254806 - Monumento ai Caduti dell’eccidio di Biscia di Castel Maggiore (BO)

Il 12 Settembre 1944, in località Biscia, nel territorio comunale di Castel Maggiore, i tedeschi fucilarono, per rappresaglia ad un attacco dei partigiani, sette uomini legati al movimento resistenziale catturati nella zona. Il monumento a ricordo di questo tragico episodio si trova in un’apposita area ricavata nell’intersezione tra Via Roma e Via Ferrarese, circondata per tre lati da una siepe di arbusti sempreverdi. Il monumento è essenzialmente costituito da un sarcofago marmoreo a pianta rettangolare. Nella parte frontale del cassone è apposta una lapide rettangolare di marmo sulla quale è incisa l’epigrafe. Questa riporta la data dell’eccidio e i nomi dei Caduti, disposti in ordine alfabetico su tre file. La lapide è sostenuta da quattro perni di bronzo. Il coperchio è di forma trapezoidale ed ha una bordatura i cui quattro angoli si sviluppano verso l’alto assumendo un aspetto a forma di quarto di cerchio. Al centro della sommità del coperchio, adagiata su una base a pianta quadrata, è collocata una croce cristiana di marmo con terminazioni bilobi. Il sarcofago poggia su un basamento di pietra di forma rettangolare che si sviluppa su due livelli sensibilmente crescenti, dal più piccolo al più grande. Dinanzi al monumento si trova un vaso portafiori di marmo. L’area monumentale è delimitata da quattro pilastrini di pietra che tendono per quattro lati una catena di protezione a maglie di ferro, mentre la soglia su cui poggia il sarcofago è in cemento.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Località Biscia
Indirizzo:
Via Roma, angolo Via Ferrarese
CAP:
40013
Latitudine:
44.5640755
Longitudine:
11.3992296

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area dedicata tra l'intersezione di due strade.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Cemento per la soglia su cui sorge il monumento. Pietra per il basamento e per i quattro pilastrini che tendono la catena di protezione. Marmo per il sarcofago, per la lapide, per la croce e per il vaso portafiori. Ferro per le maglie della catena di protezione. Bronzo per i punzoni di sostegno della lapide. Vernice di colore nero a riempimento dei caratteri che compongono l'epigrafe.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Castel Maggiore
Notizie e contestualizzazione storica:
Dalla scheda della prof.sa Roberta Mira per il sito www.straginazifasciste.it integrata con la consultazione dello stesso episodio sul sito www.storiaememoriadibologna.it :

Il 12 Settembre 1944 alcuni partigiani di Castel Maggiore fermarono un camion tedesco, lo requisirono e disarmarono i soldati tedeschi che erano a bordo lasciandoli liberi. Per rappresaglia i nazisti incendiarono un caseggiato in località Biscia di Castel Maggiore e fermarono sette uomini nei pressi dell’edificio (secondo una fonte le vittime abitavano nel caseggiato, secondo altra fonte erano stati fermati per strada). Si trattava di Dionigio Bordoni, Roberto Dezaiacomo, Calimero Donati, Domenico Guerri, Enrico Piva, Romano Stanzani e Gino Zanarini, tutti attivi nel movimento di opposizione e legati alla Resistenza, probabilmente individuati grazie ad una delazione. I fermati furono portati al Comando tedesco alla Villa Montaguti (*) di Granarolo dell'Emilia (Bo), forse per essere interrogati, poi, ricondotti alla Biscia, vennero uccisi. L’azione tedesca portò ad un’ottava vittima: Cleto Scagliarini che, malato, fu portato fuori dall’edificio e lasciato sdraiato su di un materasso e che morì per l’aggravarsi delle sue condizioni. La notizia della fucilazione dei sette uomini fu data da un volantino del C.L.N. (Comitato di Liberazione Nazionale, NdS) di Castel Maggiore che, denunciando la violenza nazista e fascista, esortava la popolazione a partecipare ad una giornata di lutto cittadino, i negozianti a tenere chiusi gli esercizi, gli operai, i braccianti, i contadini e tutti i cittadini ad astenersi dal lavoro.
E' probabile che fascisti locali agissero in funzione di delatori. Partigiani del Distaccamento di Castel Maggiore della 7ª Brigata Garibaldi G.A.P. “Gianni” il 17 Ottobre 1944 uccisero un fascista che aveva confessato di essere tra i promotori delle fucilazioni di Biscia.

