittime, tranne una, furono identificate dopo l’esumazione avvenuta nel Maggio del 1945, ed è ragionevole pensare che il solo che non fu identificato, ma che uscì dal carcere nello stesso momento e con le stesse modalità delle altre vittime, fu fucilato presso la Stazione con gli altri.

1. Ernesto Amaini, nato a Malalbergo il 4 Maggio 1927, residente in frazione Ponticelli; bracciante. Partigiano del Btg. “D. Gotti” della 4ª Brig. Garibaldi “R. Venturoli” (*) (***).

2. Enrico Bazzani (“Zigarella”), nato a Savignano sul Panaro (Mo) il 14 Aprile 1918, residente a Bazzano. Partigiano del Btg. “Gastone Sozzi” della 63ª Brig. Garibaldi “Bolero” (*) (***).

3. Otello Bergonzini (“Saetta”), nato a Spilamberto (Mo) il 29 Gennaio 1921, residente a San Cesario sul Panaro. Partigiano della 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

4. Ilario Cenacchi, nato a Malalbergo il 5 Maggio 1927, residente in frazione Ponticelli; bracciante. Di famiglia antifascista, entrò a far parte del Btg. “D. Gotti” della 4ª Brig. Garibaldi “R. Venturoli” (*) (****).

5. Dante Ferrarini (“Fritz”), nato a Castelfranco Emilia il 24 Ottobre 1924; studente. Partigiano della 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

6. Adamo Fiorini, nato a Malalbergo il 20 Settembre 1926, residente in frazione Ponticelli; bracciante. Partigiano del Btg. “D. Gotti” della 4ª Brig. Garibaldi “R. Venturoli” (*) (***).

7. Florino Manfredini, nato a Spilamberto il 1° Gennaio 1908, residente a San Cesario sul Panaro. Partigiano della 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” (***).

8. Oreste Pedrini (“Cannone”), nato a Malalbergo il 7 Settembre 1924, residente in frazione Ponticelli; bracciante. Partigiano nel Btg. “D. Gotti” della 4ª Brig. Garibaldi “R. Venturoli” (*) (***).

9. Giuseppe Pettazzoni (o Petazzoni) (“Vento”), nato a Malalbergo il 22 Maggio 1909, residente in frazione Ponticelli; bracciante. Partigiano del Btg. “D. Gotti” della 4ª Brig. Garibaldi “R. Venturoli”, la sua abitazione fungeva da base e deposito di armi (*) (***).

10. Renzo Soli (“Martino”), nato a Castelfranco Emilia il 28 Dicembre 1898, residente in frazione Piumazzo; colono. Collaborò con la 65ª Brig. Garibaldi Gap “W. Tabacchi” operando nelle zone di San Cesario sul Panaro e Castelfranco Emilia (***).

11. Gilberto Tacconi (“Leone”), nato a Modena il 14 Ottobre 1922, residente in frazione San Damaso; carrettiere. Partigiano della Brig. Garibaldi “Ivan”, attivo San Damaso e a San Cesario sul Panaro (***).

Fucilati il 16 Marzo 1945

Il 16 Marzo 1945 le SS del Comando della Sicherheitspolizei e del Sicherheitsdienst (Sipo-SD) di Via Santa Chiara, a Bologna, prelevarono dal carcere di San Giovanni in Monte nove detenuti a loro disposizione. Si trattava di partigiani catturati in precedenza nell’Imolese e di un partigiano bolognese della 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni” arrestato in centro a Bologna. I prigionieri vennero trasportati nei pressi della Stazione ferroviaria di San Ruffillo alla periferia di Bologna e uccisi con armi da fuoco. I loro corpi furono gettati all’interno di crateri provocati da bombe, così da essere occultati. Tutte le vittime del 16 Marzo 1945 furono identificate dopo l’esumazione avvenuta nel Maggio del 1945 dalle fosse di San Ruffillo.

1. Otello Cardelli, nato ad Osteriola (Imola) il 4 Aprile 1926; meccanico all’azienda “Cogne” di Imola. Cresciuto in una frazione a forte presenza antifascista, partecipò alla Resistenza nel Btg. “Pianura” della Brig. Garibaldi Sap “Imola” (*) (***).

2. Ugo Coralli, nato ad Imola il 30 Maggio 1925; operaio agricolo. Partigiano del Btg. “Montano” della Brig. Garibaldi Sap “Imola” (*). Medaglia di bronzo al Valor Militare “alla memoria” (***).

3. Francesco Cristofori (“Ciclone”), nato a Cento (Fe) il il 1° Agosto 1921, residente a Bologna; meccanico elettricista alle officine di Casaralta. Comunista, iscritto al Pci dal 1940 e partigiano della 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni”, come il fratello Aroldo (ucciso a Sabbiuno di Paderno nel Dicembre 1944), era uno dei componenti della Squadra “Temporale”, autrice di alcune fra le più ardite azioni della Brigata. Partecipò alla battaglia di Porta Lame del 7 Novembre 1944 (**) (***).

4. Zelindo Frascari, nato Imola il 5 Aprile 1925; bracciante. Partigiano nel Btg. “Rino Ruscello” della 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni”, attiva ad Imola (*) (***).

5. Armando Gardi, nato a Imola il 18 Marzo 1901, residente in frazione Osteriola; bracciante. Antifascista, entrò nel Btg. “Pianura” della Brig. Garibaldi Sap “Imola” (*) (***). Medaglia di bronzo al Valor Militare “alla memoria”.

