Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via San Francesco
- CAP:
- 60036
- Latitudine:
- 43.5278522
- Longitudine:
- 13.0584673
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Sul pendio che porta da via XX Settembre alla sommità del colle della chiesa di San Francesco
- Data di collocazione:
- 25/04/1971
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Sul monumento: lancia e bassorilievi in bronzo, monumento in travertino e marmo
Facciata della chiesa: lapidi e sculture in travertino, portone in legno.
Cippo in pietra.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Montecarotto
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il monumento è stato realizzato dallo scultore veneziano Vito Pardo, autore anche del monumento nazionale delle Marche a Castelfidardo.
La chiesa su cui il monumento è posto nelle intenzioni del Pardo si sarebbe dovuta intitolare chiesa di San Francesco alla Vittoria, ma conservò la titolazione originaria a San Francesco.
Il monumento montecarottese ha avuto una storia travagliata. Le statue che avrebbero dovuto essere posizionate sopra le colonne laterali e i tondi del portone con scritti i nomi dei Caduti con lettere fuse in bronzo non vennero completate, forse per l'avvenuta morte dell'autore, e il portone stesso rimase in deposito in una falegnameria di Montecarotto e venne montato solo successivamente alla fine del conflitto.
Il portone monumentale è stato recentemente restaurato e inaugurato l'8 dicembre 2011 con una solenne cerimonia alla presenza di una rappresentanza ufficiale dell'Esercito Italiano e delle associazioni combattentistiche e d'arma.
Contestualizzazione storica del cippo a Tarcisio Tassi: Il 27 luglio 1944 un grande silenzio piombò su Montecarotto, i reparti tedeschi infatti si diressero alla riconquista di Montecarotto, protetti da una spietata copertura di fuoco. Gli ufficiali inglesi presenti incoraggiarono gli assediati a non arrendersi; giunse in soccorso della resistenza il XIII plotone di stanza a Poggio San Marcello ma durante la trasferta cadde la guida Tarcisio Tassi, mentre il resto del plotone dovette fare marcia indietro, tranne sette uomini che riuscirono comunque a raggiungere l'ospedale gettandosi nella mischia tedesca.
Il 30 luglio la battaglia di Montecarotto era ormai finita e gli alleati avevano liberato il paese anche grazie al sacrifico di valorosi giovani come Tarcisio Tassi.
Contenuti
Monumento ai Caduti
Sulla sommità dell’alta scalinata si trova il monumento composto di un’ara su cui spicca una pennone di bronzo, poggiante su un parallelepipedo di travertino. Ai lati dell’altare sono due volumi, sui quali poggiano dei pannelli sagomati in bronzo con rilievi stilizzati di combattenti. L’opera è stata realizzata su disegno del professor Schiavoni di Arcevia, che riprese l’idea originale di Vito Pardo di costruire una grande scalinata che abbracciasse la collina della chiesa di San Francesco.
(Sul basamento centrale)
MONTECAROTTO
AI
SUOI
CADUTI
Monumento ai Caduti della prima guerra mondiale
Il monumento si compone di elementi distinti, ma perfettamente integrati: la facciata della chiesa che richiama la stretta connessione fra religione e patria con iscrizione centrale; la lunetta del portale con rilievi raffiguranti un Santo tra due soldati inginocchiati; il portone ligneo con i nomi dei Caduti (progettati e mai realizzati); due lapidi con gli stemmi delle armi dell’esercito sormontate da statue, a destra dell’Italia con corona e croce e a sinistra della Vittoria con stemma di Montecarotto, a celebrare le tradizioni militari.
(lastra facciata)
LA FACCIATA DI QUESTO TEMPIO FU EDIFICATA
DAI FONDAMENTI
L’ANNO DEL SIGNORE MDCCCXLIII
PER DEVOTA LIBERALITA’
DI
ROSA GENTILETTI [?] MOLLAJOLI
AFFINCHE’ LA PIA BENEFATTRICE VIVESSE
SEMPRE
NELLA MEMORIA DEI POSTERI
[…]
(iscrizioni facciata)
MONENT
VIVUNT
(iscrizione sul portone)
MONTECAROTTO
AI SUOI FIGLI
CADUTI
IN GUERRA
Cippo a Tarcisio Tassi
Lungo la scalinata è un cippo ai partigiani caduti nella Liberazione di Montecarotto e ricorda il luogo dove perse la vita nel luglio del 1944 il giovane Tarcisio Tassi, guida partigiana caduta durante gli scontri della Battaglia di Montecarotto.
(sul cippo)
AI PATRIOTI
CADUTI
PER LA
LIBERAZIONE
DI M. CAROTTO
24 . 7 – 4 . 8 . 1944
- Simboli:
- Le parole latine "monent" (incitano, esortano, ricordano...) e "vivunt" (vivono) incise nelle lapidi sembrano quasi sottolineare come i morti per la patria in realtà continuino a vivere in eterno.
L'angelo della lunetta del portale sembra sostenere e confortare i soldati in guerra.
Statua e mensola sorrette da una lapide a metà altezza della facciata a destra del portale incastonate entro lesene
La mensola che sorregge l’architrave su cui poggia la lunetta scolpita a bassorilievo è anch’essa ornata con fregi militari e motivi floreali e sul lato interno reca la scritta ‘patria’. La statua ha le sembianze di una donna avvolta in un ricco panneggio a simboleggiare l’Italia turrita, porta la testa cinta da una corona e sorregge una croce. La mensola reca un teschio, mentre la lapide contiene la scritta latina monent come monito verso la tragedia rappresentata dalla guerra.
Statua e mensola sorrette da una lapide a metà altezza della facciata a sinistra del portale incastonate entro lesene
La mensola che sorregge l’architrave su cui poggia la lunetta scolpita a bassorilievo è anch’essa ornata con fregi militari e motivi floreali e sul lato interno reca la scritte ‘fede’. La statua ha le sembianze di un Angelo, a rappresentare la Vittoria Alata e regge uno scudo con lo stemma comunale. La mensola sottostante reca un viso di donna con una folta capigliatura e la lapide contiene la scritta latina vivunt con riferimento alla memoria dei caduti.
Portone centrale della chiesa di San Francesco:
Parte integrante del monumento è anche il portone monumentale della chiesa, disegnato dal Pardo e di cui si conserva il disegno originale presso il palazzo comunale; esso è costituito da trentadue formelle lignee che rappresentano gli stemmi delle Armi del Regio Esercito italiano, Regia Marina e Regia Aeronautica, intagliate a bassorilievo su legno di rovere dallo stesso autore e da una croce latina costituita da quattordici tondi che divide in quattro grandi specchiature le formelle del portone. La formella centrale della croce è costituita da un tondo in ottone su cui è riportata la scritta “Montecarotto ai suoi figli caduti in Guerra” contornata da una corona di nastri intrecciati.
Lunetta sopra il portone centrale:
La lunetta posta sopra l’architrave del portale raffigura un Santo seduto in abito monastico (forse san Francesco) con le braccia aperte verso due Soldati inginocchiati, rappresentati ai lati con le divise dell’epoca della Grande Guerra, quello a sinistra sorregge una bandiera, quello a destra il fucile.
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita