281230 - Monumento ai Caduti delle guerre mondiali di Melia (Me)

 

Il monumento ai Caduti della prima e della seconda guerra mondiale di Melia è collocato all’interno di uno basamento rettangolare, cinto da basse pareti in cemento, riempito da terra e ciottoli. Si compone di una struttura semplice, a cippo, posta su un basamento di granito a due gradoni di diversa altezza. Sulla parete frontale della stele è posta una lastra di marmo con lo stemma civico di Mongiuffi Melia. Sulla base superiore del cippo, retta da un basamento che rimanda alla forma di un capitello, si erge una lastra marmorea con la scritta dedicatoria. La scritta è accompagnata da una figurazione incisa di soldato che sorregge un commilitone morente.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Melia
Indirizzo:
Via Grottonello
CAP:
98030
Latitudine:
37.9019665
Longitudine:
15.2745547

Informazioni

Luogo di collocazione:
Bordo strada
Data di collocazione:
1991 monumento; 2004 lastra dedicatoria
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Basamento e corpo del monumento in granito; lapide con iscrizione e con lo stemma civico in marmo.
Quattro borchie metalliche fissano la lastra dedicatoria.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Mongiuffi Melia
Notizie e contestualizzazione storica:
Mongiuffi Melia, in ragione di due centri distinti che risalgono alla tradizione storica del sito peloritano (il Marchesato di Mongiuffi e la Baronia di Melia) possiede due monumenti gemelli realizzati nel medesimo arco temporale (1991) a cura dell’Amministrazione comunale. Entrambi sono opere semplici, senza lapidi o iscrizioni con i nomi dei caduti, realizzati nel 1991 dalla ditta “Antonio Furnari - Marmi e graniti” di Patti.
La scritta dedicatoria: DULCE ET DECORUM / EST PRO PATRIA MORI – MELIA AI SUOI CADUTI ( É dolce e dignitoso morire per la patria), fa riferimento al celebre verso di Orazio [Or., Odi, III, 2,13] poi ripreso dal poeta inglese Wilfred Owen [ W.Owen, da “Poesie di guerra”, Dulce et Decorum Est], morto in un’azione di guerra sul fronte occidentale una settimana prima della firma dell’armistizio.
La lastra è stata applicata nel 2004 ad opera di Giovanni Vinci.

Contenuti

Iscrizioni:
Iscrizione dedicatoria: DULCE ET DECORUM/ EST PRO PATRIA MORI/ MELIA/ AI SUOI CADUTI
Simboli:
La scritta è accompagnata da una figurazione incisa: “figura di un soldato che sorregge un commilitone morente”. La scena, molto semplice, rappresenta un soldato (probabilmente un fante di cui è riconoscibile l’elmetto Adrian, la giubba, due giberne e i pantaloni riconducibili al modello 109 del Regio Esercito italiano) nell’atto di sostenere e soccorrere un commilitone, tema molto diffuso nella simbologia iconografica relativa ai monumenti ai caduti.
STEMMA CIVICO MONGIUFFI MELIA:
BLASONATURA
“Interzato in palo: nel primo palato d’argento e di nero di quattro; nel secondo troncato: a) d’azzurro a tre gigli d’oro, due uno; b) d’argento a cinque gigli di rosso in decusse; nel terzo d’argento a tre bande di nero; il tutto al capo partito, a destra di verde al leone d’oro, a sinistra inquartato in decusse, a) e d) palato d’oro e di rosso di sei, b) e e) d’argento. Lo scudo è fiancato; a destra troncato: d’oro a cinque gigli di verde posti in decusso e di rosso alla bordura d’argento caricata di sei plinti del campo; a sinistra: d’argento a sei torte di nero, uno, due, due, uno. Ornamenti esteriori da Comune”.
D.P.R. n. 2613 del 27 giugno 1983

Altro

Osservazioni personali:
Sitografia:
onoreaicaduti.it/monumenti-ai-caduti-italiani/ - I monumenti ai Caduti italiani: simboli di memoria e identità nazionale
www.esercito.difesa.it - Uniformi della Prima Guerra Mondiale
acamu3a.it - “Divisa da fanteria italiana” – Amici del Museo Storico della terza Armata
raicultura.it – “Dulce et decorum”, W. Owen; traduzione a cura di Sergio Rufini Einaudi 1985
https://www.araldicacivica.it/comune/mongiuffi-melia/
Bibliografia:
L.Giacobbe, Memorie della Grande Guerra, Monumenti ai caduti nella provincia di Messina, ed. Di Nicolò, 2016.

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