1. Dionisio (o Dionigio) Bordoni, nato a Minerbio (Bo) il 2 Marzo 1905, residente a Bologna; muratore. Militante comunista, riconosciuto partigiano appartenente alla 4a Brigata Garibaldi “Remigio Venturoli” (**) (***) (****).

2. Calimero Donati, nato a Budrio (Bo) il 19 Agosto 1911, residente a Castel Maggiore; calzolaio. Riconosciuto partigiano appartenente al Battaglione “Cirillo” della 4a Brigata Garibaldi “Remigio Venturoli” (**) (***) (****).

3. Roberto Dezaiacomo (o Dezoiacomo), nato a Bologna il 16 Settembre 1906, residente a Castel Maggiore; operaio. Riconosciuto partigiano appartenente al Battaglione “Cirillo” della 4a Brigata Garibaldi “Remigio Venturoli” (**) (***) (****).

4. Domenico Guerri, nato a Sestola (Mo) il 13 Giugno 1887, residente a Castel Maggiore; bracciante. Riconosciuto partigiano appartenente al Battaglione “Cirillo” della 4a Brigata Garibaldi “Remigio Venturoli” (**) (***) (****).

5. Enrico Piva, nato a Sant'Agostino (Fe) il 2 Settembre 1905, residente a Castel Maggiore; colono. Riconosciuto partigiano appartenente al Battaglione “Cirillo” della 4a Brigata Garibaldi “Remigio Venturoli” (**) (***) (****).

6. Cleto Scagliarini, nato a Sala Bolognese il 17 Aprile 1896, residente a Castel Maggiore; bracciante. Riconosciuto partigiano appartenente al Battaglione “Cirillo” della 4a Brigata Garibaldi “Remigio Venturoli”. Padre di Dante Scagliarini (“Francesco”), partigiano fucilato dai tedeschi il 22 Ottobre 1944 presso la Stazione ferroviaria di Medicina con altri 7 compagni (**) (***) (****).

7. Romano Stanzani, nato a San Giorgio di Piano (Bo) l'8 Maggio 1915, residente a Bologna. Già caporal maggiore in un reparto della sussistenza nel Regio esercito. Riconosciuto partigiano appartenente alla 4a Brigata Garibaldi “Remigio Venturoli” (**) (****).

8. Gino Zanarini, nato a Bentivoglio (Bo) il 4 Giugno 1902, residente a Castel Maggiore; venditore ambulante. Riconosciuto partigiano appartenente al Battaglione “Cirillo” della 4a Brigata Garibaldi “Remigio Venturoli” (**) (***) (****).

NOTE:

(*) Presso Villa Montaguti aveva sede un Comando tedesco di genieri; la cuoca del Comando dichiarò davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Bologna che gli ufficiali di stanza a Villa Montaguti concedevano a tedeschi di altri reparti (disse anche delle SS) l’autorizzazione per spostamenti, azioni e rastrellamenti nel territorio di loro competenza.

(**) Riposa nel Sacrario dei Caduti del Cimitero di Castel Maggiore.

(***) Ricordato anche nella lapide ai Caduti della Seconda guerra mondiale presente sul Municipio di Castel Maggiore in Via G. Matteotti.

(****) Ricordato nel Sacrario dei Caduti della Guerra di liberazione in Piazza del Nettuno, a Bologna.

Contenuti

Iscrizioni:
CASTELMAGGIORE 12 SETTEMBRE 1944
AI CADUTI PER LA REDENZIONE DELLA PATRIA
IL POPOLO PARTIGIANO QUI LI RICORDA
E LI ONORA IN ETERNO

BORDONI DIONISIO
DONATI CALIMERO
DEZOIACOMO ROBERTO (recte DEZAIACOMO, NdS)

GUERRI DOMENICO
PIVA ENRICO
STANZANI ROMANO

ZANARINI GINO
Simboli:
Croce cristiana con terminazioni bilobi collocata al centro del coperchio del sarcofago.

Altro

Osservazioni personali:
Coordinate Google Maps: 44.5640755, 11.3992296

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