6. Vladimiro Gollini (“Miro”), nato a Imola il 15 Ottobre 1921; meccanico all’azienda “Cogne”. Partigiano del Btg. “Montano” della Brig. Garibaldi Sap “Imola” (*) (***). Medaglia di bronzo al Valor Militare “alla memoria”.

7. Walter Grandi, nato a Imola il 23 Giugno 1920; meccanico. Aderì alla Resistenza in un primo tempo nella zona di Imola e poi si spostò sull’Appennino, nella 36ª Brig. Garibaldi “A. Bianconcini”. Dopo una missione condotta a valle non poté tornare in montagna e perciò restò nel Distaccamento imolese della 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni” (*) (***).

8. Enea Loreti, nato a Imola il 23 Dicembre 1926; fornaio. Partigiano, fu attivo nel Btg. “Montano” della Brig. Garibaldi Sap “Imola”. Dopo la riorganizzazione delle formazioni imolesi dell’autunno-inverno 1944, Enea Loreti si spostò in pianura, a Goccianello (Imola) prima e poi a Imola, rimanendo in contatto con i gruppi di resistenti locali (*) (***).

9. Angelo Volta (“Silvano”), nato a Imola il 19 Aprile 1925, residente in frazione Osteriola; meccanico all’azienda “Cogne”. Di famiglia antifascista, fu caponucleo nella Brig. Garibaldi Sap “Imola” (*) (***).

10. Vittorio Zotti, nato a Castel del Rio (Bo) il 14 Marzo 1924, residente a Imola; meccanico all’azienda “Cogne”. Partigiano nel Btg. “Pianura” della Brig. Garibaldi Sap “Imola”, fu impegnato nella raccolta di viveri e armi per le formazioni partigiane attive in montagna (*) (***).

Fucilati il 21 Marzo 1945

Il 21 Marzo 1945 le SS del Comando di Via Santa Chiara, a Bologna, prelevarono dal carcere di San Giovanni in Monte quattro detenuti a loro disposizione. Si trattava di partigiani catturati in precedenza e di un docente universitario ebreo. I prigionieri vennero trasportati nei pressi della Stazione ferroviaria di San Ruffillo alla periferia di Bologna e uccisi con armi da fuoco. I loro corpi furono gettati all’interno di crateri provocati da bombe, così da essere occultati. Eccezion fatta per Leone Maurizio Padoa, le vittime del 21 Marzo 1945 furono identificate dopo l’esumazione avvenuta nel Maggio del 1945 dalle fosse di San Ruffillo.

1. Mario Fustini, nato a Bologna il 19 Gennaio 1908; verniciatore. Arrestato una prima volta nel Febbraio 1945 e incarcerato a San Giovanni in Monte sino a fine mese e poi rilasciato (**) (***).

2. Raffaele Matteuzzi, nato a Baricella il 7 Marzo 1912, residente a Minerbio; muratore. Partecipò alla Resistenza nella 4ª Brig. Garibaldi “R. Venturoli” (***).

3. Leone Maurizio Padoa, nato a Bologna l’8 Aprile 1881, membro della comunità ebraica di Bologna; dal 1921 professore ordinario di Chimica all’Università di Parma; dal 1924 all’Università di Bologna come docente di chimica industriale; dal 1928 al 1934 direttore dell’Istituto superiore di chimica industriale dell’Università di Bologna; nel 1937 trasferito all’Università di Modena; dispensato dal servizio nel 1938 per l’applicazione delle leggi razziali. Chiese la discriminazione ma, nonostante avesse prestato giuramento di fedeltà al regime nel 1931 e non avesse svolto attività antifascista, il fascismo non gli concesse il beneficio perché firmatario del manifesto antifascista di Benedetto Croce del 1925 (come tale gli era stata ritirata la tessera del P.N.F.) ed “ebreo puro”. Il Tribunale di Bologna del 1952 ne ha decretato la morte (****).

4. Valter Venturi, nato a Bologna il 9 Ottobre 1917; falegname. Partecipò alla Resistenza nella 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni” (***).

Dopo le uccisioni effettuate (…) a Febbraio e Marzo 1945 presso la Stazione ferroviaria di San Ruffillo (…), i prelievi dal carcere e le eliminazioni di detenuti continuarono anche nel mese di Aprile 1945. Le SS del Comando della Sicherheitspolizei e del Sicherheitsdienst di Via Santa Chiara (…) nei giorni 4, 9 e 17 Aprile prelevarono complessivamente 39 detenuti dalle carceri di San Giovanni in Monte, che non risultano tra i deportati, né tra gli avviati a lavori di fortificazioni, né tra i sopravvissuti alla guerra. Con ogni probabilità essi furono uccisi con modalità analoghe a quelle utilizzate a Sabbiuno di Paderno e a San Ruffillo, in un luogo isolato e dove fosse possibile occultare i loro corpi. Non è del tutto chiarito se la Stazione fu ancora teatro delle fucilazioni di questo mese o se fu scelto un altro luogo, comunque posto lungo il tracciato della ferrovia. Secondo le ricerche di Andrea Ferrari e Paolo Nannetti queste uccisioni potrebbero avere avuto luogo a Rastignano (frazione di Pianoro), non lontano da San Ruffillo, dove nel 1974 furono trovati resti umani risalenti al periodo della guerra. L’ipotesi che possa trattarsi dei prelevati dal carcere nell’Aprile 1945, che risultano dispersi (o di parte di essi), non è da scartare, sebbene non appaia del tutto logica la scelta di un luogo così prossimo alle linee americane (...) alla vigilia dell’ingresso in città delle truppe Alleate. Per questa scheda le vittime sono considerate come fucilate a San Ruffillo, poiché la stessa logica sottende alle varie eliminazioni e poiché la memoria delle stragi di Aprile è parte di quella della strage di San Ruffillo, intesa come un unico episodio.
Le fucilazioni dell'Aprile 1945 (…) rispondono ad una logica eliminazionista e si collocano in un momento in cui i tedeschi si preparano a lasciare la città ed eliminano il maggior numero possibile di prigionieri, ebrei e avversari politici ancora nelle loro mani.

