99997 - Monumento ai Caduti delle due guerre di Borgoratto Alessandrino

Monumento composto da base in pietra a forma di piramide tronca decorata da foglie di quercia, su cui poggia un obelisco con iscrizioni in lettere bronzee. Sull’obelisco vi sono stelle in rilievo, all’apice di ciascun lato, e corone di alloro scolpite. Alla base del monumento è appoggiata una corona di alloro.

NOTA STAFF-PIETRE: Monumento censito dall’I.I.S. Saluzzo-Plana di Alessandria e dalla Scuola media di Cassine nell’ambito del concorso Esploratori della Memoria.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Ennio Massobrio
CAP:
15013
Latitudine:
44.836106
Longitudine:
8.538471

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area verde vicino alla stazione ferroviaria
Data di collocazione:
14/05/1922
Materiali (Generico):
Bronzo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Monumento in pietra, lettere delle iscrizioni in bronzo
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Borgoratto Alessandrino
Notizie e contestualizzazione storica:
Il monumento è dedicato ai Caduti delle due guerre mondiali perchè anche il paese di Borgoratto ha partecipato agli eventi di questo periodo storico, che di seguito sono riportati.
4-11-1918: La guerra è finita e nel verbale della riunione straordinaria del Consiglio comunale si legge: “Viene data lettura del proclama del generale Diaz. Al termine i consiglieri sono tutti in piedi al grido ”Viva Diaz viva l'esercito, viva l'Italia, viva il Re”. Il consiglio proclama quindi cittadino onorario di Borgoratto il signor Vodrau Vilson (sic!) presidente degli Stati Uniti d'America e fa voto che mai più guerre abbiano a verificarsi fra i popoli.
Documento ricavato dagli archivi comunali.

La strage di Borgoratto nella seconda guerra mondiale è una pagina molto poco nota fra i gravi episodi della cronaca nera italiana non solo perché il truce episodio avvenne in un momento in cui purtroppo le morti violente erano all'ordine del giorno, ma specialmente per il fatto che inchiesta e processo (a porte chiuse) si svolsero in un lampo, presso il Tribunale speciale Militare i cui documenti, successivamente, sono scomparsi. Probabilmente distrutti dai fascisti nelle giornate della Liberazione. Per quello che si sa, la vicenda ebbe inizio la sera del 16 maggio 1944, probabilmente intorno alle 20:30, allorché alcuni uomini armati fecero irruzione nella cascina della famiglia Buzzi, nel Borgo, dove in quel momento si trovavano Luigi Buzzi e la moglie Elena Pellati, entrambi di 41 anni, e i tre figli Francesca (17), Renata (10) Giuseppe (6). Con loro vi erano due coppie di visitatori casuali, Angelo e Angela Bruzzone, Francesco e Geromina Schelotto. La banda rapinò tutti i presenti quindi aprì il fuoco abbattendoli l’uno sull’ altro . Subito dopo in un cascinale a un centinaio di metri, durante una seconda rapina e forse anche per eliminare possibili testimoni della prima, furono massacrati Sebastiano Cellerino e la moglie Angela Scagliola, mentre stavano per mettersi a cena, quindi la cognata Antonia e il figlio Giovanni nella camera da letto. La sventurata ragazza prima di essere uccisa venne violentata, ma riuscì a nascondere il nipotino Filippo, di due anni e mezzo, unico superstite. Per l'eccidio inizialmente vennero fermati tutti i parenti delle vittime; poi, il 27 luglio successivo, all'improvviso, furono trascinati a Borgoratto e fucilati nel cortile della cascina Buzzi, Gaetano Consoli, di 22 anni, Alfio Landolfi di 37 e Antonio Cardinale di 25, come “esempio della rapidità e inesorabilità della giustizia fascista”. I tre urlarono la loro innocenza fino alla fine. Tutte e 16 le salme riposano nel nostro cimitero. In paese, pur accavallandosi le supposizioni, nessuno ha mai ritenuto i tre colpevoli. Ancora negli anni'60 vi era invece chi raccontava che nella notte del fatto numerosi sconosciuti, armati e ubriachi, di cui alcuni in divisa tedesca, si erano aggirati per le strade oscurate. A incupire ulteriormente la vicenda, sul finire dell'estate 1944 il massacro venne attribuito, dagli stessi tedeschi, a una banda di disertori capeggiati dall’ex marinaio della Kriegsmarine Tommaso Hozak. Costoro, catturati sull’Appennino Ligure, furono anch' essi fucilati.
Brano tratto dall' ALMANACCO DEL 2000, redatto dal Comune di Borgoratto.

(I.I.S. Saluzzo-Plana Alessandria): l’obelisco è stato eretto in seguito a una pubblica petizione dal Consiglio Comunale, il 14 maggio 1922. E' stato inaugurato il 22 agosto dello stesso anno in onore dei Caduti della Grande Guerra. In seguito alla seconda guerra sono stati aggiunti i nomi dei nuovi Caduti. Il monumento è situato in piazza Teresio Grande, il giovane nato a Borgoratto nel 1922 e morto in Russia nel 1942, durante il primo sfondamento sovietico del nostro fronte sul Don.

Contenuti

Iscrizioni:
1915 - 1918:
Cap. M. PORRATI ETTORE
Cap. BONINO BERNARDO
Mar. BORGOGLIO AMELIO
Mar. GUERRINA DOMENICO
Sol. CASELLI CARLO
Sol. ODDONE NATALE
Sol. PATRUCCO PIETRO
Sol .PESCE ANDREA
S.Ten. MEDARDO SALVATORE

1940 - 1945:
Part. MASSOBRIO ENNIO
Sol. GRANDE TERESIO
Sol. BALDI PIETRO
Ten. Pil. MASSOBRIO GIUSEPPE

AI SUOI FIGLI CADUTI PER LA PATRIA BORGORATTO RICONOSCENTE
MCMXV-MCMXVIII
MCMXL-MCMXLV”
Simboli:
La stella è il più antico simbolo della patria italiana. Foglie di quercia, simbolo di eternità e durata del ricordo. Corone di alloro.

Altro

Osservazioni personali:
NOTA STAFF-PIETRE: Monumento censito dall'I.I.S. Saluzzo-Plana di Alessandria e dalla Scuola media di Cassine nell'ambito del concorso Esploratori della Memoria.

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