99673 - Monumento ai Caduti della prima guerra mondiale di Acqui Terme

Monumento a stele in marmo rosso e bronzo. Il lato frontale è preceduto da un cippo a semicolonna in marmo bianco, decorato con ghirlande d’alloro; nella parte superiore è un timpano cui segue, sotto, una targa recante un’iscrizione ormai illeggibile. La parte centrale del fronte è occupata da un grande rilievo bronzeo raffigurante la celebrazione dell’esercito con figure di soldati (fanti e alpini) a piedi o a cavallo. Lateralmente la stele presenta due colonne in marmo rosso con capitelli in marmo bianco. Al lato posteriore è applicata una lastra in marmo bianco con il testo del Bollettino della Vittoria (documento ufficiale con cui il generale Armando Diaz, comandante supremo del Regio Esercito, annunciò, il 4 novembre 1918, la vittoria dell’Italia e la disfatta nemica nella prima guerra mondiale).

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazzetta Mafalda di Savoia
CAP:
15011
Latitudine:
44.67301717017885
Longitudine:
8.47347378730774

Informazioni

Luogo di collocazione:
Nei giardini di fronte alla stazione ferroviaria.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Due colonne in marmo rosso, una colonna in marmo bianco, rilievo bronzeo con figure di soldati.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Acqui Terme
Notizie e contestualizzazione storica:
Il monumento è opera di Pietro Canonica (1869-1959).

Contenuti

Iscrizioni:
Comando Supremo 4 novembre 1918 ore 12
La guerra contro l’Austria- Ungheria che sotto l’alta guida di S. M. il Re – Duce supremo – l’esercito italiano inferiore per numero e per mezzi iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta.
La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte 51 divisioni italiane, 3 britanniche, 2 francesi, 1 czeco-slovacca ed un reggimento americano, contro 83 divisioni austro-ungariche, è finita.
La fulminea arditissima avanzata su Trento del 29° corpo d’armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad Occidente dalle truppe della settima armata, ad oriente da quella della prima, sesta e quarta, ha determinato ieri lo sfacelo totale del fronte avversario.
Dal Brenta al Torre l’irresistibile slancio della dodicesima, della ottava, della decima X armata e delle divisioni di cavalleria ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.
Nella pianura S. A. R. il duca d’Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta terza Armata anelante di ritornare sulle posizioni che essa aveva già vittoriosamente conquistate.
L’esercito austro – ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nella accanita resistenza dei primi giorni di lotta e nell’inseguimento; ha perduto quantità ingentissime di materiali di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini ed i suoi depositi; ha lasciato finora nelle nostre mani circa 300 mila prigionieri con interi Stati Maggiori e non meno di 5 mila cannoni.
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.

Diaz.
Simboli:
Stemma di Acqui Terme; corona d'alloro

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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