Fucilati il 4 Aprile 1945:

1. Egidio Alberti, nato a Malalbergo il 23 Febbraio 1923; operaio meccanico. Partigiano del Btg. “D. Gotti” della 4ª Brig. Garibaldi “R. Venturoli”.

2. Amedeo Benini, nato a Zug (Svizzera) il 22 Novembre 1913, residente a Bondeno (Fe); compartecipante agricolo. Partigiano della 35ª Brig. “Bruno Rizzieri”. Il 4 Aprile 1945 Benini fu prelevato dal carcere di San Giovanni in Monte dal Comando delle SS e da allora risulta disperso.

3. Ostillio Bertini, nato a Zocca (Mo) il 22 Febbraio 1923; operaio. Catturato dopo uno scontro e portato nel carcere di San Giovanni in Monte a Bologna. Nessuna notizia dal 4 Aprile 1945. Si presume sia stato fucilato.

4. Renato Betti, nato a Castel d’Aiano (Bo) nel 1919. Indefinito.

5. Francesco Brusa (“Zorro”), nato a Bologna il 21 Luglio 1921; impiegato. Partigiano nel Btg. “W. Busi” della 1ª Brig. Garibaldi “I. Bandiera”. Detenuto a San Giovanni in Monte da dove uscì il 4 Aprile 1945. Da allora è considerato disperso (*) (**).

6. Ainis De Biagi, nato a Burana di Bondeno (Fe) il 27 Novembre 1919; compartecipante agricolo. Sergente maggiore della Regia aeronautica e partigiano della 35ª Brig. Garibaldi “B. Rizzieri”. Il 4 Aprile 1945 De Biagi fu prelevato dal carcere di San Giovanni in Monte dal Comando delle SS e da allora risulta disperso.

7. Idalgo Dondi, nato a Burana (Bondeno) il 7 Gennaio 1917; compartecipante agricolo. Partigiano della 35ª Brig. Garibaldi “B. Rizzieri”. Il 4 Aprile 1945 Dondi fu prelevato dal carcere di San Giovanni in Monte dal Comando delle SS e da allora risulta disperso.

8. Pietro Freddi, nato a Bondeno il 7 Giugno 1918, residente in frazione Burana; bracciante. Partigiano della 35ª Brig. Garibaldi “B. Rizzieri”. Il 4 Aprile 1945 Freddi fu prelevato dal carcere di San Giovanni in Monte dal Comando delle SS e da allora risulta disperso.

9. Faustino Gardosi (“Rino”), nato a San Giovanni in Persiceto il 17 Luglio 1910, residente a Sala Bolognese; colono. Partigiano nel Btg. “Umberto Armaroli” della 63ª Brig. Garibaldi “Bolero”. Incarcerato a San Giovanni in Monte a Bologna fino al 9 Aprile 1945, quando verso le 18:00 fu prelevato con altri. Da allora risulta disperso (*).

10. Eusebio Gazzetta (“Gazzella”), nato a Tribano (Pd) il 30 Aprile 1921, residente a Minerbio; operaio. Attivo nella 4ª Brig. Garibaldi “R. Venturoli” nella zona di Minerbio. Disperso dall’Aprile 1945.

11. Ilo Gigli (“Capitano”), nato a Burana (Bondeno) il 23 Aprile 1915, residente a Copparo (Fe); compartecipante agricolo. Partigiano della 35ª Brig. Garibaldi “B. Rizzieri”. Il 4 Aprile 1945 Gigli fu prelevato dal carcere di San Giovanni in Monte dal Comando delle SS e da allora risulta disperso.

12. Umberto Gilioli (o Giglioli), nato a Rovereto di Novi (Mo) il 18 Novembre, residente a Malalbergo; bracciante. Partigiano del Btg. “D. Gotti” della 4ª Brig. Garibaldi “R. Venturoli”. Incarcerato a Bologna dal 5 Marzo 1945 al 4 o al 5 Aprile 1945. Da allora risulta disperso. Il Tribunale di Bologna nel Dicembre 1945 ha dichiarato la sua morte presunta.

13. Guido Minghetti, nato a Molinella il 6 Aprile 1925, residente ad Altedo (Malalbergo); industriale. Di famiglia antifascista, aderì alla Resistenza e fu partigiano del Btg. “D. Gotti” della 4ª Brig. Garibaldi “R. Venturoli”. Arrestato all’inizio di Marzo del 1945 e incarcerato a Bologna dal 4 Marzo 1945 al 4 o al 5 Aprile 1945. Da allora è considerato disperso. Il Tibunale di Bologna ne dichiarò la morte presunta nel 1961. Il padre, in una sua testimonianza, ha scritto che Minghetti fu prelevato da San Giovanni in Monte e ucciso a San Ruffillo (*).

