5630 - Monumento ai Caduti del Mare – Ostuni (BR)

Il bianco monumento ai Caduti del Mare è composto da tre elementi: il faro che svetta in un mare in tempesta, un’elica di sommergibile della classe “TOTI” e un’ancora di sommergibile. Al centro si nota un rilievo che raffigura le onde del mare che s’infrangono sul faro su cui, a metà altezza, si trova la dedica “Ai Caduti del Mare”, mentre lateralmente è posta una targa dove è trascritta la “Preghiera del Marinaio”.

 

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Viale dello Sport, 30
CAP:
72017
Latitudine:
40.723145386926
Longitudine:
17.578408514167

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato strada, zona verde
Data di collocazione:
23/06/2002
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Basamento circolare in pietra e marmo con tre fari incassati.
Faro in pietra.
Ancora ed elica in acciaio fuso.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Ostuni
Notizie e contestualizzazione storica:
Il 21 gennaio 2002 l'Amministrazione Comunale deliberò il parere favorevole al progetto e l'assegnazione del sito in viale dello Sport. Il Presidente dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia Sezione di Ostuni, Cav. Domenico Palmisano, affidò i lavori di progettazione del monumento all'Ing. Antonio Blasi. Il 24 aprile 2002 furono completati i lavori.
Il monumento, nel colore bianco, richiama la nostra incantevole “Città Bianca” Ostuni, arroccata su una collina che guarda l’Adriatico ed ha un centro storico imperdibile con case bianche e palazzi nobiliari.

La costituzione del Gruppo ANMI di Ostuni risale al 1970 ad opera del compianto Nicola Vignola, che, affiancato dagli Amici Cav. Oronzo Anglani, Cav. Francesco Dallone, Cav. Giovanni Marseglia, Comm. Alfonso Greco, Comm. Alfredo Cavallo, iniziò un'attenta opera di sensibilizzazione fra i concittadini che avevano fatto parte della compagine marinara.
Il Monumento ai Caduti del Mare è stato inaugurato il 23 giugno 2002, ed è stato eretto dal locale gruppo ANMI, con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale. Madrina dell'evento la signora Rosanna Danese, moglie del socio Dott. Francesco Farina; tra le autorità presenti il Sindaco Domenico Tanzarella, il Consigliere Nazionale Commendatore Vincenzo Cafaro e il Delegato Regionale della Puglia Meridionale Ammiraglio Arena; tra le Autorità Militari l'Ammiraglio Paperini, il Capo di Stato Maggiore di Como Oreste Tombolini, in rappresentanza del Prefetto, la dott.ssa Minerva.



Elica
L’Elica è in ricordo del sottomarino Regio Sommergibile Capitano TARANTINI (Classe “LIUZZI” Tipo Cavallini).
Al Comando del Comandante di Corvetta, Alberto IASCHI, il 31 agosto 1940 l’unità partì da Trapani e si trasferì a Bordeaux attraversando Gibilterra parte in superficie e parte immersa, portandosi dopo, in agguato, nelle acque delle Azzorre senza riportare avvistamenti. Salpato da Betasom l’11 novembre per portarsi ad operare nelle acque Scozzesi, il sottomarino venne investito da una forte burrasca che portò al ferimento al Comandante in II, rendendolo inabile per tutta la missione.
Alle prime luci del 2 dicembre avvistò un convoglio e, mentre manovrava per l’attacco, venne avvistato e sottoposto a caccia di circa 24 ore, registrando il lancio di 106 b.d.p. le cui esplosioni provocarono avarie gravi.
Il 4 dicembre il Tarantini subì un secondo attacco senza riportare avarie apprezzabili.
Il 5 dicembre perse in mare il 2° C° N Sergio CIOTTI a causa della violentissima burrasca in corso.
Il 9 dicembre 1940 intraprese la navigazione di rientro e in prossimità dalla Gironda, scortato da unità germaniche, alle ore 10.17 venne colpito da un siluro del smg britannico Thunderbolt; scomparve quasi immediatamente portando con sé gran parte dell’equipaggio. Sopravvissero solo 5 naufraghi, fra cui l’Ufficiale in II, il Tenente di Vascello Attilio FRATTURA.

Ancora
L’ancora, del tipo Ammiragliato, presenta il fuso e sulla testa il maniglione collegato alla catena. L’ancora ha due bracci.

La preghiera
Autore della "Preghiera del marinaio" fu lo scrittore Antonio Fogazzaro, nato a Vicenza il 25 Marzo 1842. Fogazzaro la scrisse nel 1901, sollecitato dal vescovo di Cremona, Bonomelli, cui stava a cuore lo spirito religioso dei marinai.

Contenuti

Iscrizioni:
(sul monumento)
AI CADUTI DEL MARE

(lastra con preghiera del marinaio)
A Te, o grande eterno Iddio,
Signore del cielo e dell'abisso,
cui obbediscono i venti e le onde, noi,
uomini di mare e di guerra,Ufficiali e Marinai d'Italia,
da questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori.
Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione.
Dà giusta gloria e potenza alla nostra bandiera,
comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei;
poni sul nemico il terrore di lei;
fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro,
più forti del ferro che cinge questa nave,
a lei per sempre dona vittoria.
Benedici , o Signore, le nostre case lontane, le care genti.
Benedici nella cadente notte il riposo del popolo,
benedici noi che, per esso, vegliamo in armi sul mare.
Benedici!
Simboli:
Lastra metallica con la preghiera del marinaio: simbolo della Marina

Altro

Osservazioni personali:
In Viale dello Sport ad Ostuni, posto al centro di un piccolo giardino, c'è il Monumento "Ai Caduti del mare". Il monumento è dedicato ai marinai scomparsi durante la seconda guerra mondiale, tra cui c'era il Secondo Capo Agostino Cavallo di origine ostunese. Il monumento è composto da tre elementi: il faro, che rappresenta la fonte di luce e punto di riferimento e d'aiuto per la navigazione; le onde che rappresentano il mare; l'ancora come simbolo dei marinai e l'elica in ricordo del sommergibile "Tarantini". La visita al monumento, per noi ragazzi di terza elementare, è stata interessante perchè ci ha permesso di scoprire alcuni pezzi della nostra Storia, inoltre ci ha fatto riflettere sulla brutalità della guerra che causa sempre la morte di molte persone.

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