4142 - Complesso monumentale ai Caduti di Montecarotto (AN)

Il complesso monumentale ai Caduti di tutte le guerre di Montecarotto è stato inaugurato nel 1971 ed è stato realizzato lungo il pendio che porta da via XX Settembre alla sommità del colle ove si trova la chiesa di San Francesco, alla cui facciata è integrato il monumento ai Caduti della prima guerra mondiale. La particolarità ed originalità del complesso monumentale è quella di essere costituito da strutture e volumi di materiali diversi uniti dalla facciata della chiesa posta in altura e annessa all’ex convento dei Frati Minori francescani, oggi Casa di Riposo, usata come scenografia di fondo. Monumento e chiesa vengono così a costituire un sacrario dedicato alla memoria dei Caduti e al culto della patria.

Sulla sommità dell’alta scalinata si trova il Monumento ai Caduti; lungo la scalinata è posto un cippo alla Liberazione di Montecarotto; la facciata della chiesa presenta il portale, con portone in legno, contornato da pilastri di altezza crescente in marmo, con quelli esterni decorati da tre riquadri sovrapposti contenenti motivi militari entro cornici floreali. Inoltre la facciata è decorata da due lapidi con statue e da una lastra.

 

Montecarotto

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via San Francesco
CAP:
60036
Latitudine:
43.5278522
Longitudine:
13.0584673

Informazioni

Luogo di collocazione:
Sul pendio che porta da via XX Settembre alla sommità del colle della chiesa di San Francesco
Data di collocazione:
25/04/1971
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Sul monumento: lancia e bassorilievi in bronzo, monumento in travertino e marmo
Facciata della chiesa: lapidi e sculture in travertino, portone in legno.
Cippo in pietra.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Montecarotto
Notizie e contestualizzazione storica:
Il monumento è stato realizzato dallo scultore veneziano Vito Pardo, autore anche del monumento nazionale delle Marche a Castelfidardo.
La chiesa su cui il monumento è posto nelle intenzioni del Pardo si sarebbe dovuta intitolare chiesa di San Francesco alla Vittoria, ma conservò la titolazione originaria a San Francesco.
Il monumento montecarottese ha avuto una storia travagliata. Le statue che avrebbero dovuto essere posizionate sopra le colonne laterali e i tondi del portone con scritti i nomi dei Caduti con lettere fuse in bronzo non vennero completate, forse per l'avvenuta morte dell'autore, e il portone stesso rimase in deposito in una falegnameria di Montecarotto e venne montato solo successivamente alla fine del conflitto.
Il portone monumentale è stato recentemente restaurato e inaugurato l'8 dicembre 2011 con una solenne cerimonia alla presenza di una rappresentanza ufficiale dell'Esercito Italiano e delle associazioni combattentistiche e d'arma.

Contestualizzazione storica del cippo a Tarcisio Tassi: Il 27 luglio 1944 un grande silenzio piombò su Montecarotto, i reparti tedeschi infatti si diressero alla riconquista di Montecarotto, protetti da una spietata copertura di fuoco. Gli ufficiali inglesi presenti incoraggiarono gli assediati a non arrendersi; giunse in soccorso della resistenza il XIII plotone di stanza a Poggio San Marcello ma durante la trasferta cadde la guida Tarcisio Tassi, mentre il resto del plotone dovette fare marcia indietro, tranne sette uomini che riuscirono comunque a raggiungere l'ospedale gettandosi nella mischia tedesca.
Il 30 luglio la battaglia di Montecarotto era ormai finita e gli alleati avevano liberato il paese anche grazie al sacrifico di valorosi giovani come Tarcisio Tassi.

Contenuti

Montecarotto

Monumento ai Caduti

Sulla sommità dell’alta scalinata si trova il monumento composto di un’ara su cui spicca una pennone di bronzo, poggiante su un parallelepipedo di travertino. Ai lati dell’altare sono due volumi, sui quali poggiano dei pannelli sagomati in bronzo con rilievi stilizzati di combattenti. L’opera è stata realizzata su disegno del professor Schiavoni di Arcevia, che riprese l’idea originale di Vito Pardo di costruire una grande scalinata che abbracciasse la collina della chiesa di San Francesco.