14. Dante Natali, nato a Bologna nel 1914; impiegato. Arrestato dalle SS il 19 Marzo 1945 e recluso nel carcere di San Giovanni in Monte. Non note attività nella Resistenza.

15. Enzo Nicoli (“Enzo”), nato a Bologna il 6 Agosto 1923; meccanico, carrozzaio. Fu organizzatore della Resistenza nella zona di Osteria Grande (Monte San Pietro) dove era sfollato con la famiglia. Nell’estate del 1944 fu attivo a Castel Maggiore e Granarolo (B0) nella 2ª Brig. Garibaldi “Paolo” di cui, da Novembre 1944, fu commissario politico. Spostatosi a Bologna città nel Dicembre 1944, divenne comandante della 1ª Brig. Garibaldi “I. Bandiera”. Detenuto a San Giovanni in Monte dove restò fino al 4 Aprile 1945. Da allora è stato considerato disperso. Una commissione interministeriale nel 1979 lo ha dichiarato ucciso all’interno del carcere di San Giovanni in Monte (*) (**).

16. Bruno Pareschi, nato a Bondeno il 29 Agosto 1920, residente in frazione Burana; compartecipante agricolo. Partigiano nella 35ª Brig. Garibaldi “B. Rizzieri”. Il 4 Aprile 1945 Pareschi fu prelevato dal carcere di San Giovanni in Monte dal Comando delle SS e da allora risulta disperso.

17. Ivano Rossi (“Gigi”), nato a Bentivoglio l’8 Luglio 1906, residente a Forlì, ma attivo nella Resistenza a Bologna, come commissario politico del Btg. “F.lli Pinardi” della 1ª Brig. Garibaldi “I. Bandiera” e a Baricella, come ispettore del Btg. “D. Gotti” della 4ª Brig. Garibaldi “R. Venturoli”. Risulta incarcerato a San Giovanni in Monte (sotto il falso nome di Gigino Righi ) dal 21 Marzo 1945 al 4 Aprile 1945, data dalla quale è considerato disperso (come da dichiarazione del Ministero della Difesa del 1949) (*).

18. Oliviero Simoni (“Lillo”), nato a Crespellano il 22 Luglio 1926. Partigiano nel Btg. “Tarzan” della 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni” attivo ad Anzola dell'Emilia. Fu arrestato una prima volta nell’estate del 1944, ma riuscì a fuggire e si spostò nella zona di Montefiorino (Mo). Nell’autunno tornò a Calcara (Crespellano) e quando il Btg. “Tarzan” si spostò a Bologna, in previsione dell’insurrezione, partecipò alla battaglia di Porta Lame, dopo la quale rientrò a Crespellano. Ritenuto disperso dal 1 Marzo 1945 (*).

19. Florindo Tassinari, nato a Finale Emilia (Mo) il 15 Gennaio 1920, residente a Bondeno; bracciante. Partigiano nella 35ª Brig. Garibaldi “B. Rizzieri”. Il 4 Aprile 1945 Tassinari fu prelevato dal carcere di San Giovanni in Monte dal Comando delle SS e da allora risulta disperso.

Fucilati il 9 Aprile 1945:

1. Bruno Albertazzi (“Pippo”), nato a Bologna il 5 Giugno 1926; falegname. Partigiano nel Btg. “W. Busi” della 1ª Brig. “I. Bandiera”. Prelevato dal carcere di San Giovanni in Monte il 9 Aprile 1945, da allora risulta disperso (*) (**).

2. Adolfo Branchini, nato a San Giovanni in Persiceto il 4 Settembre 1913, residente a Sala Bolognese. Prelevato dal carcere di San Giovanni in Monte verso le 18:00 del 9 Aprile 1945 con altri detenuti (*).

3. Ferruccio Germano Ferrarese, nato a Pontecchio Polesine (Ro) il 25 Agosto 1918, residente a Sala Bolognese. Prelevato dal carcere di San Giovanni in Monte verso le 18:00 del 9 Aprile 1945 con altri detenuti. Da allora, come loro, è disperso. Non chiaro se partigiano o legato a partigiani.

4. Giovanni Gavioli, nato a Bondeno il 12 Maggio 1920, residente in frazione Burana; contadino. Partigiano nella 35ª Brig. Garibaldi “B. Rizzieri”. Il 9 Aprile 1945 Gavioli fu prelevato dal carcere di San Giovanni in Monte dal Comando delle SS e da allora risulta disperso.

5. Guido Magnani (“Turo”), nato a Argelato il 26 Luglio 1921, residente a San Giorgio di Piano. Prelevato dal carcere di San Giovanni in Monte verso le 18:00 del 9 Aprile 1945 con altri detenuti. Da allora, come loro, è disperso. Non chiaro se partigiano o legato a partigiani.

6. Firmando Pancaldi, nato a Castel d’Argile il 23 Marzo 1924, residente a Sala Bolognese; colono. Prelevato dal carcere di San Giovanni in Monte verso le 18:00 del 9 Aprile 1945 con altri detenuti. Da allora è considerato disperso. Riconosciuto partigiano (*). Il Dizionario e il sito “Storia e memoria di Bologna” lo indicano tra i fucilati del 20 Febbraio 1945.

7. Modesto Tarozzi, nato a Castelfranco Emilia il 2 Agosto 1922, residente a Sala Bolognese; operaio. Fratello di Vincenzo Tarozzi. Fu caponucleo nel Btg. “U. Armaroli” della 63ª Brig. Garibaldi “Bolero” attivo a Sala Bolognese. Prelevato, insieme al fratello, dal carcere di San Giovanni in Monte il 9 Aprile 1945. Da allora è considerato disperso (*).

8. Vincenzo Tarozzi, nato a Castelfranco Emilia l’8 Gennaio 1924, residente a Sala Bolognese; operaio. Fratello di Modesto Tarozzi. Fu caponucleo nel Btg. “U. Armaroli” della 63ª Brig. Garibaldi “Bolero” attivo a Sala Bolognese. Prelevato, insieme al fratello, dal carcere di San Giovanni in Monte il 9 Aprile 1945 con altri detenuti. Da allora è considerato disperso (*).

Ferrari e Nannetti nella loro prima pubblicazione su San Ruffillo includono tra i prelevati del 9 Aprile 1945 anche:

• Giorgio Tabaroni (“Nerone”), nato a Zola Predosa (Bo) il 30 Giugno 1923, residente a Bologna. Fu ispettore di Btg. della 1ª Brig. “I. Bandiera”. Arrestato e incarcerato a San Giovanni in Monte, fu prelevato dal carcere il 9 Aprile 1945 e da allora risulta disperso. Dichiarato irreperibile nel 1953.

Fucilati il 17 Aprile 1945:

1. Pio Bolelli (“Giovanni”), nato a San Giorgio di Piano il 24 Agosto 1920, residente a Castel Maggiore; operaio. Partigiano della 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni”. Disperso dal 22 Aprile 1945 (*).

2. Domenico Buldrini, nato a Rimini nel 1897; portalettere. Arrestato l’11 Aprile 1945 e recluso a San Giovanni in Monte a disposizione delle SS. Non note attività nella Resistenza. Indefinito.

3. Mario Calzoni (“Morro”), nato a Bologna il 17 Febbraio 1928. Partigiano della 1ª Brig. Garibaldi “I. Bandiera”. Disperso dal 17 Aprile 1945 (*).

4. Cesarino Ercolessi (o Ercolesi) (“Lupo”), nato a Loiano (Bo) il 26 Maggio 1925; ferroviere. Commissario politico di Plotone nel Btg. “W. Busi” della 1ª Brig. Garibaldi “I. Bandiera”. Risulta prelevato il 17 Aprile 1945. Disperso. Il suo corpo non fu ritrovato e il Distretto militare di Bologna lo dichiarò irreperibile nel 1948 (*).

5. Elio Giacometti (“Franz”), nato a Castel San Pietro Terme il 29 Settembre 1925; elettricista. Ispettore nel Btg. “W. Busi” della 1ª Brig. Garibaldi “I. Bandiera”. Risulta incarcerato a San Giovanni in Monte dal 25 Marzo 1945 al 17 Aprile 1945, data dalla quale è disperso (*).

6. Giorgio Grotti (“Bengala”), nato a Budrio il 23 Dicembre 1925, residente a Bologna; lucidatore. Partigiano della 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni”, attivo a Castenaso. Risulta incarcerato a San Giovanni in Monte dal 30 Marzo 1945 al 17 Aprile 1945, data dalla quale è disperso. Il Tribunale di Bologna nel 1972 dichiarò la sua irreperibilità (*).

7. Adelfo Maccaferri (“Brunello”), nato a San Giovanni in Persiceto il 17 Marzo 1918; muratore. Fu tra i primi organizzatori dell’opposizione e della Resistenza armata nella zona di Amola (San Giovanni in Persiceto). Nella primavera del 1944 si spostò da Amola nelle zone di Tivoli e Castagnolo, sempre nei pressi di San Giovanni in Persiceto; nel Novembre 1944 assunse il ruolo di comandante nel Btg. “Sergio” (poi “Marzocchi”) della 63ª Brig. Garibaldi “Bolero”, attivo in pianura e, a Dicembre 1944, divenne vicecomandante della stessa Brigata. Dopo il rastrellamento effettuato a inizio Dicembre nell’area di San Giovanni in Persiceto si spostò a Calderara di Reno. Arrestato dai tedeschi con Ottavio Serra a Castelcampeggi (Calderara di Reno) il 15 Marzo 1945 dopo aver compiuto un’azione. Il nome di Maccaferri non figura nel registro del carcere di San Giovanni in Monte: probabilmente entrò nella prigione con false generalità (come Rino Bencivenni). Maccaferri risulta disperso dal 17 Aprile 1945. Medaglia d'Argento al Valor Militare “alla memoria” (*).

8. Luciano Mattarelli, nato a Bologna nel 1928. Arrestato il 9 Aprile 1945 e recluso a San Giovanni in Monte a disposizione delle SS. Non note attività nella Resistenza. Indefinito.

9. Cesare Nicoli (“Nino”), nato a Pianoro il 9 Gennaio 1914; barbiere. Partigiano della 62ª Brig. Garibaldi “Camicie Rosse”. Incarcerato a San Giovanni in Monte, risulta disperso dal 17 Aprile 1945 (*).

10. Giovanni Guido Maria Ortensi, nato a Bologna il 7 Luglio 1914; falegname. Partigiano della 62ª Brig. Garibaldi “Camicie Rosse”. Secondo il Dizionario dei partigiani bolognesi fu prelevato dai tedeschi il 17 Aprile 1945 e da allora risulta disperso. Dichiarato irreperibile dal Ministero della Difesa nel 1950 (*).