(Sul basamento centrale)

MONTECAROTTO

AI

SUOI

CADUTI

Monumento ai Caduti della prima guerra mondiale

Il monumento si compone di elementi distinti, ma perfettamente integrati: la facciata della chiesa che richiama la stretta connessione fra religione e patria con iscrizione centrale; la lunetta del portale con rilievi raffiguranti un Santo tra due soldati inginocchiati; il portone ligneo con i nomi dei Caduti (progettati e mai realizzati); due lapidi con gli stemmi delle armi dell’esercito sormontate da statue, a destra dell’Italia con corona e croce e a sinistra della Vittoria con stemma di Montecarotto, a celebrare le tradizioni militari.

(lastra facciata)
LA FACCIATA DI QUESTO TEMPIO FU EDIFICATA
DAI FONDAMENTI
L’ANNO DEL SIGNORE MDCCCXLIII
PER DEVOTA LIBERALITA’
DI
ROSA GENTILETTI [?] MOLLAJOLI
AFFINCHE’ LA PIA BENEFATTRICE VIVESSE
SEMPRE
NELLA MEMORIA DEI POSTERI
[…]

(iscrizioni facciata)
MONENT

VIVUNT

 

(iscrizione sul portone)

MONTECAROTTO

AI SUOI FIGLI

CADUTI

IN GUERRA

Montecarotto

Cippo a Tarcisio Tassi

Lungo la scalinata è un cippo ai partigiani caduti nella Liberazione di Montecarotto e ricorda il luogo dove perse la vita nel luglio del 1944 il giovane Tarcisio Tassi, guida partigiana caduta durante gli scontri della Battaglia di Montecarotto.

(sul cippo)
AI PATRIOTI
CADUTI
PER LA
LIBERAZIONE
DI M. CAROTTO
24 . 7 – 4 . 8 . 1944

Simboli:
Le parole latine "monent" (incitano, esortano, ricordano...) e "vivunt" (vivono) incise nelle lapidi sembrano quasi sottolineare come i morti per la patria in realtà continuino a vivere in eterno.
L'angelo della lunetta del portale sembra sostenere e confortare i soldati in guerra.

Statua e mensola sorrette da una lapide a metà altezza della facciata a destra del portale incastonate entro lesene
La mensola che sorregge l’architrave su cui poggia la lunetta scolpita a bassorilievo è anch’essa ornata con fregi militari e motivi floreali e sul lato interno reca la scritta ‘patria’. La statua ha le sembianze di una donna avvolta in un ricco panneggio a simboleggiare l’Italia turrita, porta la testa cinta da una corona e sorregge una croce. La mensola reca un teschio, mentre la lapide contiene la scritta latina monent come monito verso la tragedia rappresentata dalla guerra.

Statua e mensola sorrette da una lapide a metà altezza della facciata a sinistra del portale incastonate entro lesene
La mensola che sorregge l’architrave su cui poggia la lunetta scolpita a bassorilievo è anch’essa ornata con fregi militari e motivi floreali e sul lato interno reca la scritte ‘fede’. La statua ha le sembianze di un Angelo, a rappresentare la Vittoria Alata e regge uno scudo con lo stemma comunale. La mensola sottostante reca un viso di donna con una folta capigliatura e la lapide contiene la scritta latina vivunt con riferimento alla memoria dei caduti.

Portone centrale della chiesa di San Francesco:
Parte integrante del monumento è anche il portone monumentale della chiesa, disegnato dal Pardo e di cui si conserva il disegno originale presso il palazzo comunale; esso è costituito da trentadue formelle lignee che rappresentano gli stemmi delle Armi del Regio Esercito italiano, Regia Marina e Regia Aeronautica, intagliate a bassorilievo su legno di rovere dallo stesso autore e da una croce latina costituita da quattordici tondi che divide in quattro grandi specchiature le formelle del portone. La formella centrale della croce è costituita da un tondo in ottone su cui è riportata la scritta “Montecarotto ai suoi figli caduti in Guerra” contornata da una corona di nastri intrecciati.

Lunetta sopra il portone centrale:
La lunetta posta sopra l’architrave del portale raffigura un Santo seduto in abito monastico (forse san Francesco) con le braccia aperte verso due Soldati inginocchiati, rappresentati ai lati con le divise dell’epoca della Grande Guerra, quello a sinistra sorregge una bandiera, quello a destra il fucile.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

Gallery