11. Ottavio Serra, nato a Sala Bolognese il 21 Dicembre 1923, residente a Calderara di Reno; meccanico Comandante di Compagnia nel Btg. “U. Armaroli” della 63ª Brig. Garibaldi “Bolero. Detenuto nel carcere di San Giovanni in Monte, risulta disperso dal 17 Aprile 1945 (*).

12. Dovilio Zaniboni (“Cici”), nato a San Pietro in Casale il 16 Dicembre 1921, residente a Castel Maggiore; meccanico. Partigiano nel Distaccamento di Castel Maggiore della 7ª Brig. Garibaldi Gap “Gianni”. I fascisti lo arrestarono l’11 Marzo 1945; da allora è considerato disperso (*).

NOTE:

• (*) Ricordato anche nel Sacrario dei Caduti della Guerra di Liberazione di Piazza del Nettuno, a Bologna.

• (**) Riposa nel Sacrario dei Caduti partigiani nel Cimitero della Certosa di Bologna.

• (***) Salma riconosciuta nel Cimitero della Certosa tra quelle estratte dalle fosse di San Ruffillo.

• (****) Salma non riconosciuta tra quelle esumate dalle fosse di San Ruffillo.

Note sui presunti responsabili:

Dal 1° Agosto 1944 il Comando delle forze della polizia di sicurezza e del servizio di sicurezza SS di Bologna era affidato all’SS-Hauptsturmführer Hugo Gold, già in servizio presso l’Aussenkommando Sipo-SD di Genova e presso quello di Firenze. Facevano parte degli uomini del Comando Sipo-SD di Bologna, tra gli altri, l’SS-Obersturmführer Karl Weissmann, di origine austriaca, che era stato membro del SD di Firenze, l’SS-Obersturmführer Werner Haftmann, l’SSUnterscharführer Hermann Prader, altoatesino, che sono ricordati come elementi che ricoprivano responsabilità negli interrogatori e nella gestione dei prigionieri. Erano in servizio a Bologna anche due uomini provenienti dal Comando Sipo-SD di Forlì che avevano partecipato alle uccisioni dell’Aeroporto di questa città nell’estate-autunno del 1944: l’SS-Sturmscharführer Hans Gassner, attivo in Italia presso i Comandi del SD di Roma, Perugia, Forlì e Bologna e l’SS-Scharführer Gustav Pustowka anche lui nei Comandi Sipo-SD di Roma, Forlì, Bologna e Ferrara. Tra gli altri membri vi erano da fine Luglio 1944 l’SS-Hauptsturmführer Wetjen nel settore amministrativo, proveniente dall’Aussenkommando di Roma e, dal Febbraio 1945, l’SS-Hauptsturmführer Günther Buchelt, capo della sezione IV Gestapo, gli SS-Sturmscharführer Karl Beck, Hermann Krüger e Georg Buchner, gli SS-Hauptscharführer Gerhard Beese e Hubert Wilsch, e il comandante delle Waffen-SS Willi Karscher. Dopo lo scioglimento del Comando di Forlì giunse a Bologna anche l’SS-Oberscharführer Ludwig Jüngling, in servizio a Roma, Forlì e Bologna nel settore amministrativo.

Contenuti

Iscrizioni:
Fronte:

DA QUESTE FOSSE
ROSSE DI SANGUE
RISUONA LA VOCE DEI PARTIGIANI
TRUCIDATI DAI NAZIFASCISTI
AD AMMONIRE I VIVI
CHE NON C’E’ CIVILE GRANDEZZA
SENZA LIBERTA’ E AMORE

CIPPO RICOSTRUITO IL 25 SETTEMBRE 1967

Fianco dx:

CADUTI DEL COMUNE
DI BOLOGNA

BEDONNI DINO
BIONDI ADRIANO
CASALINI SERGIO
FACCIOLI MARIO
GRANDI ANTONIO
GROSSI GUGLIELMO
MAZZACURATI CARLO
PAVIGNANI CORRADO
RIMONDI EMILIO
ROSSI SANDRO
SPADONI LIBERO
TOMMASINI WALTER

CADUTI DEL COMUNE
DI MALALBERGO

ALBERTI EGIDIO
AMAINI ERNESTO
BACILIERI PRIMO
CARLINI AZZOR (o AZZO, NdS)
CENACCHI ILARIO
CORTICELLI ANTONIO
COSTA TONINO
FIORINI ADAMO
GALETTI ORFEO
GILIOLI UMBERTO
GUALANDI ROMANO
MINGHETTI GUIDO
ORLANDI VIVALDO
PEDRINI ORESTE
PETTAZZONI GIUSEPPE
ZUCCHINI DINO

CADUTI DEL COMUNE
DI ANZOLA EMILIA

GALLI PIO

Retro:

CADUTI DEL COMUNE
DI IMOLA

CORALLI UGO
FRASCARI ZELINDO
GARDELLI OTELLO
GARDI ARMANDO
GOLLINI WLADIMIRO
GRANDI WALTER
LORETI ENEA
MARABINI ROCCO
VOLTA ANGELO
ZOTTI VITTORIO

AI 107 SCONOSCIUTI
IL VOLTO E IL NOME
D’OGNI SPIRITO LIBERO

CADUTI DEL COMUNE
DI BONDENO

BENINI AMEDEO
DE BIAGI AINIS
DONDI IDALGO
FREDDI ATOS (recte PIETRO, NdS)
GAVIOLI GIOVANNI
GIGLI ILO
PARESCHI BRUNO
TASSINARI FLORINDO

Fianco sx:

CADUTI DEL COMUNE DI
CASTELFRANCO EMILIA

BARALDI ENEA
BARALDI GUIDO
BAZZANI ENRICO
BERGONZINI OTELLO
BOTTAZZI ERNESTO
CAMPAGNOLI GAETANO
CAVAZZA AMEDEO
CAVAZZA ORFEO
DONDI ALDO
FERRARINI DANTE
GUIZZARDI RENATO
MACCAFERRI GUERRINO
MANFREDI DANIO
MANFREDINI ILARIO (recte FLORINO, NdS)
MOSCARDINI ANDREA
NANNI LUIGI
NANNI RENATO
NEGRINI GUIDO
RAGAZZI MARINO
RAVALDI ROLANDO
RAVALDI ROMANO
RINALDI GIUSEPPE
ROVERI ANNIBALE
SOLI RENZO
TACCONI GILBERTO
TURRINI ENNIO
TURRINI GIOVANNI
VENTURI FRANCESCO
VERONESI AIMONE
VERONESI RENATO
ZANERINI MAURO
ZANOTTI AUGUSTO
ZUFFI RENZO
ZUFFI RINIERO
ALBERTINI ARTEODORO
CARINI ANGIOLINO
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
NOTE SULLA MEMORIA:

• Pannelli storico-espositivi sulle fucilazioni di San Ruffillo del 1945 realizzati nel 2008 per conto dell’Anpi del Quartiere Savena in collaborazione con l’Istituto per la Storia della Resistenza e della società contemporanea nella Provincia di Bologna “Luciano Bergonzini” (Isrebo); cura del progetto di Roberta Mira e Paola Zagatti; testi di Andrea Ferrari e Paolo Nannetti. Uno dei pannelli è stato collocato alla stazione di San Ruffillo per “segnare” il luogo della strage.

• Bologna, lapidi ai Caduti partigiani del rione Pontevecchio, collocate in Via M. Oretti (originaria) e Via Faenza (riproduzione della precedente), quest’ultima posta dinanzi al Centro Civico; qui troviamo i nomi di: Bruno Albertazzi, Dino Bedonni, Adriano Biondi, Francesco Brusa, Mario Calzoni, Francesco Cristofori, Cesarino Ercolessi, Mario Faccioli, Elio Giacometti, Antonio Grandi, Luciano Mantovani, Cesare Nicoli, Remo Nicoli, Corrado Pavignani, Sandro Rossi e Walter Tommasini.

• Bologna, cippo ai partigiani caduti e dispersi residenti nel “Casermone” del Pontevecchio, in Via Pontevecchio; vi compaiono i nomi di Bruno Albertazzi, Dino Bedonni, Mario Calzoni, Cesarino Ercolessi, Elio Giacometti, Corrado Pavignani e Sandro Rossi.

• Bologna, Via Marzabotto, lapide del complesso monumentale dedicato ai partigiani sito nei pressi della Parrocchia di San Giuseppe Cottolengo; vi è il nome di Remo Nicoli.

• Bologna, Via M. Finzi, lapide agli ebrei bolognesi uccisi durante la “Shoah”; vi compare il nome di Leone Maurizio Padoa.

• Castelfranco Emilia, Giardini pubblici di Via Riva Superiore, monumento ai Caduti in guerra di Castelfranco Emilia; vi sono ricordati i partigiani: Artedoro (o Arteodoro) Albertini, Enea Baraldi, Guido Baraldi, Ernesto Bottazzi, Angelo (o Angiolino) Carini, Amedeo Cavazza, Orfeo Cavazza, Aldo Guido Dondi, Renato Guizzardi, Guerrino Maccaferri, Danio Manfredi, Andrea Moscardini, Luigi Nanni, Renato Nanni, Guido Negrini, Marino Ragazzi, Rolando Gaetano Ravaldi, Romano Ravaldi, Giuseppe Rinaldi, Ennio Turrini, Giovanni Turrini, Francesco Venturi, Aimone Veronesi, Renato Veronesi, Mauro Zanerini (o Zanarini), Augusto Zanotti, Renato Zuffi e Riniero Zuffi.

• Castelfranco Emilia, portici di Corso Martiri, lapide dedicata ai Caduti partigiani; vi sono riportati i nomi di: Artedoro (o Arteodoro) Albertini, Enea Baraldi, Guido Baraldi, Ernesto Bottazzi, Angelo (o Angiolino) Carini, Amedeo Cavazza, Orfeo Cavazza, Aldo Guido Dondi, Dante Ferrarini, Renato Guizzardi, Guerrino Maccaferri, Danio Manfredi, Andrea Moscardini, Luigi Nanni, Renato Nanni, Guido Negrini, Marino Ragazzi, Rolando Gaetano Ravaldi, Romano Ravaldi, Giuseppe Rinaldi, Annibale Roveri, Renzo Soli, Ennio Turrini, Giovanni Turrini, Francesco Venturi, Aimone Veronesi, Renato Veronesi, Mauro Zanerini (o Zanarini), Augusto Zanotti, Renzo Zuffi e Riniero Zuffi.

• Castelfranco Emilia, Via Circondaria Nord, Cimitero monumentale, Sacrario ai Caduti partigiani; vi sono riportati i nominativi di: Enea Baraldi, Guido Baraldi, Ernesto Bottazzi, Amedeo Cavazza, Orfeo Cavazza, Aldo Guido Dondi, Dante Ferrarini, Renato Guizzardi, Guerrino Maccaferri, Danio Manfredi, Andrea Moscardini, Luigi Nanni, Renato Nanni, Marino Ragazzi, Romano Ravaldi, Giuseppe Rinaldi, Annibale Roveri, Ennio Turrini, Francesco Venturi, Mauro Zanerini (o Zanarini), Augusto Zanotti, Renzo Zuffi e Riniero Zuffi.

• Castelfranco Emilia, Manzolino, Via G. D’Annunzio, monumento ai Caduti in guerra; vi sono riportati i nomi di: Enea Baraldi, Amedeo Cavazza, Orfeo Cavazza, Aldo Guido Dondi, Guerrino Maccaferri, Danio Manfredi, Andrea Moscardini, Marino Ragazzi, Rolando Gaetano Ravaldi, Romano Ravaldi, Giuseppe Rinaldi, Francesco Venturi, Aimone Veronesi, Renato Veronesi, Renzo Zuffi e Rinierio Zuffi.

• Castelfranco Emilia, Piumazzo, Via Noce, Cimitero, Sacrario dei Caduti partigiani; compaiono i nomi di: Artedoro (o Arteodoro), Albertini, Enea Baraldi, Angelo (o Angiolino) Carini ed Ennio Turrini.

• Castelfranco, Piumazzo, Via dei Mille, monumento ai Caduti in guerra; vi sono ricordati:
Artedoro (o Arteodoro) Albertini, Angelo (o Angiolino) Carini, Guido Negrini e Renzo Soli.

• Castelfranco Emilia, Riolo, Via Savioli, lapide ai Caduti in guerra di Riolo; vi sono i nomi di: Ernesto Bottazzi e Annibale Roveri.

• Imola, P.le L. da Vinci, monumento al Partigiano; tra le lapidi ai Caduti si trovano i nomi di:
Otello Cardelli, Ugo Coralli, Armando Gardi, Vladimiro Gollini, Walter Grandi, Enea Loreti, Rocco Marabini, Angelo Volta e Vittorio Zotti.

• Imola, Via Selice, cippo dedicato alle maestranze della “Cogne” cadute durante la II Guerra Mondiale; vi compaiono i nomi di: Otelo Cardelli, Vladimiro Gollini, Angelo Volta e Vittorio Zotti.

• Imola, Cimitero del Piratello, Sacrario ai Caduti partigiani; tra questi si trovano Otello Cardelli, Ugo Coralli, Armando Gardi, Vladimiro Gollini, Walter Grandi, Enea Loreti, Rocco Marabini, Angelo Volta e Vittorio Zotti.

• Imola, Via T. Campanella, targa a Enea Loreti.

• Imola, frazione Osteriola, Via San Vitale, lapide ai Caduti partigiani; vi sono riportati i nomi di: Otello Cardelli, Armando Gardi ed Angelo Volta.

• Calderara di Reno, P.za G. Marconi, monumento ai Caduti in guerra; tra i vari nomi vi è quello di Ottavio Serra.

• Castel Maggiore, Municipio, lapide ai Caduti della della II Guerra Mondiale; vi sono riportati i nomi di Pio Bolelli e Duilio Zaniboni.

• Castiglione dei Pepoli. Parco della Rimembranza; nella lapide dei Caduti della II Guerra Mondiale compare il nome di Giovanni Cerbai.

• Pianoro, monumento con lapide ai Caduti per la Libertà, in Via del Savena; vi compaiono i nomi di Sergio Casalini e Cesare Nicoli.

• Sala Bolognese, frazione Padulle, Via della Libertà, lapidi dedicate ai Caduti della II Guerra mondiale; vi sono riportati i nomi di: Adolfo Branchini, Faustino Gardosi, Modesto Tarozzi e Vincenzo Tarozzi.

• San Giovanni in Persiceto, frazione Amola di Piano, Via Amola, monumento ai Caduti della Resistenza; tra i vari nomi vi sono anche quelli di Pio Galli e Adelfo Maccaferri.

• Valsamoggia, Bazzano, Via della Resistenza, cippo ai Caduti partigiani; tra questi compare il nome di Enrico Bazzani.

• Valsamoggia, Crespellano, Via Larga, Sacrario dei Caduti partigiani nel Cimitero di Calcara; vi compare il nome di Oliviero Simoni.

• Valsamoggia, Crespellano, P.za A. Berozzi, monumento ai Caduti in guerra, vi compare il nome di Settimo Dal Rio.

• Modena, San Damaso, Strada Chiesa Collegare, Cimitero, Sacrario dei Caduti per la Libertà; vi si trova il nome di Gilberto Tacconi.

• San Cesario sul Panaro, Via C. Battisti, lapide ai Caduti per la Libertà; sono riportati i nomi di: Otello Bergonzini e Florino Manfredini.

• Bondeno, Burana, ingresso del Cimitero, lapide ai Caduti partigiani; vi sono riportati i nomi di: Amedeo Benini, Ainis De Biagi, Idalgo Dondi, Pietro Freddi, Giovanni Gavioli, Ilo Gigli, Bruno Pareschi e Florindo Tassinari.

• Bondeno, Burana, cippo ai Caduti; vi sono ricordati: Amedeo Benini, Ainis De Biagi, Idalgo Dondi, Pietro Freddi, Giovanni Gavioli, Ilo Gigli, Bruno Pareschi e Florindo Tassinari.

L’elenco non pretende di essere esaustivo, ma può essere considerato una traccia per eventuali approfondimenti e/o correzioni.

Coordinate Google Maps:
44.465784, 11.372130

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